Col cuore in tumulto, tra ansia e angoscia – la visione in MTC

Con la parola “ansia” si è soliti includere una complessa combinazione di sensazioni: dall’apprensione alla preoccupazione, dalla paura al panico.

Sterminata è la varietà dei sintomi che si manifestano:

  • alcuni sono parametri fisici, ben misurabili, come l’alterazione del battito cardiaco
  • altri sono solo sensazioni, come l’intolleranza ad abiti che stringono (cinture, reggiseno, cravatta) o la sensazione di farfalle nella pancia che genera inquietudine.

Una “classifica”, basata su stato di gravità e differenziazione dei sintomi, sigla i vari tipi di comportamenti:

  • DAG se si parla di disarmonia che persiste nei mesi
  • DP se si aggiungono panico e forti alterazioni metaboliche
  • FOBIA, tra cui ansia sociale
  • DOC coazione alla gestualità ripetuta

Cause e motivi che generano la reazione d’ansia

Le cause che generano la reazione d’ansia sono molte e diverse, tra le quali non vanno sottovalutate:

  • una “noia dell’esistenza”
  • la ricerca di significato in ciò che si fa
  • la coerenza con ciò che si è

Per contrastare l’atteggiamento dell’ansioso che si rovina la giornata perché pensa al futuro di certo possono rivelarsi utili le pratiche che riportano l’attenzione al presente proprio!

L’ansia classificata in Medicina Cinese

In un’ottica olistica, orientale, dove “tutto è parte del tutto”, anche l’ansia deve pur avere un suo perché!
L’ansia, come la rabbia, o la paura, sono manifestazioni della nostra emotività. Qualsiasi emozione, se adeguata in intensità e non persistente nel tempo, ha una propria funzione specifica, una sua utilità.

La Medicina Cinese, nella sua meravigliosa linearità, oltre a dedicarsi alla descrizione delle varie forme di ansia, concentra la propria attenzione su “cosa succede al movimento del Qi”, dell’energia, nella persona quando è preda di uno stato di ansia, di angoscia (lo stato intermedio tra ansia ed attacco di panico) o di inquietudine.

Pone così una prima interessante suddivisione, a cui corrisponderanno diversi tipi di trattamento:

  • nell’ansia l’energia, il Qi, si muove in modo disordinato, anarchico, in tutte le direzioni.
    In Medicina Cinese quando si parla di Ordine si parla innanzitutto del meridiano VESCICA URINARIA e dell’organo POLMONE, ovvero respirare in modo ordinato
  • nell’angoscia, il movimento del Qi è congelato, l’angoscia è un non movimento.
    Gli stimoli che provengono dall’esterno sono percepiti come un troppo intensi o ravvicinati, tali da non poter essere gestiti/digeriti. Qui si parte dallo STOMACO: lo stomaco produce il sangue e il sangue è la casa della nostra psiche
  • nell’inquietudine le persone riferiscono di aver sempre “il cuore in gola” o sognano di dover scappare, di essere inseguiti.
    È una perdita del proprio Centro; la sua comparsa si potrebbe accompagnare al momento in cui “ciò che è stato sepolto” torna a galla. Il meridiano della VESCICA BILIARE è un buon punto di partenza per affrontare questi casi, da associare all’organo CUORE, l’Imperatore.
Appare sempre più evidente che l’eccesso di un sentimento si ripercuote sul buon funzionamento degli organi; così come il cattivo funzionamento di un organo può essere sottolineato da un’alterazione dei sentimenti.

E se l’ansia compare senza motivo?

Spesso molti di noi cercano di capire, o si sforzano d’immaginare le ragioni razionali del proprio stato d’ansia. Ma, come detto, magari l’origine dello stato d’ansia deriva dal cattivo funzionamento di un organo.
A questo proposito, qualche interessante suggerimento lo si trova in “ORGANI ED EMOZIONI”:

  • il “vuoto” dell’energia del Fegato determina la paura / il “pieno” determina la collera
  • il “vuoto” dell’energia del Cuore determina il pianto / il “pieno” risa irrefrenabili
  • il “vuoto” dell’energia della Milza-pancreas si manifesta con depressione e astenia mentale / il “pieno” con ossessioni e idee fisse
  • il “vuoto” dell’energia (QI) del Polmone determina l’angoscia / il “pieno” la sovreccitazione
  • il “vuoto” dell’energia (QI) del Rene determina indecisione e apprensione / il “pieno” autoritarismo e stravaganza.

Perle di Salute: PC6 Neiguan – un solo Punto per ansia, nausea e aritmia

C’è un punto nel meridiano di MINISTRO DEL CUORE, si chiama PC6 Neiguan e si trova a tre dita dalla piega del polso, esattamente al centro del braccio, tra i tendini.

La stimolazione è molto semplice, può essere fatta con il pollice, cercando di “penetrare” un po’ tra i tendini, per poi esercitare
– delle pressioni ripetute ogni 3/5 secondi
– oppure delle pressioni rotatorie, in senso antiorario.

