La dieta mediterranea e altre diete a confronto

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La Dieta Mediterranea, dal 2010 riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, è un modello alimentare e culturale transnazionale che accomuna sette Paesi: Cipro, Croazia, Spagna, Grecia, Italia, Marocco e Portogallo.

La dieta mediterranea: uno stile di vita, non solo alimentazione

La Dieta Mediterranea va oltre il semplice concetto di cibo, rappresentando uno stile di vita che coinvolge abitudini sociali, culturali e gastronomiche.
La definizione tratta dal Dossier di Candidatura presentato all’UNESCO per il suo riconoscimento la presenta, infatti, nel seguente modo:
L’origine del termine (Dieta Mediterranea) deriva dalla parola greca “diaita”: stile di vita, ovvero la pratica sociale fondata su costumi, conoscenze e tradizioni che spaziano dal paesaggio alla tavola e che coinvolgono, nel Bacino Mediterraneo, la coltivazione, il raccolto, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione, la cottura e, soprattutto, il modo stesso in cui si consumano gli alimenti.
Essa rappresenta un prezioso patrimonio culturale fortemente legato al territorio e alla cui base vi sono la convivialità, le pratiche sociali, gastronomiche e le celebrazioni, dove il cibo diventa un mezzo di relazione sociale, di unione e di condivisione, in grado di riunire persone di tutte le età e classi sociali.

Le peculiarità della dieta mediterranea

Le potenzialità salutistiche della Dieta Mediterranea si evidenziarono a partire dal 1960, quando lo scienziato Ancel Keys rilevò una ridotta mortalità per eventi cardiovascolari di una determinata popolazione che si affacciava sul bacino del Mar Mediterraneo.
A seguito di tale scoperta è stato identificato, per la prima volta, il ruolo protettivo della Dieta Mediterranea nei confronti della cardiopatia coronarica e di altre condizioni morbose.

Peculiarità della dieta Mediterranea (forse l’unica tra tutte le diete!) è il fatto di non eliminare alcun gruppo alimentare fondamentale, ma di lavorare sulle quantità e sulle frequenze di consumo.
Le indicazioni, infatti, sono di:

  • aumentare le frequenze di consumo di alimenti di origine vegetale (cereali integrali, legumi, verdura, frutta)
  • usare olio di oliva extravergine come fonte principale di grassi
  • diminuire il consumo di carne e latticini
  • avere un buon consumo di pesce e…
  • assumere un moderato uso di vino, legato al suo significato di convivialità.

L’aumento dell’interesse per le diete alla moda

Nonostante i comprovati benefici della Dieta Mediterranea, negli ultimi anni l’interesse globale verso altri regimi alimentari è cresciuto enormemente.
Programmi televisivi, video su internet, influencer e campagne pubblicitarie sui vari media e social network hanno contribuito a modellare le scelte alimentari della popolazione.
Allo stesso tempo, i progressi scientifici hanno approfondito la conoscenza dei processi biologici legati ai nutrienti e alle sostanze bioattive.
Di conseguenza, sempre più persone sono alla ricerca di “diete alla moda” o “soluzioni miracolose”, spesso percepite come rimedi rapidi e definitivi per il sovrappeso o l’obesità, senza una reale consapevolezza dei loro effetti a lungo termine.

Le diete alla moda: promesse e rischi

Sulla spinta commerciale, molte diete alla moda sono emerse negli ultimi decenni.

Una dieta alla moda, o in gergo anglosassone “fad diet”, è un regime alimentare restrittivo, in genere costituito da una lista molto limitata di alimenti o da una strana combinazione degli stessi, basata su teorie che non hanno spesso alcuna evidenza scientifica.
In genere vanta risultati rapidi e consistenti in termini di calo ponderale e in un brevissimo lasso di tempo. Dei veri e propri miracoli!

Le Diete Low Carb

Le diete più famose sono quelle “low Carb” a basso o bassissimo contenuto di carboidrati come la Atkins, la Dukan, la dieta a zona, la paleolitica e la più recente chetogenica. Tutte in grado di far perdere peso rapidamente e di far migliorare i parametri cardiovascolari ed infiammatori nel breve termine (forse legato più alla perdita di peso che non alla tipo dieta stessa).
Necessitano, però, di valutazioni sul lungo periodo.

