Il potere dell'approccio multidisciplinare nella risoluzione dei principali disequilibri

l'unione fa la forza - approccio multidisciplinare nella risoluzione dei problemi

“L’unione fa la forza”!

Chissà quante volte nella vita ci è capitato di citare questo famosissimo proverbio, utilizzato soprattutto per sottolineare il potere del lavoro di squadra nell’affrontare un problema.

La forza di un gruppo coeso, le maggiori risorse individuali a servizio degli altri, le differenti capacità di pensiero e le varie modalità di approccio alla soluzione sono infatti armi fondamentali per affrontare adeguatamente il difficile percorso verso la conquista della tanto ricercata soluzione. D’altronde è scritto anche e soprattutto in natura e la conferma ci arriva dall’osservazione delle comunità di formiche o di api, nelle quali ciascun singolo insetto partecipa costantemente, e per quelle che sono le sue caratteristiche, alla vita della comunità.

Il concetto di “unione che rafforza” può essere riportato nell’ambito della cura?

Assolutamente sì! Il patto tra paziente e terapista deve stringersi in questa precisa ottica.

In un’epoca come quella che stiamo appassionatamente vivendo, nella quale viene messa in continua discussione la troppa specificità raggiunta dalla medicina a discapito della visione di insieme dell’individuo, sembra prendere sempre più piede nel paziente l’esigenza specifica di sentirsi “compreso globalmente” da chi lo prende in carico, di sentirsi ascoltato prima che ancora che indirizzato.

Un’esigenza che lo spinge sempre di più alla ricerca di figure di riferimento che gli consentano di stringere un patto vero, forte, tramite il quale affidare i propri disagi e le proprie disfunzioni a qualcuno che li sappia accogliere in una visione di insieme che non trascuri, alla ricerca di una soluzione troppo specifica e solo illusoriamente risolutiva, la totalità degli aspetti che lo contraddistinguano, costituiti dalla sua emotività, dalla sua spiritualità e dal contenuto esperienziale che la sua vita certifica.

Questa consapevolezza nuova, questa ricerca emergente attestata dalle statistiche mondiali che vedono le terapie complementari in continua crescita, si concretizza spesso e volentieri nell’incontro con equipe appositamente costituite, nelle quali ciascun operatore/professionista opera con costante attenzione nell’intento continuo e preciso di provare ad individuare, partendo sempre dal quadro generale, l’ambito primario di intervento rispetto al problema manifestato in quel momento dal paziente.

Sostenere oggi in maniera assolutistica che di fronte ad un dolore qualsiasi soluzione sia già scritta e di semplice interpretazione risulta alquanto anacronistico, anche se si tratta di semplice mal di schiena o di mal di denti.

Ogni segno di disagio, ogni dolore, ogni deviazione dalla funzione fisiologica va prima di tutto accolta, ascoltata, abbracciata, fatta propria e solo infine tradotta nel meraviglioso linguaggio del corpo umano, tanto scientifico quanto ancora misterioso in tanti suoi aspetti.

Il terapista e la visione olistica, multidisciplinare, vincente!

Un terapista attento alla visione olistica vede aumentare l’efficacia del suo potere di intervento quanto maggiori sono le proprie competenze; ma non quelle verso uno specifico ambito dell’anatomia umana, bensì quelle che si aprono alla dimensione globale dell’individuo.

Un vero approccio multidisciplinare che gli consenta dunque di poter interpretare al meglio i vari segni del corpo, siano essi in ambito psichico, strutturale o biochimico, alfine di dare al paziente maggiori e più efficaci soluzioni.

L’operatore onesto e consapevole dei propri limiti e delle proprie lacune dovrebbe invece approfondire maggiormente la collaborazione con colleghi complementari che gli consentano, attraverso le esperienze comuni e dirette, di indirizzare comunque al meglio i propri pazienti.

Di esempi ce ne sono a bizzeffe e l’esperienza del professionista ne è intrisa di conferme: accogliere l’individuo in un percorso multidisciplinare ed accompagnarlo, passaggio dopo passaggio, alla consapevolezza di quali siano le dimensioni della propria esistenza sulle quali lavorare maggiormente, non solo crea benessere risolvendo malessere, ma contribuisce alla crescita personale dell’individuo stesso, alla sua indipendenza dalla cura, affinché l’apporto dell’operatore sia sempre di più a scopo preventivo e di mantenimento anziché interventistico.

Perché quello della salute è un equilibrio instabile, mutevole, variabile di anno in anno, di mese in mese, di giorno in giorno. Cercare il benessere non è un lavoro facile. E’ una fatica continua e costante, che possiamo condividere con il nostro operatore di fiducia. Perché se è vero che chi fa da se fa per tre, ancor più vero nella salute è che “l’unione fa la forza”!

Ma come fare ad aumentare la consapevolezza di noi stessi?

Ad esempio conoscendo le zone di Head (Head, Sir Henry neurologo inglese Londra 1861 – Reading 1940), la cui mappa definisce aree cutanee particolari il cui dolore comunica problemi di specifica origine viscerale (es. dolore o ipersensibilità alle spalle, problemi diaframmatici). Oppure ancora, conoscere l’orologio degli organi secondo la Medicina Tradizionale Cinese, che associa ad ogni risveglio notturno, a seconda della fascia di orario in cui avviene, un particolare organo sofferente (es. fascia oraria 1:00-3:00, fegato).

Perle di saggezza

Quando ricerchiamo la soluzione ad un problema di salute, proviamo a rivolgerci innanzitutto a noi stessi. La conoscenza di base di alcuni aspetti fondamentali della nostra fisiologia ci permetterebbe di meglio comprendere le origini del problema che stiamo affrontando e di riportare la nostra attenzione su ambiti di noi stessi che abbiamo smesso di curare.

Non dobbiamo fare autodiagnosi, quella lasciamola alle figure specializzate, ma imparare a riflettere sui segni che il corpo ci manda per tradurli in attenzioni verso i sistemi che stanno soffrendo, onde evitare di dover intraprendere, una volta trascurati, strade tortuose e dispendiose.

