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La comunicazione efficace nella coppia

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La comunicazione efficace nella coppia

L’innamoramento e la relazione

Nel corso della nostra esistenza incontriamo tante persone e ci può capitare di sentire un’attrazione molto forte verso una di loro, di sentire il desiderio di passare sempre più tempo in sua compagnia. 
“Ti penso… mi manchi… ti desidero… voglio stare con te…” In breve, ci sentiamo innamorati! Se il nostro sentimento è corrisposto, prende inizio una relazione.

L’innamoramento reciproco consente la formazione della coppia e fa sentire entrambi i partner uniti all’interno di una relazione intima, crea un legame confidenziale connotato da coinvolgimento emotivo, sentimentale e anche erotico e sessuale, fiducia e speranza.
E’ un processo caratterizzato prevalentemente da meccanismi di idealizzazione di sé e dell’amato: ciascuno propone inconsapevolmente all’altro un’immagine ideale di sé.

E’ importante avere la consapevolezza che ogni rapporto di coppia emerge dall’incontro di due individui diversi, che arrivano da due mondi diversi, che riflettono idee, speranze, illusioni ed elementi della propria storia personale che a volte possono essere molto simili, mentre altre l’esatto opposto.
Da due individui si crea una diade in cui entrambi si influenzano, influenzano il rapporto di coppia e vengono influenzati dalla relazione stessa.

comunicazione nella coppia

La disillusione ed il conflitto

Solitamente, col passare del tempo l’intensità iniziale del sentimento tende a calare e la quotidianità porta a fare i conti con la realtà.
La pretesa irreale di poter realizzare il proprio sogno di una coppia “ideale” va inevitabilmente incontro alla disillusione per cui il partner non è poi così perfetto come sembrava. La relazione può entrare così in una fase di crisi in cui non ci si sente più capiti e corrisposti come prima.

Se all’inizio del rapporto i contrasti vengono di solito evitati per non rovinare l’atmosfera serena che solitamente caratterizza i primi momenti, col passare del tempo le reciproche differenze di opinione e di comportamento possono portare a conflitti, scatenati anche da episodi banali, ma che comportano una carica emotiva non indifferente, portando alla luce problemi mai affrontati prima che col tempo possono creare insoddisfazioni e frustrazioni incontenibili.
Questo può portare alla fine del rapporto, ma può anche rappresentare un importante salto qualitativo in grado di far maturare la coppia in modo che l’altro sia accettato nella sua individualità e non come mezzo per soddisfare i propri bisogni inconsci.

La comunicazione nella coppia

All’interno di una relazione, se manca uno scambio costruttivo di idee e significati condivisi, una comunicazione efficace, manca uno dei pilastri fondamentali per la sopravvivenza e il proseguimento della relazione stessa.
Uno dei principali motivi per cui le coppie si dividono è proprio la mancanza di comunicazione, intesa come l’incapacità di discutere certi temi e saperli affrontare insieme.

Comunicazione fallimentare e conflittualità nella coppia

All’origine di molte dinamiche conflittuali all’interno della coppia, vi è spesso una comunicazione fallimentare, che quando non è la causa di vere e proprie rotture, crea numerosi contrasti e incomprensioni.
Saper dialogare strategicamente invece, è un modo per migliorare la relazione con gli altri, e soprattutto con la persona che amiamo.

Nella ricerca psicologica (J.M. Gottman, P. Ekman) sono stati evidenziati quattro principali pattern, schemi di comunicazione che generano e alimentano la conflittualità nella coppia:

Criticismo

Attaccare verbalmente la personalità o il carattere del partner, il suo modo di fare, di comportarsi.
“Non lavi mai i piatti quando torni dal lavoro!”, “Sei egoista!”, “Non imparerai mai a parcheggiare bene la macchina!”, “Sei sempre distratta quando ti parlo!”. 
Le parole “sempre”, “mai” sono spesso usate durante una critica e la rendono ancora più pesante. 
 

Difensivismo

Vedersi esclusivamente come una vittima che tenta di difendersi dagli attacchi che percepisce dal partner e rigirargli contro la colpa.
”Non è colpa mia, è colpa tua!” “Ah, io non ho fatto niente, sei tu che pensi male!” e così via.
Questo atteggiamento invece di disinnescare l’esplosivo della litigata, lo fomenta. 
 

Disprezzo

Attaccare l’immagine che il partner ha di sé con l’intenzione di insultarlo o agire una forma di abuso psicologico. E’ molto simile alla critica, ma è ancora più grave: è un tentativo di sminuire l’altro, svalutarlo per quello che è e per quello che fa. Questo atteggiamento può essere espresso anche attraverso il linguaggio del corpo, per esempio, alzando gli occhi al cielo.
 

Asseragliamento

Ritirarsi dalla relazione per evitare il conflitto allo scopo di trasmettere disapprovazione (in modo passivo-aggressivo), distanza e separazione: ignorare l’altro, non rispondere, uscire di casa, alzare il volume della TV, fare una telefonata e così via.

