Colon Irritabile? Ecco cosa mangiare e cosa è meglio evitare
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La sindrome dell’intestino irritabile, indicata anche con molti altri nomi (colon irritabile, colite spastica, colite nervosa), è un insieme di disturbi intestinali che spesso determinano una riduzione della qualità della vita.
Si può manifestare in modi molto diversi, addirittura opposti, come stipsi oppure diarrea o alternanza tra le due situazioni. È normalmente accompagnata da dolore addominale, gonfiore addominale nella zona attorno all’ombelico (che è l’elemento che viene percepito come tra i più fastidiosi), meteorismo, e nel caso di dissenteria vi è presenza di muco bianco-giallastro nelle feci (da cui anche il nome di colite mucosa).
In poche parole vi è un disturbo legato a:
Le cause sono ancora sconosciute, ma sicuramente comprendono una famigliarità cioè una predisposizione genetica, un’associazione a passati eventi di gastroenteriti forti, un collegamento a situazioni stressanti, ripetitive e croniche.
La sindrome dell’intestino irritabile non è facilmente diagnosticabile in quanto non è presente (ed aggiungerei per fortuna!) alcuna alterazione della mucosa intestinale. Non è cioè associata ad una forma infiammatoria che invece è presente in altre patologie intestinali quali morbo di Crohn, colite ulcerosa, celiachia, tumore al colon, etc.
Quindi si fa una diagnosi “per esclusione”: se non sono presenti i segnali di allarme delle altre patologie (anemia, sangue nelle feci, febbre, infiammazione ecc..) allora viene diagnosticata la sindrome dell’intestino irritabile. Una caratteristica di questa patologia è che se da un lato è sfortunatamente cronica, dall’altro alterna periodi di acutizzazione con periodi di quasi completa remissione dei sintomi.
La connessione presente tra cervello e tubo digerente (la cosiddetta “teoria dei due cervelli”) attraverso il sistema nervoso (il sistema nervoso centrale SNC è collegato al sistema nervoso enterico SNE) è in grado di regolare motilità, sensibilità e secrezioni. Quando questo asse cerebro-intestinale è alterato si manifestano le reazioni sopra elencate.
C’è quindi una forte componente emotivo-psicologica che determina la condizione della patologia.
Ecco alcuni consigli utili su come aiutarsi:
Gli effetti della dieta variano da persona a persona. Nessun alimento provoca la sindrome dell’intestino irritabile, ma alcuni alimenti (da valutare singolarmente ed a seconda del tipo di problema) possono peggiorare la sintomatologia. Inoltre bere regolarmente 1,5-2 litri di acqua è un altro aiuto per contrastare le problematiche legate alla patologia.
L’attività fisica non solo si aiuta la motilità del sistema gastro-intestinale, ma si riduce anche lo stress.
Ridurre ed imparare a gestire le situazioni di stress rappresenta un vantaggio per contenere la sintomatologia. Ad esempio seguire corsi di meditazione, oppure farsi aiutare da una terapista per gestire ansia e stress con il training autogeno, fare agopuntura, sono tutte modalità che possono aiutare il riequilibrio dell’asse cervello-intestino.
Rivolgersi ad un nutrizionista per una consulenza alimentare aiuta sicuramente a trovare la strada migliore per ciascuna persona: non esiste la dieta perfetta ma la migliore per ognuno di noi.