"Massaggi Terapeutici" – il nuovo Metodo N. 33 – Novita' da RME

Era nell’aria già da tempo e, come previsto, ecco arrivata puntuale l’ufficialità da parte del Registro di Medicina Empirica EMR/RME: nasce il nuovo metodo, MASSAGGI TERAPEUTICI, metodo nr. 33, che sarà possibile registrare presso il Registro di Medicina Empirica RME a partire dall’anno 2022.

Nella fase di transizione ci sarà il tempo per prepararsi con le formazioni utili al metodo e tante nuove opportunità per i terapisti, tra queste una formazione integrativa (formazione passerella)! Di seguito vi proponiamo la versione integrale, in italiano, della newsletter proveniente direttamente da EMR/RME in merito al nuovo metodo:


Novità nel regolamento RME 2020

(fonte: newsletter EMR/RME Registro di Medicina Empirica – Basilea/Svizzera)

Nuovo metodo di massaggio: numerose possibilità

Con il metodo “Massaggi Terapeutici”, RME ha sviluppato un nuovo standard nel campo del massaggio che amplia le prospettive per i terapisti. La registrazione del nuovo metodo sarà disponibile a partire dal 2022. La formazione e i corsi integrativi sono in fase di preparazione e saranno presto disponibili.

RME ha sviluppato questo nuovo standard di massaggio con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità nel settore del massaggio. Il nuovo metodo, “Massaggi terapeutici” (RME n° 33), è nato nell’ambito di uno scambio attivo con le associazioni professionali di settore e le scuole di formazione.
Il nuovo metodo offre numerosi vantaggi: un’ulteriore prospettiva professionale per i terapisti che già lavorano, una buona base per i futuri terapisti, un’opportunità per una formazione aggiuntiva per i fornitori di formazione e un’ulteriore opzione di servizi di qualità per gli assicurati.

Possibilità di registrazione a partire dall’anno 2022

Il nuovo metodo “Massaggi terapeutici” ha un orientamento chiaramente terapeutico. Tuttavia, non va in alcun modo in competizione con la qualifica professionale federale del Massaggiatore/Massaggiatrice Medico. Al contrario: questo nuovo standard può essere visto come un trampolino di lancio in quanto offre ai terapisti meno qualificati l’opportunità di evolversi e continuare a svilupparsi.
Sarà possibile registrare il metodo “Massaggi terapeutici” presso RME/EMR a partire dal 2022. Le diverse scuole di formazione stanno attualmente preparando la formazione completa necessaria e la formazione integrativa per tutti i terapisti con precedenti esperienze lavorative.

Formazione integrativa come soluzione di transizione

Per ottenere il marchio di Qualità RME per il nuovo metodo, i terapisti dovranno dimostrare una formazione complessiva di 740 ore, che comprende 340 ore di formazione accademica di base (medicina accademica di base, scienze sociali e fondamenti della professione) e 400 ore di formazione tecnica specializzata.
Una soluzione alternativa, durante la fase di transizione, sarà quella di svolgere una formazione integrativa (FORMAZIONE PASSERELLA) alla formazione di base. Tale soluzione è possibile per tutti i terapisti che sono registrati presso il RME, per almeno un metodo di massaggio, da almeno 2 anni.
I dettagli, in tal senso, sono stabiliti da una Direttiva e da una scheda del Regolamento RME.
(fonte: newsletter EMR/RME Registro di Medicina Empirica – Basilea/Svizzera)

Criteri di ammissione alla formazione passerella/formazione integrativa

La formazione passerella (formazione integrativa) è rivolta esclusivamente ai terapisti registrati presso il RME – Registro di Medicina Empirica, da almeno 2 anni entro il 31.12.2023, in uno dei seguenti metodi:

Per qualsiasi ulteriore informazione necessaria, non esitate a contattare la segreteria didattica di CSTM, anche telefonicamente al numero +41 (0)91 924 92 92

Stress e voglia di staccare la spina: intervenire con il Massaggio Connettivale

Ragazza esausta bisogno di staccare la spina

Ho proprio bisogno di staccare la spina!
Vorrei poter spegnere il cervello per qualche minuto!

Capita comunemente di dire o di sentire queste affermazioni. Un momento di stress fisico, o anche mentale, ci fa desiderare di sospendere le attività per prendere tempo, per riposare e rimetterci in forze.

A volte, però, non è possibile sottrarsi agli impegni e alle responsabilità che abbiamo e proprio per questo le terapie manuali possono diventare un grande alleato contro lo stress e i suoi sintomi.  In particolare, il Massaggio del tessuto connettivo, grazie alla sua azione sul sistema nervoso è in grado di fornire al corpo un rilassamento neurologico, diverso da quello che comunemente intendiamo con la parola Relax.

La sua azione arriva ad un livello più profondo: una sorta di reset, che permette al corpo di procedere con la sua riparazione. Come il tasto del ripristino che utilizziamo sugli apparecchi elettronici per farli funzionare quando nient’altro sembra essere stato utile.

Arrestiamo il sistema nervoso simpatico per innescare i processi di riparazione

rappresentazione dello stressIl nostro sistema nervoso, nello specifico la parte chiamata autonoma o vegetativa, può essere in grandi linee suddivisa in due parti:

  • una parte che si occupa dell’azione e della reazione
  • una seconda parte che si occupa del recupero

La prima parte è quella di cui abbiamo bisogno per svolgere le attività che richiedono maggiore attenzione, che si occupa di farci reagire di fronte ad una situazione di pericolo. Questa parte viene definita sistema nervoso simpatico. La sua attivazione, utilissima nel breve periodo, prevede però che gli equilibri del corpo vengano alterati causando alcune “lesioni”, che noi avvertiamo come stanchezza.

Se, per ragioni che non sempre possiamo gestire, manteniamo attivo questo sistema, esponiamo la nostra salute a notevoli rischi, come la maggiore predisposizione ai malanni di stagione, oppure rendiamo più faticoso il funzionamento degli organi.

Stanchezza persistenze, disturbi del sonno, sensazione di confusione, contratture e rigidità muscolare, tachicardia, sensazione di aver bisogno di un maggiore apporto di aria, ma anche difficoltà nella digestione e alterazione dell’espulsione di feci sono tutti segnali che ci indicano che il nostro sistema nervoso sta lavorando in maniera errata.