La comunicazione collaborativa

Sono, d’altro canto, stati identificati i seguenti 4 comportamenti positivi antitetici, ossia opposti ai precedenti, in grado di sovvertire l’andamento distruttivo della coppia

Accoglienza

Avviare i confronti in modo rispettoso e gentile con il partner parlando di sé ed esprimendo bisogni positivi. 
È importante imparare a parlare usando i messaggi-IO: “io sento…”, “io provo…”, “io credo…” “io sono…”, ecc. e non iniziare le frasi puntando l’indice contro il partner: “tu pensi/senti/credi/sei…” ecc.
Non possiamo mai essere certi al 100% di cosa prova l’altro, ma possiamo essere certi di cosa proviamo noi e metterlo in gioco, esprimendo il reale bisogno positivo che vi è dietro.
Non formuliamo un’accusa contro il nostro partner ma cerchiamo di spiegargli come ci fanno sentire alcuni suoi comportamenti, invitandolo di trovare insieme una soluzione.
Troviamo una spiegazione molto chiara ed esauriente dell’uso dei messaggi-IO nei libri di Thomas Gordon sulla comunicazione efficace. 
 

Responsabilizzazione

Comprendere e poi assumersi la propria parte di responsabilità, chiedendo scusa per i propri sbagli e cercando di non ripeterli in futuro. 
La responsabilità di tutto quanto avviene in coppia, si divide in parti uguali tra i due partner. Anche nei casi più importanti, quando il comportamento di un partner appare decisamente sbagliato, l’altro è co-partecipe perché gli permette di riprodurre quel comportamento, per esempio assumendo una condotta passivo-aggressiva (asserragliamento).
Come affermava Arthur Bloch: “Se osservi abbastanza attentamente il tuo problema, ti accorgerai di essere parte del problema”. 
 

Riconoscenza

Ricordare le qualità positive dell’altro e ringraziare per ciò che di buono fa. 
Cerchiamo di ricordare ciò che di buono l’altro ha fatto e fa per noi. Portiamo l’attenzione sul piano di realtà e sui dettagli e i gesti che nella quotidianità e nel tempo forse abbiamo iniziato a considerare come gesti dovuti, dati per scontato invece di percepirli come amorevoli attenzioni. 
 

Self-comfort fisiologico

Prendersi momenti di pausa per fare qualcosa di rilassante e distraente. 
Fuggire, alzare il muro, creare un distacco per mandare messaggi impliciti non aiuta a dissolvere le incomprensioni nella coppia. Cerchiamo piuttosto di procurarci dei piccoli momenti per noi con lo scopo di staccare un po’, rigenerarci, far quietare le nostre emozioni, per poi reinvestire le energie positive rigenerate nella nostra vita e nel nostro rapporto di coppia.

comunicazione efficace nella coppia

Il dialogo funzionale

La comunicazione collaborativa è fondamentale per la crescita di una relazione. Spesso le emozioni offuscano il dialogo e creano periodi di contrasto. Poiché, come diceva Ludwig Wittgenstein, “Le parole sono come pallottole”, è importante all’interno della coppia prestare molta attenzione alle forme del comunicare, selezionando ed utilizzando quelle modalità che portano ad un dialogo funzionale.

Problem Solving Strategico e le tecniche di comunicazione positive

Il Problem Solving Strategico propone alcune tecniche comunicative, che possono essere applicate con successo nella risoluzione e prevenzione di dinamiche conflittuali all’interno della coppia:

  • domandare piuttosto che affermare, ossia imparare a costruire delle domande strategicamente orientate, con due alternative di risposta, capaci di creare un clima di collaborazione e sintonia: un’affermazione spesso stimola il desiderio di opporsi, mentre una domanda è sempre un invito a riflettere.
    Per esempio, invece di affermare di aver fatto qualcosa di sbagliato non intenzionalmente, possiamo fare una domanda del genere: “Tu pensi che io abbia commesso gli errori in maniera deliberata, oppure abbia fatto le cose senza rendermene conto?”
     
  • chiedere verifica piuttosto che sentenziare: ripetere parafrasando le risposte del vostro compagno; ciò contribuisce a confermare che quello che credete di aver sentito è ciò che in effetti il vostro compagno intendeva dire, per creare accordo e facilitare il cambiamento costruttivo della situazione problematica. Questo ci permette di dimostrare al partner il nostro interesse verso la sua opinione; parafrasando possiamo enfatizzare la parte della risposta più utile nella ricerca di una soluzione soddisfacente per entrambi.
     
  • evocare piuttosto che spiegare, ovvero saper toccare le corde emotive del nostro interlocutore ancor prima che influenzare le sue capacità cognitive usando una descrizione per immagine, un’analogia o una metafora: è uno strumento persuasivo molto potente.
     
  • agire piuttosto che pensare, ovvero progettare piani concreti di azione da realizzare per ottenere il cambiamento desiderato, cambiare effettivamente invece di spendere il tempo in lunghe discussioni, senza un esito pratico.

L’arte del dialogo non è qualcosa di semplice da apprendere e sono tante le difficoltà che potremmo incontrare lungo la strada, ma attraverso un atteggiamento umile ed un esercizio costante, è possibile superare gli intoppi iniziali e riuscire a migliorare non solo il nostro rapporto di coppia, ma anche noi stessi.

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