Le varianti Vegetariane

Poi ci sono regimi vegetariani con diverse sfumature: dal latto-ovo-vegetariano al vegano (che esclude anche i derivati degli animali), ai pesco vegetariani, al fruttariano, al semi vegetariano …
Se correttamente bilanciati, possono essere regimi corretti; anzi, un’alimentazione ricca in prodotti di origine vegetale sembra essere protettiva verso alcune patologie.
Un’attenzione maggiore, però, va fatta verso i vegani che possono avere carenze di vitamina B12 e di alcuni minerali.

Le diete basate sul Timing

Infine, una nuova “moda” lega l’alimentazione al “timing”, cioè a quando ci si alimenta: per cui esistono diete in cui si mangia solo in una fascia limitata di tempo nella giornata (dieta a intermittenza) oppure ci sono regimi in cui si inseriscono 1 o più giorni di digiuno completo oppure al 25% delle calorie necessarie.
Anche per queste diete occorrono studi più approfonditi e soprattutto di lunga durata per comprendere la loro effettiva efficacia.

Perle di Salute – Come riconoscere una dieta inefficace o pericolosa

Se si decide di adottare un regime alimentare specifico, è fondamentale prestare attenzione a quelle diete che:

  • promettono la perdita di peso tramite un singolo ingrediente o prodotto, senza richiedere modifiche allo stile di vita
  • promettono una rapida perdita di peso di oltre 1 kg di grasso corporeo a settimana!
  • pubblicizzano magici effetti bruciagrassi degli alimenti (come la dieta del pompelmo) o ingredienti nascosti negli alimenti (la dieta del caffè)
  • promuovono l’esclusione, o una limitazione, di un intero gruppo di alimenti, come i latticini o un alimento base come il grano, senza alcuna ragione medica per farlo e suggeriscono di sostituirli con alternative costose, prodotti speciali o grandi dosi di integratori vitaminici e minerali
  • promuovono il consumo principale di un tipo di cibo (ad esempio: zuppa di cavolo, cioccolato o uova) o di evitare tutti i cibi cotti (la dieta di cibi crudi).
  • consigliano di mangiare cibi solo in particolari combinazioni, basate sulla tua genetica o gruppo sanguigno
  • suggeriscono che il sovrappeso è correlato a un’allergia alimentare o un’intolleranza al lievito
  • non forniscono prove concrete a sostegno, ma si basano esclusivamente su testimonianze di celebrità (attori, calciatori, cantanti…).

Parkinson: un cammino da affrontare insieme, con supporto e determinazione

parkinson

Quando si riceve una diagnosi di Parkinson, si può provare la sensazione di guardare una montagna altissima da scalare. È normale sentirsi spaventati o sopraffatti, ma è importante non concentrarsi unicamente sulla cima. Ogni piccolo passo è fondamentale: ogni miglioramento, anche se minimo, può fare una grande differenza nel cammino verso una vita migliore.

Che cos’è la malattia di Parkinson?

La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale.In pratica, alcune cellule nervose nel cervello iniziano a degenerare. Queste cellule sono fondamentali per regolare i movimenti muscolari volontari, quindi quando vengono compromesse, i movimenti possono diventare più difficili da controllare.

I sintomi del Parkinson

I sintomi del Parkinson possono variare da persona a persona. Ecco alcuni segnali comuni legati alla performance motoria:

  • Deambulazione: rigidità muscolare che rende i movimenti più difficili e, a volte, dolorosi.
  • Scrittura: cambiamenti nel modo di scrivere, spesso con lettere più piccole.
  • Movimenti rallentati: una lentezza generale nei movimenti.
  • Espressione facciale ridotta: il viso può apparire meno espressivo.
  • Tremore: tremolio involontario che si manifesta a riposo e migliora con il movimento.