Il corpo è pronto a reagire ad eventuali attacchi, ma non ha il tempo e le risorse necessarie per ripararsi.  Diventa quindi necessario l’intervento della seconda parte, del sistema nervoso autonomo, quella che definiamo sistema nervoso parasimpatico, ovvero quello che si occupa della riparazione, che impone al nostro corpo di rallentare e prendersi il tempo di sistemare le alterazioni causate dagli sforzi precedenti.

Il sistema nervoso simpatico si attiva quando abbiamo bisogno di energia extra. Questa procedura dovrebbe innescarsi solo nelle situazioni di emergenza, mentre, nel tempo rimanente, il corpo dovrebbe avere tempo per riposare e recuperare. Purtroppo, lo stile di vita attuale rende molto difficile tutto questo.

Per questo motivo è necessario dare modo al nostro corpo di uscire da questo meccanismo di difesa: il massaggio connettivale è in grado, grazie alla sua azione sul sistema nervoso, di andare a spegnere gli input neurologici, che mantengono attive queste reazioni ad un pericolo costante, innescando così il processo di recupero.

La seduta di Massaggio Connettivale

Il Massaggio del tessuto connettivo è, per la maggior parte dei pazienti, un trattamento poco conosciuto. Questo tipo di trattamento, noto anche come reflessogeno connettivale, è in grado di agire sul nostro corpo in maniera diretta, locale, o riflessa, attraverso la via neurologica, riducendo o eliminando i dolori, stimolando la circolazione che nutre i tessuti, sciogliendo le tensioni.
Inoltre, l’importante interazione con il sistema nervoso rende questa tecnica molto efficace anche nel trattamento dei disturbi internistici.

Durante la seduta di Massaggio Connettivale, il respiro rallenta, si allentano le rigidità muscolari, la circolazione migliora facendo avvertire una sensazione di calore avvolgente, il livello di stress si abbassa e si ha una sensazione di relax mista a stanchezza.

Per tutte queste ragioni, è fortemente consigliato prendersi qualche istante di riposo dopo la seduta, dal quale vi risveglierete più energici e rilassati di prima. Pronti per affrontare tutte le sfide della giornata con una carica rinnovata!

Perle di Salute – Stress vs respirazione profonda

Nei momenti di particolare stress, possono essere efficaci degli esercizi di respirazione. La respirazione profonda impone al corpo di rallentare il ritmo del battito cardiaco e con esso la secrezione di sostanze stimolanti. Il risultato è una sedazione profonda, che consente di prendere le distanze dal problema e concedersi una piccola pausa rigenerante.

  • Mettersi in posizione comoda ed appoggiare una mano sull’addome
  • Inspirare cercando di gonfiare al massimo la pancia
  • Trattenere l’aria per un paio di secondi
  • Procedere con una completa espirazione, fino a sentire l’addome abbassato
  • Aspettare qualche secondo prima di ricominciare l’inspirazione successiva

Vi aiuterà a chiarirvi le idee, ad affrontare più serenamente la situazione e a superare il momento di grande stress!

Le 5 Emozioni legate agli organi in Medicina Cinese: come si comportano

“Una ragione cresce in me e l’innocenza svanisce …”

Solitamente con “EMOZIONE” si fa riferimento a qualcosa di istintivo, una sensazione che sorge spontanea dalla profondità del nostro essere.  In Medicina Cinese si parla delle 5 emozioni, legate alle 5 costituzioni di base. A seconda della reazione istintiva che abbiamo di fronte ad un imprevisto, o ad un avvenimento che esce dalla routine, possiamo scoprire qual è la nostra costituzione psichica di base!

Immaginiamo che un amico ci proponga improvvisamente di fare un viaggio…

  • Il tipo Legno, legato all’organo Fegato, è già in macchina! senza alcun indugio. I tipi legno sono amanti del movimento.
  • Il tipo Fuoco verrà, ma vuole che lungo il percorso ci siano cose belle da ammirare. Il tipo Fuoco, il cui organo di riferimento è il Cuore,  ha bisogno di vivere con passione ogni momento della giornata.
  • Il tipo Terra, è un goloso. Legato al sistema Milza-pancreas/Stomaco domanderà se ci sono buoni ristoranti dove fermarsi a fare tappa.
  • Il tipo Metallo (organo Polmone), è un pragmatico, ama l’essenza delle cose, via tutti i fronzoli… chiederà di poter seguire il percorso più breve.
  • Il tipo Acqua, in risonanza con l’organo Rene, è cauto per natura. Si informa bene di ciò che accadrà  lungo tutto il viaggio. Si porta la mappa e i panini, perché non si sa mai… E vuole controllare lo stato delle gomme!

Avete scoperto a quale elemento, o costituzione, appartenete?

i 5 simboli elementi della medicina cineseQuando alle 5 emozioni è impedito esprimersi, l’energia nel corpo, che i cinesi chiamano QI, prende direzioni ben precise e ciò si riflette sulla Salute dell’organo con cui è in relazione, come ricorda il sinologo Claude Larre:

“L’impetuosità del Legno tende a diventare collera. La collera fa salire il QI e colpisce il Fegato.
L’allegria, che tende a diventare eccitazione, abbassa il QI e colpisce il Cuore.
Il pensiero che diventa ripetitivo, ossessivo, “annoda” il QI e colpisce la Milza.
La preoccupazione colpisce la Milza e il Polmone.
Il restringimento, che tende a diventare tristezza, la tristezza dissolve, disperde il QI e colpisce il Polmone.
La prudenza che tende a diventare paura, la paura fa scendere il QI e colpisce i Reni
La paura (KONG) e il  timore (JU), legati al Rene, destabilizzano immediatamente il Cuore, è lo shock!”

Emozioni e sentimenti sono ovviamente parte della vita, non sono di per sé causa di disarmonia. Ma tendono a creare turbamento, mettendo continuamente a dura prova l’equilibrio che il Cuore Imperatore auspica per il sano vivere.

Se sono eccessivi o permangono troppo a lungo, o vengono inconsapevolmente repressi, gli stati d’animo diventano tossici! Imparare a conoscerli e riuscire a governarli aiuta a vivere meglio.

Cosa fare?

Ricordiamoci che il fisico si riflette sulla mente e sui sentimenti. Attraverso il mio fisico mi aiuto ad elaborare il vissuto emotivo.

