Disturbi del sonno: cosa sono e cosa fare
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Quando andiamo a dormire, la buona educazione ci ha insegnato ad augurare agli altri un “buon riposo”, ciò perché riteniamo che attraverso un buon sonno riusciamo a trovare ristoro alle nostre fatiche quotidiane, consapevoli che altrimenti ci troveremmo ad affrontare un nuovo giorno già difficile al risveglio.
Quante volte vi sarà capitato di aver dormito parecchie ore e svegliarvi stanchi, oppure di aver fatto un breve riposo pomeridiano e di svegliarvi sentendovi rigenerati?
Un buon equilibrio tra quantità e qualità del sonno è fondamentale per ottenere una ricarica fisica e mentale del nostro organismo.
Per i disturbi del sonno esiste la Medicina del Sonno, branca della Neurologia che si occupa della diagnosi e della terapia.
Per arrivare ad una diagnosi corretta, finalizzata al riconoscimento della causa patogena, che può essere di varia natura (metabolica, vascolare, neoplastica, psichica, socio-patica…), ci si avvale di una valutazione sia qualitativa che quantitativa del sonno, attraverso la polisonnografia dinamica, esame strumentale che registra per 24 ore l’attività elettroencefalografica, insieme ad altri parametri come il tono muscolare, l’attività respiratoria, i movimenti oculari, la frequenza cardiaca…
Il compito del neurologo non è facile perché deve valutare molteplici fattori come, ad esempio, tutte le abitudini del soggetto affetto da insonnia: l’assunzione di caffè, alcool, fumo (nicotina), cibi pesanti, attività sportiva nelle 3-4 ore prima di coricarsi e l’utilizzo di dispositivi elettronici come computer, smartphone e tablet nelle ore serali.
Le cause dell’insonnia sono varie:

Una delle cause frequenti è la sindrome da apnee ostruttive del sonno, condizione caratterizzata da pause nella respirazione durante il sonno, dovute all’ostruzione parziale o totale delle prime vie aeree.
Nel primo caso si determina ipopnea, cioè il ridotto passaggio del flusso dell’aria nelle vie aeree.
Nel secondo caso si determina apnea, cioè la sospensione temporanea dei movimenti respiratori associata all’interruzione completa del flusso d’aria, per un tempo superiore anche ai 15 secondi.
Questa condizione determina una riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue, variazioni della frequenza cardiaca, aumento dei valori della pressione arteriosa e frammentazione del sonno che è la causa di eccessiva sonnolenza durante il giorno.
Le persone affette da sindrome delle apnee ostruttive nel sonno in genere sono forti russatori. Il rumore del russamento è provocato dall’aria che cerca di passare attraverso le vie aeree parzialmente ostruite e può diventare sempre più forte, finché l’ostruzione diventa completa e l’individuo smette di respirare per alcuni secondi per poi riprendere di nuovo con un rumore improvviso.
Sicuramente anche chi dorme a fianco di un russatore potrà avere disturbi del sonno!
Per la cura dell’insonnia esistono trattamenti farmacologici, purtroppo sempre compresi di effetti collaterali, spesso anche importanti.
Per evitare l’utilizzo di sedativi o farmaci ipnotici, esistono rimedi di origine erboristica come valeriana, camomilla, lavanda, luppolo, passiflora, escolzia, biancospino, fiori d’arancio e di tiglio.
Bere un buon bicchiere di latte tiepido prima di andare a letto, si dimostra sempre un valido rimedio tradizionale.
Per curare i disturbi del sonno occorre mettersi in buone mani, spesso serve anche un intervento multidisciplinare che coinvolga diversi specialisti, data la vastità delle cause che vanno indagate.
Le terapie con metodi naturali non vanno ignorate, funzionano e, soprattutto, sono prive di effetti collaterali. Qualche esempio:
Cerchiamo di non cenare tardi o con cibi pesanti.
Prima di coricarci, evitiamo l’uso di schermi luminosi (es. computer, cellulare, tablet) favorendo magari la lettura di un buon libro.
Una tisana calda o anche un buon bicchiere di latte tiepido sarà una coccola che predispone il buon riposo.
Ricordate che passiamo circa un terzo della vostra vita sul materasso… siamo sicuri che sia quello giusto? Non è arrivata l’ora di sostituirlo? E il cuscino?
Pensiamoci…