Comprendere e risolvere le difficoltà infantili: un approccio innovativo
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“Tutti tranne i genitori sanno come si educano i figli!” Robert Emil Lembke
Quando prendiamo la decisione di diventare genitori, assumiamo un impegno molto importante, ma spesso sentiamo la mancanza di strumenti, conoscenze, competenze per realizzarlo.
Purtroppo non esistono le “scuole guida” per genitori dove noi potremmo imparare “come si fa”. Ci facciamo guidare dall’esperienza vissuta personalmente nella nostra famiglia di origine, dalle nostre riflessioni, dai consigli proposti da parenti e amici, da informazioni che ci arrivano da professionisti con cui entriamo in contatto in quanto genitori (pediatra, maestra d’asilo, insegnante) o che possiamo trovare nei libri, nelle riviste, alla televisione, in internet…
Ogni genitore desidera che il proprio figlio cresca sereno e forte, sicuro di sé e in grado di affrontare il mondo con autonomia e responsabilità.
Durante l’infanzia, infatti, il bambino costruisce le basi del proprio modo di essere e di vedere il mondo, e il ruolo dei genitori in questo viaggio di scoperta è molto importante: dobbiamo proporgli stimoli ed esperienze in linea con le sue crescenti competenze.
Tuttavia, accompagnare un bambino nella crescita non è sempre semplice. Ogni fase porta con sé nuove sfide, e spesso i genitori si trovano ad affrontare difficoltà senza avere risposte certe. Non sempre è immediato individuare la strategia migliore per affrontare un problema, e le soluzioni che sembrano più logiche possono rivelarsi inefficaci o addirittura controproducenti.
Mettiamo in atto una strategia che in quel momento ci sembra giusta da usare, ma talvolta non riusciamo a ottenere un risultato soddisfacente. Allora le difficoltà possono trasformarsi in complicati problemi da risolvere.
Per questo motivo, è importante avere strumenti adeguati e un approccio consapevole per affrontare il percorso educativo con equilibrio e serenità.
Purtroppo oggi non è raro avere a che fare con bimbi insicuri, ansiosi, sovrappeso, iperattivi o apatici e con adolescenti privi di punti di riferimento, con difficoltà nello studio, con problemi nel comportamento alimentare, assidui fruitori di sostanze psicoattive e di dispositivi elettronici…
Di fronte a queste sfide, i genitori cercano di intervenire con le migliori intenzioni, ma non sempre riescono a ottenere i risultati sperati.
Quando il problema si aggrava, e noi genitori non riusciamo a ottenere un miglioramento con i nostri tentativi, è fondamentale considerare il supporto di un professionista, capace di offrire strumenti e strategie efficaci per affrontare e risolvere il problema.
La Terapia Breve Strategica è un approccio terapico originale ed efficace che si differenzia da quelli tradizionali in quanto mira a risolvere problemi, anche invalidanti, in breve tempo. La modalità di intervento non prevede l’analisi delle cause del problema nel passato, ma consiste nell’attuare soluzioni nel presente, mirando a un cambiamento duraturo.
Nel caso dei bambini sotto i 12 anni d’età che presentano difficoltà o disturbi, l’intervento viene attuato attraverso la terapia indiretta e nella maggior parte dei casi dura anche poche sedute.
La terapia indiretta elegge i genitori come primi e principali artefici e protagonisti del cambiamento. Si lavora con loro senza portare il figlio in terapia e senza andare alla ricerca del “colpevole”.
Questa scelta è fatta per varie ragioni:
Le problematiche che colpiscono i bambini sono numerose e spesso simili a quelle degli adulti. Tra le più comuni troviamo:
Per affrontare queste difficoltà, il terapeuta lavora direttamente con i genitori, analizzando la situazione problematica nel dettaglio: dove, quando, in quale modalità si manifesta il problema, come reagiscono i genitori e cosa provano a fare per risolverlo.
Un aspetto centrale della Terapia Breve Strategica (TBS) è l’individuazione e l’interruzione delle soluzioni tentate che si sono rivelate inefficaci o addirittura controproducenti. A queste, vengono sostituite strategie alternative, studiate per favorire un cambiamento concreto e positivo, restituendo equilibrio e benessere all’intero sistema familiare.
Superare quotidianamente piccole paure aiuta i bambini a crescere, diventare più sicuri e sentirsi più forti.
Quali sono le più comuni paure dei bambini? Alcune delle più diffuse includono:
Quando un bambino manifesta una paura persistente, i genitori spesso cercano di aiutarlo, ma non sempre le strategie adottate si rivelano efficaci.
Con l’aiuto di uno specialista, i genitori verranno guidati, in una prima fase, a evitare le tentate soluzioni disfunzionali. Si consiglia di:
Una volta individuate e interrotte le strategie inefficaci, i genitori devono far sì che ogni giorno il bambino esprima a loro la sua paura, fino in fondo, esasperandone le fantasie.
Di solito bastano poche settimane per condurre il bambino a superare la sua paura!
La Terapia Breve Strategica, grazie a stratagemmi e tecniche sviluppate in oltre 30 anni di ricerca, aiuta i genitori a potenziare le proprie abilità comunicative e relazionali. Questo approccio consente di passare da una realtà subita a una realtà consapevolmente gestita e costruita, offrendo strumenti concreti per affrontare e risolvere problemi complessi attraverso soluzioni semplici ed efficaci.
Dagli studi condotti dal gruppo di ricerca del Centro di Terapia Breve Strategica di Arezzo (che comprende più di 120 Centri affiliati in tutto il mondo), seguendo i parametri internazionali per la valutazione della efficacia ed efficienza delle psicoterapie, nell’arco di 10 anni, su un campione di 3.640 casi trattati, ben 86% con punte del 95% dei casi è stato risolto, mediante un trattamento di durata media pari a sole 7 sedute, senza l’uso di farmaci.
Per essere genitori efficaci, dobbiamo impegnarci a diventare il miglior esempio possibile per i nostri figli: i bambini seguono l’esempio più di qualunque altra cosa. Non sono tanto influenzati da discorsi razionali o spiegazioni astratte, quanto dai comportamenti concreti degli adulti di riferimento.
In questo senso, non si può dunque pretendere che nostro figlio eviti di fumare se noi stessi lo facciamo, che diventi un lettore appassionato se non ha mai visto traccia di libri in casa o che non dica le parolacce se noi per primi le utilizziamo.
I bambini “respirano” l’atmosfera che regna in casa e questo sia in positivo sia, purtroppo, anche in negativo.
Per questo, se vogliamo crescere figli responsabili, sereni e consapevoli, dobbiamo essere noi i primi a incarnare quei valori e quei comportamenti che desideriamo trasmettere loro.
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