In autunno, il tempo in cui risuona l’energia dell’Organo Polmone, oltre a stare attenti a non raffreddarsi, ricordiamoci che anche il sentimento collegato, la tristezza, potrebbe divenire tossico. L’azione della tristezza sul Polmone avviene per tramite del Cuore: la perdita della gioia di vivere conduce all’indebolimento del Centro, inteso come nucleo vitale, la fonte della vita si inaridisce e ci si lascia volutamente deperire.  La tristezza Bei dei cinesi, in epoca moderna, si trasforma e diventa profonda depressione.

Fortunatamente gli antichi ci suggeriscono le “Ginnastiche di lunga vita” che, grazie allo stretching dei canali energetici, aiutano i processi di auto guarigione di cui ciascuno di noi è dotato. Per esempio, per chi pratica il tiro con l’arco è impossibile non portare in stretching i meridiani di Polmone e Intestino Crasso. Sono i due meridiani dell’elemento Metallo, che risuonano in autunno (sul lato radiale del braccio).

Perle di salute

In autunno, tonifichiamo l’energia del Polmone. Per tonificare l’energia del Polmone, dal momento che non tutti possiamo praticare il tiro con l’arco, bisogna  curare la qualità dell’aria. Per esempio, l’aria che si incontra vicino all’acqua che scorre ha un QI di miglior qualità, è più vitale, di quella della città. Appena abbiamo la possibilità, facciamo delle passeggiate in un bosco, meglio se vicino a un ruscello!

Anche il modo in cui si respira fa la differenza: avete una respirazione profonda, addominale? Aiutatevi immaginando che il respiro, quando scende, va a massaggiare i Reni.

E ricordate che il pragmatico Polmone ama l’ordine, il colore bianco e fare pulizia.

I benefici della Terapia Cranio Sacrale su bambini e neonati

Il trattamento cranio sacrale è una disciplina olistica che utilizza il principio per il quale le ossa del corpo sono animate da micro movimenti ritmici involontari. I benefici della Terapia cranio sacrale sui bambini e i neonati sono perfettamente riassunti in una citazione del Dr. William Sutherland, padre ideatore della disciplina:

“Come il ramoscello è piegato, così cresce l’albero.”

Ovvero: se individuati e gestiti per tempo, quando il corpo è ancora in possesso di un’elevata capacità di reazione, alcuni disturbi possono non trasformarsi in patologie o cronicità.

Secondo Sutherland “le ossa del cranio e del sacro funzionano come un’unità funzionale che possiede una mobilità involontaria”, il Movimento Respiratorio Primario, una sorta di inspirazione ed espirazione, indipendenti da quelle polmonari, ritmiche e involontarie, armoniose, situate in ogni fibra, ogni cellula, ogni molecola del corpo. La Terapia cranio sacrale sfrutta questi meccanismi per poter individuare e “normalizzare” aree sofferenti o “rallentate”, dando slancio a tutti i tessuti connessi e, quindi, all’intero organismo.

Questo è tanto più vero e possibile nel neonato e nel bambino che presentano strutture dalla grande malleabilità (il processo di ossificazione non è ancora terminato) e alta capacità di innescare meccanismi di auto guarigione. L’azione del terapista non si limita alla correzione del movimento di un osso in rapporto con un altro, bensì cerca di restituire ai tessuti le proprie funzionalità, una delle quali consiste proprio nella possibilità di rispondere alle sollecitazioni circostanti.

Perché sottoporre il nostro bambino a un trattamento di Terapia cranio sacrale pediatrica

Di per sé già il parto può essere considerato un evento “traumatico” per il nascituro: molti fattori concorrono a creare possibili squilibri, a partire dallo Stato di Salute della madre fino alle metodologie e agli strumenti utilizzati in fase di travaglio.

Ma anche durante un parto naturale, senza particolari “problemi”, il neonato è sottoposto a grandi forze di compressione che ne facilitano l’uscita dal canale del parto: le suture del cranio si sovrappongono naturalmente per ridurre le dimensioni della testa. Le ossa della testa e del viso si rimodelleranno nei giorni successivi al parto, attraverso sbadigli, allattamento e pianti; meccanismi innati attraverso i quali i neonati correggono da soli le “lesioni” che si sviluppano, o possono svilupparsi, durante il parto.

Ma quando le forze di nascita sono troppo grandi, possono sopraffare la capacità del bambino di auto correggersi. Diventa quindi fondamentale, tramite la terapia, aiutare i piccoli pazienti ad innescare i meccanismi di auto guarigione o riequilibrio.  Non tutti i bambini possono aver bisogno di correzioni. Questo può essere valutato solo a fronte di una seduta di controllo. A titolo preventivo, è consigliata una visita di Terapia cranio sacrale entro i primi 5 anni di vita.

Con la Terapia cranio sacrale pediatrica è possibile inoltre intervenire su molteplici disfunzioni o patologie che possono colpire il bambino a partire dai primi mesi di vita, che siano di natura organica, strutturale o legate a dismorfismi o anomalie craniche. Le “normalizzazioni” del cranio nel bambino rappresentano pertanto un valido supporto per molte patologie:

  • difficoltà nel sonno
  • sinusiti
  • scoliosi
  • cefalee
  • problemi legati alla dentizione
  • coliche e reflusso …

e divengono un complemento indispensabile nel mantenimento dello Stato di Salute durante tutto il percorso di crescita.

La seduta di Terapia cranio sacrale pediatrica

La Terapia cranio sacrale, con le sue manualità dolci e leggere, è molto ben tollerata, anzi molto apprezzata, dai piccoli pazienti. Le sedute di terapia vengono eseguite solamente in condizione di totale comfort per il bambino e per il genitore, condizioni che possono rientrare anche durante altre attività più o meno ludiche (coccole, gioco, riposo, allattamento …). Questo aiuta inoltre a creare un rapporto di fiducia e sicurezza nel piccolo paziente.

Particolare attenzione si presterà al tono della voce, all’ambiente dedicato alla terapia e soprattutto al tempo impiegato per tranquillizzare e mettere il bambino a suo agio, sempre in presenza del genitore.

