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Impacchi e compresse: curarsi con l'acqua

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Impacchi e compresse: curarsi con l'acqua

“L’acqua è la forza che ti tempra,
nell’acqua ti ritrovi e ti rinnovi”.
(Eugenio Montale, Falsetto, da Ossi di seppia, 1925)

Senza acqua non esisterebbe la vita!
Non c’è bisogno di arrivare ai giorni nostri per affermare questa semplice verità: era nota ai nostri nonni, ai nostri avi, a tutti i nostri antenati più remoti, anche se in termini solo intuitivi.

Dai graffiti rupestri alle opere postmoderne, l’acqua si è sempre dimostrata fonte di ispirazione per artisti e letterati di ogni epoca; ma non solo, tutte le grandi culture del passato ne sfruttavano le proprietà benefiche e praticavano variamente quella che anche oggi denominiamo “idroterapia”, ossia la cura dell’acqua (dal greco therapeía, procedura verso la guarigione e hydro, acqua).

Ben prima della nascita di Cristo, il grande medico greco Ippocrate, la cui indagine medica si sofferma su più campi del sapere, indagati in nome di uno spirito unitario finalizzato a ricostruire le origini di tutte le connessioni fra i fenomeni, prescriveva cataplasmi di fango, docce, impacchi, compresse calde e fredde, bagni e vapori per curare il corpo.

Come funziona l’idroterapia

L’idroterapia agisce sfruttando gli stimoli termici, meccanici, reattivi e di riflesso innescati dall’acqua, che può essere applicata su tutto il corpo o su zone ristrette, seguendo diverse modalità.

Le applicazioni di idroterapia rafforzano la stabilità e la capacità di regolazione del sistema circolatorio e nervoso. In questo modo l’organismo si rivitalizza e così il corpo diventa in grado di aiutare a gestire disturbi ed evitare interferenze da stimoli esterni.

È fondamentale, per il terapista che decida di utilizzare i benefici connessi all’idroterapia, conoscere in dettaglio i principi di azione delle applicazioni al fine di calibrare, rispetto alle capacità di tolleranza del paziente, le terapie più adeguate.

Gli stimoli portati dall’acqua sono applicati secondo uno schema determinato e dosati con precisione, tenendo sempre presente la reazione del corpo, la sua temperatura iniziale e il suo equilibrio termico.
Questo è particolarmente importante nel caso delle malattie reumatiche, di problemi di pressione bassa e di sensibilità alle infezioni.

Concetto di stimolo e sua intensità

Per intensità dello stimolo si intende:

  • di lieve intensità: questi stimoli sostengono le funzioni vitali,
  • di media intensità: questi rinforzano le attività e capacità dell’organismo,
  • stimoli sovradosati: sono dannosi.

Consideriamo che, se il corpo si trova in una condizione di difficoltà, le applicazioni ristabiliscono l’equilibrio termico del corpo, per esempio fornendogli il calore che da solo non riesce a produrre.
Per questo motivo un dato fondamentale da valutare è la temperatura dell’acqua nell’applicazione, che va regolata specificatamente in modo da innescare una reazione positiva.
Ad esempio: più il fisico è “forte”, più la temperatura dell’acqua può discostarsi da quella del corpo.

Fondamenti delle applicazioni idroterapiche

Esistono alcuni principi fondamentali su cui basare la progettazione delle applicazioni idroterapiche:

  • i processi infiammatori acuti richiedono stimoli piuttosto freddi, ma se sono cronici meglio utilizzare stimoli caldi
  • reazioni avverse o fastidiose, come palpitazioni, abbassamenti pressori, sensazione persistente di freddo, vanno assolutamente evitate
  • ogni stimolo freddo va applicato solo se il corpo è stato precedentemente adeguatamente riscaldato
  • dopo ogni applicazione il corpo va nuovamente riscaldato, attivamente o passivamente
  • evitare applicazioni in concomitanza con i pasti, tranne per quelli che hanno una specifica azione digestiva
  • discutere con il proprio medico in caso di malattie in corso.

Gli impacchi

Questa tecnica veniva utilizzata da Sebastian Kneipp, cui dobbiamo la traslitterazione in chiave moderna della maggior parte dei rimedi idroterapici tradizionali, non tanto per la prevenzione e il rinvigorimento quanto per la cura vera e propria di molti disturbi acuti e cronici, infezioni di vario genere, tosse e catarro, sinusite, influenza, polmonite, febbre, mal di testa, vertigini, malattie infettive.

Gli impacchi possono essere:

  • parziali, quindi eseguiti su alcune aree ristrette del corpo
  • oppure totali

Per l’applicazione, si può utilizzare solo acqua (calda o fredda) oppure è possibile aggiungere altri elementi (oli, ricotta, fango, erbe, semi, argilla…) con cui vengono imbevuti panni in tessuto permeabile, rigorosamente di origine naturale (lino o cotone grezzo).

Obiettivi degli impacchi

Ogni tipo di impacco ha precisi obiettivi:

  • distendere muscoli e organi interni
  • calmare i nervi e alleviare infiammazioni
  • espellere tossine attraverso la pelle
  • aumentare la circolazione senza sforzare il cuore.

Materiale necessario ed esecuzione di un impacco

Per confezionare un impacco sono necessari:

  • un panno bagnato
  • un panno asciutto
  • una coperta di lana
  • eventuali additivi naturali per rafforzare gli effetti terapeutici desiderati.

Il primo panno va immerso nel liquido caldo o freddo e poi strizzato e ripiegato più volte. Quindi, lo si avvolge attorno al corpo, o alla parte da trattare, facendolo ben aderire, senza pieghe.
Il panno asciutto è disposto a copertura del precedente.
Al di sopra, si pone almeno una coperta di lana, in modo da trattenere il calore provocato dall’impacco.

Perle di salute – La prevenzione come chiave della Salute: i 5 pilastri

La terapia dell’abate Sebastian Kneipp aveva come primo obiettivo il mantenimento della Salute e la prevenzione attraverso una corretta igiene di vita regolata da precise indicazioni, i cosiddetti 5 pilastri:

  1. la terapia della regolarità: la cronobiologia spiega secondo quale “orologio interno biologico” si regola l’organismo considerando che quasi tutte le funzioni vitali del corpo presentano un andamento ritmico.
  2. La terapia nutrizionale, finalizzata a integrare con una dieta equilibrata tutti i nutrienti fondamentali per garantire la salute dell’organismo.
  3. La terapia del movimento, composta da una componente attiva (eseguire cioè attività fisica di resistenza come trekking, nuoto, ginnastica, bicicletta…) e da una passiva, ovvero le terapie manuali (soprattutto massaggi e riflessologia plantare).
  4. L’idroterapia, che utilizza l’acqua come mediatore di stimoli di origine meccanica, chimica, legati alla temperatura: questi rafforzano l’equilibrio fisico e mentale dell’individuo, in modo da sostenere le capacità di autoregolazione complessiva, il processo di guarigione e il funzionamento del sistema immunitario.
  5. La fitoterapia, come alternativa o sostegno alle cure tradizionali.

Queste semplici regole appaiono ancora oggi ottime indicazioni, facilmente applicabili, su cui regolare un approccio olistico e veramente efficace per la nostra Salute.

“L’acqua è comunque il miglior mezzo per fare ginnastica, mantenere la salute e rinforzare l’organismo, rimettere in sesto la circolazione del sangue, mantenere e aumentare il calore del corpo, proteggere dal freddo e dal caldo”

(Sebastian Kneipp, La mia cura dell’acqua, 1886)

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