Oltre ai sintomi motori, si riscontrano anche:

  • Disturbi psicologici: depressione, ansia e alterazioni dell’umore.
  • Problemi cognitivi: difficoltà di memoria e concentrazione.
  • Disturbi del sonno: interruzioni, agitazione e movimenti involontari durante la notte.
  • Problemi digestivi: stitichezza legata alla ridotta motilità intestinale.
  • Alterazioni fisiologiche: abbassamento della pressione sanguigna in piedi, sudorazione eccessiva.

La buona notizia: la prevenzione può fare la differenza

Anche se i sintomi tendono a peggiorare nel tempo, una gestione attiva della malattia può rallentarne il decorso e migliorare la qualità della vita.
Studi dimostrano che trattamenti adeguati e una gestione integrata possono fare una grande differenza, rallentando i segni della malattia e migliorando la qualità della vita.

Massaggi, dieta e Tai Chi: un aiuto per il Parkinson

Uno degli aspetti più fastidiosi del Parkinson riguarda i disturbi del sonno e la sensazione di gambe senza riposo.

Parlando di sonno, c’è un disturbo chiamato Disturbo Comportamentale del Sonno REM (RBD), che si verifica durante la fase REM (quella dei sogni). In questa fase, il corpo si muove involontariamente.

Cosa accade?
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese (MTC), il sonno è il risultato dell’equilibrio tra energia yin e yang. Durante il giorno, l’energia yang ci mantiene attivi, mentre di notte si ritira, dando spazio all’energia yin per il riposo. Se l’energia yang non si ritira correttamente di notte, può portare a disturbi come il sonno agitato e i movimenti involontari, tipici della sindrome della gamba senza riposo.

Cosa fare in questi casi?
La MTC suggerisce massaggi mirati a stimolare specifici punti energetici per calmare l’energia yang e nutrire quella yin:

  • BL23: stimola l’energia dei reni.
  • SP10: stimola la produzione di sangue.
  • ST36 e SP6: migliorano la circolazione e nutrono le gambe.

L’approccio del terapista

Tra i meridiani straordinari, i Qiao (Yin Qiao Mai e Yang Qiao Mai) giocano un ruolo chiave. 
Qiao (pronuncia: ciao) significa “alzarsi sulle punte dei piedi”, movimento di sollevamento ma anche equilibrio.
I due Qiao Mai, lo Yin e lo Yang, controllano rispettivamente il movimento e la contrazione dei muscoli intrarotatori e adduttori, extrarotatori e abduttori.
Insieme regolano il ritmo sonno-veglia. Lo Yang Qiao Mai assorbe l’eccesso di yang, mentre lo Yin Qiao Mai interviene sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, favorendo l’equilibrio energetico.

L’importanza della dieta

Anche l’alimentazione può sostenere il percorso terapeutico.
Alimenti cotti, al vapore o bolliti sono ideali per nutrire l’energia yin.
Si consiglia di evitare cibi crudi o freddi (tipo insalate in inverno o yogurt) e ridurre l’uso di sale.

Un cammino da percorrere con cura e consapevolezza

Affrontare il Parkinson non è facile, ma con il giusto supporto, la prevenzione e un approccio terapeutico mirato è possibile rallentare i sintomi e migliorare la qualità della vita.
Che si tratti di terapie tradizionali, massaggi o discipline come il Tai Chi, ogni piccolo passo conta. L’importante è mantenere la determinazione e affrontare il cammino con consapevolezza e cura.

Perle di Salute – Il Tai Chi: una Via verso il Benessere

Il Tai Chi, antica arte marziale cinese, si rivela un’alleata preziosa per chi affronta la diagnosi di Parkinson. Grazie ai suoi movimenti lenti e armoniosi, questa disciplina è ideale per migliorare l’equilibrio e rafforzare la muscolatura.
Ogni gesto coinvolge in modo sincronizzato i quattro arti, andando oltre il semplice lavoro muscolare ed equilibrio: diventa un esercizio anche per la mente. La concentrazione necessaria per controllare i movimenti e percepire il corpo nello spazio stimola il cervello, promuovendo maggiore consapevolezza e coordinazione.

Un approccio dolce ma efficace per corpo e mente, capace di sostenere il cammino verso una migliore qualità della vita.