 

Perle di salute: “Un cerchietto alla testa”

Spesso sono oggetti o abitudini apparentemente innocue a generare effetti negativi e dannosi per la nostra Salute. Nello specifico, anche acconciature che portano i capelli ad essere particolarmente tesi o l’utilizzo ripetuto e costante di accessori stretti sulla testa, in primis fasce e cerchietti, possono contribuire a rallentare i naturali movimenti cranici, generando disturbi lievi o persino importanti lesioni osteopatiche che, se non gestiti correttamente, possono, nel tempo, sfociare in cronicità.

Un semplice “cambio di stile” potrebbe risolvere mal di testa ricorrenti e “inspiegabili” di alcuni bambini.

Terapia Breve Strategica: Cos'è e come funziona

terapia breve strategica

Ogni essere umano nel corso della propria vita attraversa momenti o periodi spiacevoli che provocano in lui un senso di malessere e sofferenza. A volte, tali situazioni possono diventare sempre più difficoltose e trasformarsi, col tempo, in veri problemi. In tal caso, per superare adeguatamente i disagi, potrebbe essere utile un supporto di tipo psicologico.

E’ diffusa e radicata la convinzione che problemi e disagi che persistono da molto tempo, quali ad esempio depressione, fobie, panico, ossessioni, richiedano obbligatoriamente un trattamento terapeutico altrettanto lungo e sofferto. Non è sempre vero! La Terapia Breve Strategica si differenzia da altri modelli terapeutici perché rappresenta un intervento breve e mirato per affrontare e risolvere le problematiche di tipo psicologico, utilizzando tecniche e tattiche molto efficaci ed efficienti.

Dove nasce la TBS – Terapia Strategica Breve

Nel 1990, con il primo libro di Giorgio Nardone e Paul Watzlawick, “L’arte del cambiamento”, diventato un bestseller della psicoterapia, nasce la moderna evoluzione della Terapia Breve Strategica. Nel testo vengono presentati, per la prima volta, i protocolli specifici di trattamento per i disturbi fobici e ossessivo-compulsivi, delle sequenze di tattiche e manovre che, applicate durante la terapia con queste problematiche, ne favoriscono la soluzione in breve tempo.

Trent’anni di rigorosa ricerca empirico-sperimentale, portata avanti da Giorgio Nardone e dai suoi collaboratori presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo, ha permesso di mettere a punto diversi protocolli di terapia specifici per specifiche patologie, caratterizzati da estrema efficacia e rapidità di intervento, in cui il rigore del problem solving si unisce all’estrema flessibilità dell’intervento, per adattare lo specifico protocollo all’unicità e originalità del singolo individuo. 

Come funziona la Terapia Breve Strategica

L’intervento strategico è in grado di produrre significativi miglioramenti già a partire dalle prime sedute, grazie all’utilizzo di tecniche sofisticate di conduzione del primo incontro (dialogo strategico) e all’utilizzo di compiti (“prescrizioni”) che il paziente dovrà mettere in pratica nell’intervallo tra le sedute.

La Terapia Strategica Breve non si occupa della ricerca delle cause dei problemi nel passato (che nessuno può cambiare), ma si focalizza sull’introdurre cambiamenti nel presente (non su perché c’è un problema, ma su come funziona il problema). Il fine è la risoluzione del problema presentato, che costituisce l’obiettivo dell’intervento terapeutico.

La TBS nella pratica

Talvolta, per affrontare difficoltà personali, nel rapporto con gli altri o nel lavoro, la soluzione che ci sembra giusta è quella di adottare una “strategia” che si è rivelata utile in un passato recente o remoto, in situazioni simili.

A volte questa soluzione funziona ma, a volte invece, le aspettative vengono deluse ed è proprio allora che si pensa di non essere stati sufficientemente incisivi nello sforzo di raggiungere uno scopo risolutivo. Il “fare più di prima” tuttavia, generalmente, non solo non risolve le difficoltà originarie, ma le complica ulteriormente, trasformandole in un vero e proprio problema strutturato: le tentate soluzioni disfunzionali alimentano il problema, invece di risolverlo!

Con la TBS, il paziente, attraverso un intervento di tipo strategico, viene guidato a correggere questi tentativi rigidi e fallimentari di gestione della realtà, acquisendo, nel corso del trattamento, una maggiore elasticità mentale e la capacità di fronteggiare i problemi, sviluppando nei loro confronti, un più ampio ventaglio di strategie risolutive.  Per raggiungere questo obiettivo nella maniera più efficace e rapida possibile, le tecniche utilizzate dal terapeuta sono di tipo attivo e prescrittivo e devono produrre risultati già dalle prime sedute.

Si tratta pertanto di un intervento terapeutico breve e focale (circa dieci sedute), orientato ad eliminare la sintomatologia che induce il paziente a ricorrere al terapeuta, ma anche a rendere permanenti i risultati in funzione di un obiettivo ancora più importante: quello di cambiare le proprie abitudini disfunzionali, ossia tutti quegli atteggiamenti mentali che vanno ad incidere negativamente sulla vita quotidiana e di relazione.

La Terapia Breve Strategica non è quindi una terapia superficiale e sintomatica, ma si propone come una terapia radicale e duratura.

Di seguito, una breve sintesi dei risultati di efficacia dei vari protocolli di trattamento (Nardone, Balbi, 2008):

  • Disturbi fobici e ansiosi – 95% dei casi
  • Disturbi ossessivi e ossessivo-compulsivi – 89% dei casi
  • Disordini alimentari – 83% dei casi
  • Disfunzioni sessuali – 91% dei casi
  • Disturbi dell’umore – 82% dei casi
  • Disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza – 82% dei casi
  • Disturbi legati alla dipendenza da internet – 80% dei casi
  • Presunte psicosi, disturbo borderline e di personalità – 77% dei casi

Con le parole di William Shakespeare, a Giorgio Nardone piace ricordare: “non c’è notte che non veda il giorno”.

Perla di saggezza – Farsi aiutare da un professionista non è sbagliato!

Quando qualche difficoltà individuale o relazionale comincia a causarti molta insoddisfazione e sofferenza e condiziona troppo la tua vita, non esitare a chiedere un aiuto professionale.

