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Tecniche di Problem Solving nella vita di coppia

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Tecniche di Problem Solving nella vita di coppia

“Un rapporto di coppia è come un giardino,
per crescere rigoglioso deve essere annaffiato regolarmente.”
(John Gray)

Due “io” creano un “noi”

Nella vita di una coppia, così come generalmente nella vita di ognuno di noi, è del tutto normale attraversare momenti di difficoltà e dover affrontare problemi.

Una coppia unisce due persone, e ciascuno dei due ha un suo bagaglio di esperienze, un suo mondo di idee e opinioni, un suo punto di vista su come dovrebbe funzionare una coppia.
Due “io” distinti cercano di creare un “noi” unito, e la costruzione di un “noi” che funzioni richiede a entrambi i partner uno sforzo di adattamento, una mente flessibile e la capacità di accettare e gestire le differenze.

La crisi di coppia

Sovente, dopo una prima fase di innamoramento idilliaco prende inizio una fase in cui l’armonia iniziale comincia a vacillare e, se non si riesce a mantenere il rapporto in  equilibrio, i due partner possono sentirsi delusi dalla relazione di coppia, iniziano a discutere e spesso a litigare, arrivando a volte a una vera e propria crisi di coppia.

Si parla di crisi di coppia quando i partner vivono un malessere che dura nel tempo e, nonostante il desiderio di cambiamento, i tentativi di risolvere i problemi non danno esito positivo.

I motivi che portano alla trasformazione della coppia amorosa in un duo rabbioso, frustrato, triste, freddo e distaccato sono infiniti.
Facciamone qualche esempio:

  • Difficoltà di comunicare
  • Emozioni negative (rabbia, noia, senso di solitudine)
  • Gelosia eccessiva
  • Tradimento
  • Comportamenti aggressivi o violenti
  • Problemi di natura materiale, economici, di logistica
  • Difficoltà nella sfera sessuale
  • Diminuzione o assenza di sentimenti d’amore
  • Interferenza delle famiglie d’origine/parenti/amici/conoscenti
  • Traumi da gestire (lutto, malattie, catastrofi, trasferimenti improvvisi, perdita di lavoro…)

Spesso la miccia che crea il vacillamento può essere accesa da alcuni cambiamenti nella vita di coppia, come un nuovo inizio di lavoro, una nuova casa, la nascita di un figlio ecc.
Anche questi eventi naturali possono generare delle modifiche emotive, cognitive e comportamentali nel singolo, che creano delle difficoltà di coppia.

Il tema della colpa

I due partner purtroppo si trovano spesso a confliggere sul tema di chi è la colpa del problema apparso nella loro relazione piuttosto che capire quali sono i loro ruoli nell’assumersi la responsabilità della soluzione del problema stesso e lavorare in modo coordinato, come una squadra, verso la soluzione. Arrivando a trattare l’altro come nemico o colpevole da annientare, si arriva inevitabilmente a rendere la crisi di coppia sempre più devastante.

Il Problem Solving strategico: un aiuto nelle coppie in crisi

Per aiutare a risolvere problemi in cui si imbatte una coppia nel suo percorso di vita insieme, diventa molto utile il Problem Solving strategico.

Il problem solving strategico è una tecnica orientata a individuare le soluzioni anche ai problemi più complessi e difficili grazie all’utilizzo di stratagemmi che consentono di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.

Primo passo del problem solving strategico: definire il problema

È una fase di fondamentale importanza, in quanto senza una definizione adeguata del problema è impossibile proseguire efficacemente alla sua soluzione.
Albert Einstein diceva “Se avessi solamente un’ora per salvare il mondo, passerei 55 minuti a definire bene il problema e solo 5 a trovare la soluzione”.
Il problema deve essere definito in termini descrittivi e concreti: bisogna investire il tempo adeguato nell’analisi di che cosa è effettivamente il problema, chi ne è coinvolto, dove esso si verifica, quando appare, come funziona.

Secondo passo del problem solving strategico: definire l’obiettivo

Una volta definito il problema, si cerca di descrivere quali sarebbero i cambiamenti concreti che, una volta realizzati, farebbero affermare che esso è stato risolto. Ovvero, definire l’obiettivo da raggiungere in maniera dettagliata e concreta.
Come diceva Seneca: “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”.

Terzo passo del problem solving strategico: valutare le tentate soluzioni

In questa fase vengono presi in considerazione tutti i tentativi che sono stati fatti per risolvere il problema o per raggiungere l’obiettivo e gli effetti che questi hanno prodotto.
Questo processo serve ad individuare i tentativi fallimentari, affinché non vengano ripetuti.
Il fatto che il problema continui a esistere, e anche ad aggravarsi, significa che gli sforzi intrapresi fino ad allora sono stati inefficaci e controproducenti. Tuttavia, è possibile individuare anche tentativi che hanno avuto successo, e in questo caso è importante valutare se queste strategie possono essere riproposte nella situazione presente, anche con degli adattamenti.
Nella maggioranza dei casi, però, ciò che ha funzionato in passato fallisce nel presente perché in tempi diversi è necessario fare tentativi differenti.

La tecnica del “come peggiorare”

La tecnica del “come peggiorare” facilita l’analisi delle tentate soluzioni disfunzionali, permettendo di identificare anche tutte quelle soluzioni che potrebbero essere messe in atto in futuro e rivelarsi fallimentari.

Per ottenere ciò bisogna farsi la domanda: “Se volessi far peggiorare ulteriormente la situazione invece di migliorarla, come potrei fare?
Mentre cerchiamo le risposte a questa domanda, la mente crea una spontanea reazione avversiva, uno spontaneo evitamento verso i comportamenti peggiorativi. Inoltre, solitamente, più si spinge la mente in quella direzione, più vengono in mente soluzioni alternative.

La “tecnica dello scenario oltre il problema”

La tecnica dello scenario oltre il problema permette di definire tutte le caratteristiche della situazione ideale dopo aver realizzato il cambiamento strategico.
E’ un modo per rilevare concretamente le caratteristiche della “realtà ideale”, dell’obiettivo da raggiungere, ci permette di identificare i piccoli atti da compiere per superare il problema, promuovendo lo spostamento dell’attenzione del soggetto “dal presente problematico” al “futuro senza problema”.

Mettere in atto piccoli cambiamenti concreti

Ogni obiettivo da raggiungere può essere scomposto in tanti piccoli obiettivi più circoscritti ed è possibile, quindi, tracciare il percorso che sarà necessario seguire per poter arrivare alla destinazione tanto desiderata.
E’ indispensabile aggiustare il tiro progressivamente nel processo di problem solving, verificando sistematicamente l’effetto dei cambiamenti intrapresi.

I problemi di coppia sono più frequenti di quello che si pensa, anche se le persone non ne parlano volentieri pubblicamente. Ma i problemi di coppia possono essere superati e risolti!
Il punto è saper affrontare la crisi e trovare, se possibile, un nuovo equilibrio e nuovi punti di incontro.

Perle di salute – Il passato ha due facce

Nel libro “I dieci comandamenti della coppia” Camillo Loriedo, coautore, parlando di litigi in coppia consiglia:
Concentratevi sul presente, non sul passato. Non è possibile cambiare le passate esperienze. I problemi del passato talvolta stimolano il risentimento e di solito ciascun partner li ricorda in maniera diversa. Quando non si riesce a farne a meno, si finisce per generare un litigio che ha due facce e nessuna fine.

“La vita si comprende andando all’indietro, ma si vive andando in avanti” (S. Kierkegaard)

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