Quando le gambe si gonfiano: segnali da non ignorare
Dopo una giornata trascorsa seduti alla scrivania, in piedi senza muoversi, dopo un lungo volo o un’intensa attività sportiva, le nostre gambe possono gonfiarsi, risultare pesanti e, talvolta, doloranti. Il segno lasciato dai calzini è un chiaro segnale che non va ignorato!
Il gonfiore (edema) agli arti inferiori è un fenomeno comune dopo alcune attività, soprattutto se statiche, faticose o svolte in ambienti molto caldi.
La circolazione venosa, responsabile del ritorno del sangue al cuore, e quella linfatica, che gestisce i liquidi in eccesso, lavorano contro la gravità e si basano su forze deboli per spostare i fluidi. Per questo motivo, hanno bisogno di supporto per riportare i liquidi dalle estremità (piedi e mani) verso il cuore.
I principali meccanismi che facilitano questo processo sono:
- le valvole unidirezionali, che impediscono il reflusso dei liquidi
- la pompa muscolare, che comprime i vasi venosi e linfatici durante la contrazione dei muscoli, spingendo i liquidi verso il cuore
- la pulsazione arteriosa e la peristalsi intestinale, che comprimono vene e vasi linfatici, facilitando il drenaggio, in modo simile alla pompa muscolare.
L’assenza di movimento ostacola questi meccanismi, favorendo il ristagno dei liquidi nelle zone periferiche del corpo. Questo spiega perché i piedi tendono a gonfiarsi a fine giornata, specialmente in condizioni di caldo, che aumenta la permeabilità capillare e la fuoriuscita di liquidi nei tessuti.
Anche un’attività sportiva intensa può contribuire al gonfiore: i microtraumi muscolari causati dall’esercizio rilasciano sostanze infiammatorie che rendono i capillari più permeabili, mentre l’accumulo di acido lattico e altre scorie ostacola il drenaggio linfatico.

Come prevenire l’accumulo di liquidi?
Il segreto sta nel limitare l’eccessiva fuoriuscita di liquidi dai vasi sanguigni e linfatici.
Pensiamo ai tessuti corporei come a una spugna: se lasciata libera, essa si espande e trattiene molta acqua. Se invece la comprimiamo, la sua capacità di assorbimento si riduce. Questo è il principio alla base dell’elastocompressione: indossando calze a compressione o bendaggi multistrato, i tessuti non possono dilatarsi, impedendo la fuoriuscita di liquidi e facilitando il ritorno venoso e linfatico.
E se il gonfiore è già presente?
Anche in questo caso, l’elastocompressione è efficace.
La compressione non solo previene la fuoriuscita di liquidi, ma migliora la funzione muscolare: impedendo al muscolo di espandersi verso l’esterno, la contrazione muscolare genera una pressione interna maggiore, aumentando l’efficienza del drenaggio venoso e linfatico e favorendo il riassorbimento dei liquidi già presenti nei tessuti.

Tipologie di tutori elastocompressivi
Esistono due principali tipi di dispositivi compressivi:
- Calze compressive: pratiche e facilmente indossabili in autonomia. Sono ideali per la prevenzione e il mantenimento dei risultati ottenuti dopo un trattamento.
- Bendaggi elastocompressivi: composti da più strati di bende e imbottiture, sono indicati per la riduzione di edemi già presenti, poiché, confezionati su misura dall’operatore, si adattano perfettamente alle necessità del paziente.
Le calze compressive, avendo misure standard, sono meno versatili rispetto ai bendaggi per la fase di riduzione dell’edema, ma risultano più comode e pratiche per la prevenzione e il mantenimento a lungo termine.
Questi due strumenti vengono usati spesso in abbinamento: partendo con il bendaggio, che ha efficacia maggiore nella riduzione dell’edema, e proseguendo con la calza quando l’edema è ridotto e stabile.

I benefici dell’elastocompressione
L’elastocompressione offre numerosi vantaggi, tra cui:
- Riduzione dell’ultrafiltrazione capillare
- Miglioramento della microcircolazione
- Aumento del riassorbimento dei liquidi in eccesso
- Mantenimento dei risultati ottenuti con il linfodrenaggio manuale.
L’elastocompressione è anche utile nella prevenzione e gestione di edemi causati da sedentarietà, sforzi intensi e patologie venose o linfatiche.
Inoltre, aiuta a prevenire vene varicose, trombosi e la formazione di tessuto fibrotico, ed è un valido supporto nel trattamento della cellulite e del lipedema.
Perle di Salute – Calze compressive: un alleato per la prevenzione e il benessere quotidiano
Il vostro medico e/o il vostro terapista specializzato in linfodrenaggio potrà consigliarvi l’utilizzo più adatto di calze e bendaggi elastocompressivi.
La prevenzione è fondamentale: chi svolge lavori sedentari o rimane a lungo in piedi dovrebbe utilizzare calze compressive di classe bassa per prevenire la formazione di edemi e alterazioni della circolazione. Inoltre, la sensazione di leggerezza a fine giornata è assicurata.
Esistono modelli discreti e simili a normali calzini o collant, adatti anche a chi desidera un supporto poco visibile.
Anche per gli sportivi, le calze compressive (anche solo il gambaletto) possono essere un valido alleato, riducendo il senso di affaticamento e accelerando il recupero muscolare. Si possono trovare vari modelli specifici per lo sport.