Lo fai in tanti ambiti della tua vita: riesci bene da solo a disinfettare una piccola ferita e ad applicarvi un cerotto però, nel caso di una lesione più profonda, vai dal chirurgo per farvi mettere dei punti. Riesci da solo a cambiare una ruota dell’auto bucata però, nel caso di un guasto al motore, la porti dal meccanico. Anche in quello che riguarda gli aspetti psicologici della tua vita può capitare di non riuscire a superare qualche difficoltà da solo, in quel caso, puoi affidarti a un professionista.

L’agopuntura nel contrasto dei disturbi del sonno

Vi addormentate male, vi svegliate spesso o accusate altri sintomi?

Contate spesso le pecore prima di riuscire finalmente ad addormentarvi? O vi svegliate di notte senza alcun motivo, rigirandovi nel letto?

I problemi di addormentamento e mantenimento del sonno sono le forme più frequenti di disturbi del sonno. Spesso sottovalutato, il sonno è uno dei bisogni fisiologici più importanti del nostro organismo. Insieme alla respirazione e alla alimentazione, permette la vita.

La velocità che contraddistingue l’epoca attuale porta spesso a considerare il sonno come una perdita di tempo. Al contrario le ore della notte sono una sorta di “cibo” per il nostro cervello: i circuiti neuronali possono riposare, migliorando l’attenzione e mantenendoci in salute. Non secondariamente, il sonno ha un ruolo chiave ampiamente dimostrato tra i fenomeni anti-invecchiamento.

Mentre dormiamo, infatti, avvengono molteplici processi attivi nell’organismo. Il cervello rielabora quel che abbiamo vissuto durante la giornata ed è in grado di trovare soluzioni creative ai nostri problemi. Le cellule dell’organismo si rigenerano, vengono prodotte proteine e nuovo sangue. Anche il sistema immunitario lavora a pieno regime durante il sonno.

Conseguenze dell’insonnia

Le persone che dormono poco rendono meno. Secondo gli esperti, il loro potenziale può ridursi di oltre il 70%.
Malattie cardiovascolari, diabete, calo di memoria, demenza, deficit del sistema immunitario, sono solo alcune delle complicanze che si possono associare all’insonnia reiterata nel tempo.

L’utilizzo della farmacologia occidentale per il trattamento dell’insonnia crea spesso dipendenze e fornisce un “sonno artificiale” che frequentemente le persone riferiscono come “non ristoratore”. Inoltre, non è esente da numerosi effetti collaterali come la sonnolenza diurna, l’incremento del rischio di caduta e la dipendenza farmacologica.

punti di agpunturaApproccio della Medicina Cinese ai problemi del sonno

La medicina tradizionale cinese si concentra sul trattamento sia del corpo che della mente, senza l’uso di farmaci, e i praticanti danno particolare attenzione all’energia vitale necessaria per mantenere un corretto equilibrio corpo/mente.

In linea generale, dal punto di vista della Medicina Cinese in caso di insonnia possiamo differenziare tra:

  • condizioni di “Deficit”
  • e condizioni di “Eccesso”

La differenziazione tra queste situazioni può avvenire solamente a seguito di una valutazione energetica basata sulle metodiche della medicina cinese e rappresenta un punto di partenza per impostare un trattamento di riequilibrio energetico che va a migliorare progressivamente la qualità del sonno e il benessere complessivo della persona.

Nessun tipo di insonnia verrà mai trattato esattamente nello stesso modo durante l’agopuntura, ognuno è correlato a un particolare squilibrio.

Trattamento dell’insonnia con l’agopuntura

L’agopuntura mostra un profilo di sicurezza eccellente tanto che oggi sono sempre di più gli specialisti che la consigliano, per aiutare a risolvere i problemi del sonno.

Chiunque abbia provato l’agopuntura, anche per altri motivi, sa benissimo che dopo le sedute di agopuntura spesso si accusa un forte rilassamento e a seguire una condizione di pesantezza del corpo. Durante la pratica clinica capita spesso di vedere pazienti addormentarsi sul lettino o che chiedono di restare altri 5 minuti con gli aghi per la piacevole sensazione di rilassamento.

Perchè accade questo?

Quali sono i meccanismi tramite cui l’agopuntura riesce ad indurre questo stato di rilassamento?

In generale è ormai noto come la stimolazione dei punti di agopuntura abbia numerosi effetti sul sistema nervoso centrale ed endocrino, migliorando la durata e la qualità del sonno. La ricerca clinica ha evidenziato che l’agopuntura può essere efficace nel trattamento dell’insonnia attraverso:

  • Incremento dei livelli di melatonina endogena
  • Stimolazione della secrezione di oppioidi endogeni
  • Incremento dei livelli cerebrali di ossido nitrico che aiuta a promuovere la normale funzione dei tessuti cerebrali e potrebbe migliorare il sonno
  • Incremento del flusso ematico cerebrale
  • Riduzione dell’attività del sistema nervoso simpatico, inducendo il rilassamento
  • Regolazione dei livelli di neurotrasmettitori come la serotonina, dopamina, GABA, noradrenalina, in modo da promuovere il rilassamento e ridurre la tensione

Inoltre, l’agopuntura può essere efficacemente associata ai farmaci occidentali per l’insonnia, potenziandone gli effetti positivi.

Perle di Salute

Una buona igiene di vita come prevenzione e terapia. Se avete un disturbo del sonno, non prendete subito e sempre medicamenti. Nel lungo termine, non vi aiuteranno a risolvere il problema. Concedetevi qualche pausa in più, adottate un rituale rilassante prima di coricarvi e non rimuginate sul problema “sonno”. Piuttosto pensate a cose positive, che vi procurano piacere prima di addormentarvi.

Evitate inoltre tè, caffè, alcool e pasti abbondanti alla sera. E’ importante seguire uno stile di vita corretto, fare attività fisica e ricorrere a metodi di rilassamento come il Training Autogeno, lo yoga e la meditazione.

 

L’agopuntura è una pratica medica che richiede studi approfonditi e molta esperienza, pertanto è fondamentale affidarsi a professionisti specializzati.

TERAPISTA COMPLEMENTARE FEDERALE – Tronco Comune da CSTM: la Confederazione ti rimborsa

Un nuovo e importante traguardo è stato raggiunto oggi da CSTM: unica scuola di formazione in Ticino accreditata da OmL-TC per il ciclo formativo Tronco Comune e, da oggi, anche riconosciuta quale “Operatore dei corsi di preparazione agli esami federali” dalla SEFRI.

