Cellulite o lipedema: davvero una patologia sconosciuta?
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In questo articolo vorrei raccontarvi di questo sconosciuto, una patologia rara e poco diagnosticata.
Vi è mai capitato di notare delle figure femminili con la parte superiore esile e la zona dei fianchi particolarmente pronunciata? Insomma, un fisico “a pera”? Credo proprio che la risposta sia un deciso “sì”.
Nel sesso femminile la forma ginoide, comunemente definita “a pera”, è molto riscontrata in quanto gli ormoni femminili, gli estrogeni, predispongono ad un accumulo di adipe (grasso) e liquidi nelle zone di fianchi e glutei.
Inoltre, vi sarete accorti della presenza, su alcune di queste persone, di increspature della cute, piccole deflessioni tipiche di quella che viene definita “buccia d’arancia”.
Bene, se quello che vi ho appena descritto vi sembra davvero molto comune, sappiate che è così.
Il lipedema (o lipoedema o cellulite) viene definito come disfunzione già negli anni 50 del 1900, ma solo tra il 2015 e il 2017 vengono inseriti, nei manuali medici, i criteri per la diagnosi di tale malattia.
Quello che per anni è stato definito solo come “inestetismo della cellulite”, ora invece diventa un sintomo di una vera patologia. Ed ecco che questo “sconosciuto” in realtà è una patologia molto comune, che viene definita “rara” a causa della poca informazione. Pochi, pochissimi sono i pazienti che si recano dal curante per chiedere un consulto riguardo questa patologia, in quanto di recente riconoscimento medico.
Questa difficoltà di diagnosi la fa rientrare tra le patologie rare.
Ma cerchiamo di capire qualcosa di più al riguardo.
I segni e sintomi del lipedema includono:
Questa patologia colpisce principalmente le donne a causa della grande quantità di ormoni estrogeni. Sono rari gli uomini che presentano il disturbo ed in genere hanno un disequilibrio ormonale.
La patologia inizia a presentarsi dalla fase puberale e, essendo una patologia cronica e degenerativa, continua ad accompagnare la donna per tutta la vita, peggiorando se non si interviene.
Sebbene non si abbiano ancora dei dati certi a riguardo, sembrerebbe che il lipedema dipenda da una serie di fattori scatenanti.
In primo luogo il fattore genetico ed ereditario: pare infatti che vi sia una sorta di predisposizione famigliare.
Grande ruolo lo giocano gli ormoni, in particolar modo gli estrogeni: ritenuti responsabili di alterare la circolazione linfatica e sanguigna nelle zone interessate, favorendo un accumulo di liquidi che andrà a discapito delle cellule adipose locali. Gli adipociti (cellule di grasso) si ammalano e non riescono a svolgere la loro funzione di riserva energetica, accumulando lipidi senza cederli. Aumentano quindi le loro dimensioni andando ad alterare il decorso di vasi (sanguigni e linfatici) e dei nervi. Questo provoca un’infiammazione locale che si manifesta con dolore e alterazioni della temperatura, ed a volte sono visibili capillari o lividi. Da qui parte un circolo vizioso che tenderà ad alterare sempre più la circolazione, la conduzione nervosa e farà aumentare di volume le cellule adipose.
Il tessuto, sempre più compromesso, si organizzerà in formazioni fibrose che rendono visibili i noduli cellulitici e rendono, di fatto, impossibile gli scambi di liquidi e lipidi nella zona interessata.
Oltre alle terapie manuali, per combattere il lipedema possono essere utili anche questi comportamenti:
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