La cura del piede nella tradizione orientale
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In Asia, il piede ha una rilevanza assoluta: il fatto che in tutte le nazioni, dall’India alle più remote isole del Giappone, vi sia la presenza dell’impronta del piede del venerabile Buddha, attribuisce a questa parte del corpo umano una valenza spirituale simbolica.
L’immagine del piede è un amuleto, è simbolo del percorso da intraprendere se si vuole evolvere, un profondo percorso corpo-mente, verso il benessere e l’armonia.
Quindi, come non prendersi cura dei piedi?
Una leggenda giapponese narra che gli antichi Samurai usavano tagliare con la loro spada una canna di bambù per ricavarne un pezzo sulla cui superficie arrotondata camminare, per acuire forza e vigore. La forza della pianta del piede era equiparata alla forza dell’anima ed era considerata come un secondo cuore del corpo.
Il Takefumi è fatto, appunto, con il bambù, dove “ta-ke” significa bambù e “fumi” significa calpestare, quindi “calpestare il bambù”.
Questa pratica è ancora oggi una forma molto popolare di esercizio di mantenimento della salute praticato in Giappone, Cina e Corea.
Il Takefumi può portare giovamento, sino alla risoluzione, di problemi connessi ad una varietà di disarmonie come la spalla congelata, il mal di schiena, i crampi, l’intorpidimento delle estremità, i problemi dell’apparato urinario e persino gli acufeni.
Si tratta semplicemente di tenere in casa un pezzo di bambù diviso a metà, posizionato sul pavimento con il lato arrotondato rivolto verso l’alto e di salirci, muovendo i piedi avanti e indietro.
Oppure, allineando diversi pezzi di bambù, è possibile creare una passerella su cui fare una passeggiata. In questa forma lo si trova in molte scuole giapponesi.
È un modo divertente di occuparsi dell’educazione alla salute, di insegnare l’importanza della medicina preventiva, della cura e al rispetto di sé, di introdurre una pratica di auto ascolto fin dall’infanzia.
Una raccomandazione: si consiglia di eseguire questo esercizio, il Takefumi, da 2 a 3 volte al giorno, per un totale di circa 200/300 passi.
I piedi sorreggono tutta la nostra struttura corporea, sono organi di sostegno e locomozione e in loro si riflette la totalità dell’organismo. Possiamo quindi dire che i piedi sono un microcosmo rispetto all’intero corpo. Il piede perciò rispecchia l’intero organismo.
Massaggiare la rappresentazione sulla mappa di un organo o di un apparato risveglia i meccanismi di autoriparazione e li armonizza.
Le mappe sono tantissime, com’è possibile che funzionino tutte?
La risposta sta nell’assunto della medicina energetica: le cose sussistono non per ciò che sono, ma per ciò che fanno.
L’IMPORTANTE È NON METTERE INSIEME LE MAPPE TRA LORO!
Ogni mappa ha un proprio filo conduttore e fa riferimento a funzioni energetiche e simboliche, oltre che anatomiche, dei singoli organi o apparati rappresentati.
Esempi di mappe dei piedi esistono in tutto l’est asiatico, dalle più esoteriche, come la mappa proveniente dal Tibet, a quelle più funzionali, più moderne, come ad esempio la mappa per i dolori dei più piccini (anche se le mamme, a tutte le latitudini, massaggiano seguendo l’istinto).
E proprio da sotto i piedi, dalla pianta del piede, che si scopre una risorsa alla portata di tutti: con l’auto massaggio, eseguito con costanza ed attenzione, si agisce indirettamente anche sull’umore!
La plurimillenaria tradizione medico-energetica, dal Regno del Siam, la Tailandia, si caratterizza per la tecnica con il bastoncino.
Dai piedi, attraverso i 72.000 canali vibrazionali, l’azione di stimolazione si riflette, come un’onda, sul bacino, sulla schiena e da lì a tutto il corpo.
La tecnica usata con lo stickwood, rigorosamente di legno come le radici, consente una pressione profonda e produce una microstimolazione sui punti trattati.
Lo stimolo agisce di riflesso, con influsso benefico su:
Questa tecnica si affianca e ben si sposa al massaggio e a manovre specifiche.
A piacere, i massaggiatori, durante i trattamenti, utilizzano unguenti o creme. In Thailandia, prevalgono il Lemongrass (citronella) e l’orientalissimo Ylang ylang.
Il Lemograss (in Tailandia non te ne liberi, lo trovi dalla minestra alle creme):
Lo Ylang ylang:
Si crede, inoltre, che lo Ylang ylang abbia anche proprietà afrodisiache, di aumentare la sicurezza in sè stessi e il sentirsi a proprio agio con il corpo e quindi con il partner.
Le estremità del nostro corpo sono molto ricche di terminazioni nervose, fattore che le rende molto delicate, bisognose di cure e attenzioni.
Avere mani e piedi ben curati comunica prestigio, sin dall’antichità.
La salute dei nostri piedi si ripercuote sulla postura, sul modo in cui camminiamo e ci muoviamo.
Se dalla suola delle scarpe notiamo che il tacco è più consumato della punta, molto probabilmente il proprietario delle scarpe è una persona con dolori lombari, predisposta ad un deficit energetico dei reni.
Al contrario, nel caso di una suola di scarpa con la punta più consumata, si potrebbe supporre sia una persona tendenzialmente un po’ nevrotica, frettolosa e con problemi digestivi.
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