Dopo il fondamentale livello di crescita raggiunto con il riconoscimento ricevuto a maggio da OmL-TC per il rilascio del ciclo di formazione Tronco Comune (o Tronc Commun), valido per l’ottenimento del titolo di Terapista Complementare Federale, oggi è ufficiale anche l’inserimento di CSTM nell’esclusiva lista degli “Operatori dei corsi di preparazione agli esami federali”.

Benefici per gli studenti di CSTM

Essere riconosciuti come “Operatori dei corsi di preparazione” significa che l’Organo di coordinamento federale di contributi per corsi di preparazione agli esami federali ha esaminato e valutato positivamente CSTM e le unità d’apprendimento del Tronco Comune proposte, ritenendo la formazione idonea per la richiesta del sostegno finanziario da parte della Confederazione.

In pratica, tutti i nostri studenti, domiciliati in Svizzera, che frequenteranno singoli moduli o l’intera formazione del Tronco Comune (corso di preparazione diretta all’esame federale di professione di Terapista Complementare) e che sosterranno l’esame, potranno presentare la domanda di contributi federali, indipendentemente dall’esito dell’esame, e farsi rimborsare parte dei costi sostenuti.

Un’altra importante tappa nel percorso di costante crescita di CSTM, da sempre attento non solo ad erogare formazioni di alto livello ed al passo con l’evoluzioni del settore, ma anche sensibile alle esigenze dei suoi studenti e futuri professionisti.
Per approfondire questo interessante argomento, vi proponiamo, di seguito, le indicazioni della SEFRI in merito ai Contributi della Confederazione
(fonte Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI – www.sbfi.admin.ch/contributi)

Contributi agli esami federali – La Confederazione rimborsa il 50 per cento dei costi dei corsi

Chi segue un corso di preparazione a un esame federale può beneficiare di un sostegno finanziario della Confederazione. La nuova regolamentazione si applica dal 1° gennaio 2018.

Gli esami di professione (attestato professionale federale) e gli esami professionali superiori (diploma federale) esistono in ogni settore professionale. In breve: attestano il possesso delle competenze necessarie all’esercizio di una funzione specialistica o dirigenziale di alto profilo.

In vista di un esame federale la maggior parte dei professionisti interessati si prepara seguendo un apposito corso. La novità: chi segue un corso di questo tipo riceve contributi da parte della Confederazione. La Confederazione rimborsa fino al 50% dei costi computabili.
Il contributo federale ammonta al massimo a 9’500 franchi per gli esami di professione e a 10’500 franchi per gli esami professionali superiori. Chi segue più corsi di preparazione o moduli può cumulare i costi fino al raggiungimento dell’importo massimo.

Quali requisiti si devono soddisfare?

La Confederazione versa i contributi direttamente ai partecipanti (finanziamento orientato alla persona). Questi ultimi hanno diritto ai contributi federali se:

  • il corso figura nella lista dei corsi di preparazione gestita dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI (sbfi.admin.ch/contributi).
  • i costi del corso sono sostenuti dal partecipante. Le fatture e le ricevute di pagamento rilasciate dall’operatore del corso devono essere intestate a suo nome.
  • il partecipante sostiene il rispettivo esame federale. Il diritto ai contributi non dipende dall’esito dell’esame.
  • al momento di sostenere l’esame il domicilio fiscale è in Svizzera.

I contributi federali possono essere chiesti solo dopo aver sostenuto l’esame federale.
La domanda di contributi va presentata attraverso il portale online della SEFRI (a partire dal 2018). Se necessario e a determinate condizioni è possibile chiedere contributi parziali prima dell’esame federale.

A partire da quando si applica la nuova regolamentazione?

Può ricevere i contributi federali chi dopo il 1° gennaio 2018 sostiene un esame federale e ha seguito un corso di preparazione iniziato dopo il 1° gennaio 2017. Il corso non deve essere già stato sovvenzionato a livello cantonale.

Il nuovo modello di finanziamento è inteso a ridurre l’onere finanziario a carico dei partecipanti a un corso di preparazione e a creare un incentivo per l’acquisizione di qualifiche superiori.
Per non vanificare questo effetto, i datori di lavoro devono partecipare come finora – finanziariamente o concedendo il tempo necessario – alla formazione continua dei loro dipendenti. Solo così il finanziamento va pienamente a beneficio di chi intraprende un percorso formativo di questo tipo.

Tutte le informazioni sul modello di finanziamento si trovano su: www.sbfi.admin.ch/contributi

Qualche link utile per approfondire l’argomento

Contributi per i corsi di preparazione agli esami federali

Comunicazione importante!

Comunichiamo a tutti gli studenti che la lista dei corsi CSTMpresenti, oggi, sul sito della SEFRI e per i quali può essere richiesto il contributo federale corrisponde, per ragioni amministrative imposte dallo stesso organo federale, SOLAMENTE ai moduli Tronco Comune che iniziano nell’anno 2019.
I moduli che inizieranno nel 2020 (BG1, BG2, MG1 e MG3) verranno inseriti verso la metà di dicembre 2019, secondo disposizioni della Segreteria di Stato.
(dal sito ufficiale della Segreteria di Stato per la formazione: Entro quando gli operatori possono annunciare i loro corsi? “Gli operatori possono annunciare e modificare sul portale online i corsi che sono iniziati nel 2019 entro il 15 novembre 2019… I corsi che iniziano nel 2020 potranno essere annunciati con ogni probabilità a partire da metà dicembre 2019.”).

 

Video illustrativo Contributi esami federali (fonte: SEFRI)

La Terapia Cranio Sacrale: Cos'è, Benefici e Controindicazioni di una tecnica olistica

La terapia craniosacrale è una tecnica della medicina olistica, facente parte della tradizione osteopatica; è pertanto una disciplina eziopatica, incentrata, cioè, sulla ricerca delle cause primarie che provocano i disturbi in una persona.

Breve storia della terapia cranio sacrale

La terapia craniosacrale è una tecnica della medicina olistica, facente parte della tradizione osteopatica. Pertanto viene definita una disciplina eziopatica, incentrata, cioè, sulla ricerca delle cause primarie che provocano i disturbi in una persona.

I principi della tecnica

I principi anatomici sui quali si fonda questo metodo sono la presenza di suture fra un osso cranico e l’altro che ne consentirebbero la mobilità; questa mobilità non sarebbe collegata alle azioni dei muscoli, ma sarebbe generata dalla fluttuazione del liquido cerebrospinale, dalla contrazione di alcune cellule del sistema nervoso centrale, dal movimento del cervello e del midollo spinale nonché dalla presenza delle meningi, che collegano il cranio al sacro.

Tutte queste componenti, in condizione di salute, si muovono in maniera armonica alternando fasi di espansione con fasi di contrazione. Sutherland chiamò tutto questo “Meccanismo Respiratorio Primario” o MRP.

La tecnica della terapia Cranio sacrale

La terapia cranio sacrale consta di manipolazioni dolci delle ossa craniche, viste come un mezzo per interagire con la salute della persona e del sistema nervoso, centrale e periferico. Secondo il Dr. Sutherland, con questa metodica è possibile influenzare il sistema ormonale, trattando le seguenti disturbi:

  • disturbi funzionali ginecologici, come ciclo doloroso
  • disturbi funzionali del sistema nervoso, come alcuni tipi di cefalea, nevralgie, disturbi del sonno e disturbi visivi come strabismo
  • disturbi funzionali dell’occlusione o della masticazione come il bruxismo od il morso incrociato, sinusiti, alcune scoliosi funzionali a partenza cranica
  • disturbi funzionali del bambino come traumi da parto, alterazioni della forma del cranio o le tipiche “colichette” gassose o il mal di orecchi.

I benefici della terapia Craniosacrale

Dato che con questa metodica si interagisce con quello che il Dr. Sutherland definì il Meccanismo Respiratorio Primario, bene si può comprendere come i benefici possano essere rivolti a tutto il corpo. Molte persone che si sottopongono ad un trattamento di terapia craniosacrale riferiscono, in seguito, di sentirsi molto rilassate, con la mente più lucida.

Questa tecnica può portare beneficio anche a chi soffre a causa di stress, difficoltà di apprendimento e di concentrazione, iperattività e dislessia. È un’ottima metodica per ripristinare l’equilibrio e distendere il fisico.

 La terapia cranio sacrale è delicata e sicura. Per questo motivo viene spesso consigliata in circostanze considerate “rischiose” come in gravidanza e dopo un’operazione. La leggerezza del trattamento lo rendono elettivo per i bambini, anche neonati.

Le controindicazioni possibili

Nonostante la terapia cranio sacrale sia una tecnica non invasiva, mirando a migliorare la funzionalità di un sistema fisiologico, presenta delle controindicazioni quali l’epilessia e le emorragie craniche ed i tumori (se a livello dell’asse cranio-sacrale).

Compito del terapeuta della Terapia cranio sacrale

Il compito del terapista cranio sacrale è molto delicato in quanto consiste nel facilitare il meccanismo respiratorio primario, la cui funzionalità è di grande importanza per il benessere della persona considerata nella sua interezza. Ogni trattamento è diverso ed esclusivo, perché rispetta l’unicità della persona e la continua metamorfosi di ogni paziente. 

Poiché il ritmo cranio sacrale è molto sottile, l’abilità a percepirlo costituisce una delle principali qualità di un buon terapeuta cranio sacrale e il presupposto essenziale per mettere in pratica le numerose possibilità offerte da questa tecnica olistica.

Curiosità

Forse non tutti sanno che tutte le fasce del corpo originano dal cranio, pertanto, se paragoniamo queste fasce ai fili che muovono un burattino, facilmente si intuisce come con la terapia cranio sacrale si possa influenzare tutto il corpo di una persona. Inoltre, alcune manovre cranio sacrali possono favorire il parto e ridurre i gonfiori in tutto il corpo.

 

 

 

Distorsione della caviglia: intervenire tempestivamente con il linfodrenaggio

La distorsione della caviglia è uno dei più frequenti traumi dell’arto inferiore. Differentemente da quanto si pensi, non avviene solamente in ambito sportivo. Ogni individuo ne vive quotidianamente il pericolo, accentuato soprattutto dai fattori di rischio tipici della deambulazione: terreno disconnesso o sdrucciolevole, scarpe inadatte, tacchi troppo alti, squilibri muscolo-scheletrici, fretta o disattenzione, uso improprio dello smartphone…

Effetti della distorsione della caviglia

Gli effetti della distorsione sono variamente indimenticabili, come potrà confermare chiunque ne abbia subita una. Si va dal semplice, lancinante, passeggero momento di dolore alla improvvisa ed interminabile sensazione che il mondo sembri letteralmente capovolgersi sotto di noi, mentre una valanga di imminenti problemi di ordine logistico ci affossa la mente: andare al lavoro, portare e prendere i propri figli, la spesa, i corsi di ginnastica, il compleanno della suocera, la gara di domenica… come fare tutte queste cose saltellando su un piede solo?

La distorsione provoca danni di vario tipo ed entità, che il nostro organismo provvede immediatamente a riparare dando il via al processo infiammatorio (rossore, calore, gonfiore, dolore, funzione lesa). Questo fondamentale strumento innato richiede ed impone al corpo umano un tempo di “fermo macchina” indispensabile per evitare l’aggravarsi della situazione e per risolvere completamente e correttamente il danno.

Tempo che l’uomo moderno non si concede più … e qui viene in aiuto il Drenaggio Linfatico Manuale.

Intervenire con il drenaggio linfatico manuale

Il Drenaggio Linfatico Manuale sfrutta le sue manualità lente, leggere ed indolori per rimuovere dalla zona interessata dal trauma gli irritanti ed i residui cellulari da smaltire e riportarvi gli elementi nutritivi utili alla rapida ricostituzione dei tessuti lesi.

Diminuire l’edema è il primo obiettivo per accelerare il recupero della propria indipendenza ed il Drenaggio Linfatico Manuale è la tecnica elettiva per tutti i casi in cui il ristagno dei liquidi crei gonfiore. Imparare a gestire il post-traumatico con il DLM è dunque fondamentale per aiutare le persone a muovere nuovamente i propri passi verso il raggiungimento dei tanti obiettivi quotidiani, piccoli o grandi che siano!