L’efficacia della stimolazione di questo Punto lo ha reso noto anche al di fuori dell’ambito della Medicina Cinese. È infatti lo stesso Punto che viene stimolato indossando il “polsino antinausea”, consigliato a chi soffre di mal di mare o mal d’auto, tutte circostanze dove la nausea ha radici nella psicoemotività.

La disbiosi intestinale: cos’è, cause e dieta da seguire

L’enorme importanza dell’intestino sulla salute umana era già stata intuita da Ippocrate circa 2.500 anni fa, al punto da spingerlo ad affermare che: “Tutte le malattie cominciano nell’intestino”.

Si sa che una corretta funzionalità intestinale migliora la Salute e previene molte malattie, ma sempre più forte è l’idea che questa azione non sia solo dovuta alle cellule intestinali, ma anche al nostro “coinquilino” microbiota.

Intestino: il confine tra dentro e fuori

Oggi sappiamo che l’intestino rappresenta uno dei più importanti baluardi immunitari dell’organismo. Basti pensare che con la sua superficie, di circa trecento metri quadrati, quest’organo ospita qualcosa come centomila miliardi di microrganismi e produce grossomodo il 60-70% delle cellule immunitarie dell’organismo.

Tutto questo perché, aldilà della nota funzione digerente, l’intestino rappresenta un’importante linea di demarcazione tra il mondo esterno e quello interno.

La comunità scientifica sta prestando sempre più attenzione alla conoscenza ed allo studio delle specie microbiche che popolano l’intestino, tanto che le pubblicazioni scientifiche sono aumentate esponenzialmente negli ultimi 10 anni.

Il microbiota

Il microbiota è considerato un organo a tutti gli effetti perché ha profonde azioni sulla nostra Salute.

I componenti del nostro microbiota sono:

  • Batteri (in quantità maggiore)
  • funghi
  • virus
  • protozoi.

Le sue principali funzioni sono:

  • stimolare il transito intestinale
  • trofismo delle cellule intestinali
  • mantenere intatta la barriera intestinale
  • modulare l’attività immunitaria
  • controllare/contrastare i batteri patogeni
  • avere funzioni metaboliche importanti.

Quando il microbiota è in equilibrio si ha una migliore funzionalità intestinale che si riflette sulla Salute in generale.
Questa condizione viene chiamata EUBIOSI.
Quando si è in eubiosi, il nostro intestino ha un microbiota con elevata biodiversità di specie che impedisce il prevalere di poche specie, mantenendo un’armonia che si riflette sulla barriera intestinale che rimane integra e perfettamente funzionante.

La disbiosi intestinale

Al contrario, quando vi è uno squilibrio della microflora e quindi il numero di specie batteriche diminuisce e prevalgono quelle patogene (dette patobionti), si va incontro alla DISBIOSI.

La disbiosi determina una serie di problematiche tra le quali:

  • cattiva digestione
  • gonfiore ed aria addominale
  • infiammazioni dell’apparato digerente
  • allergie/intolleranze alimentari
  • cistiti ricorrenti

L’evolversi di questi disturbi fastidiosi, ma non preoccupanti, però è verso patologie correlate alla disbiosi quali:

  • obesità
  • patologie epatiche come ad esempio la steatosi non alcolica
  • alcune forme di cancro
  • aterosclerosi
  • malattie autoimmuni
  • alterazioni del tono dell’umore

Cosa può alterare o modificare il microbiota?

Intanto, già alla nascita il tipo di parto, l’allattamento e lo svezzamento influiscono sulla composizione batterica del neonato.

Malattie, uso di farmaci ed età sono altri fattori che modificano il microbiota.
Ma se su questi elementi poco si può fare, possiamo invece agire sull’attività fisica e soprattutto sull’alimentazione.

La Western Diet

Nei paesi avanzati si è andata sviluppando quella che viene definita “Western diet”, ricca di grassi saturi, sale, zucchero, carni e formaggi e povera di fibre ed alimenti di origine vegetale…
Questa dieta alimentare è estremamente gustosa… ma poco salutare!

Il nostro coinquilino microbiota ne risente moltissimo; così, con questo tipo di dieta selezioniamo quelle specie microbiche chiamate “putrefattive” … il termine stesso rende già l’idea che, in effetti, non sia proprio un coinquilino che vorremmo avere nel nostro corpo.

La Dieta Mediterranea

La dieta Mediterranea, patrimonio Unesco, è un esempio di regime alimentare che è in grado di spostare l’equilibrio batterico da “putrefattivo” a “fermentativo” (quello “buono”).

In grandi linee, la dieta mediterranea prevede:

  • il consumo di alimenti di origine vegetale alla base, quindi frutta, verdura, cereali integrali.
  • L’uso di olio d’oliva come principale fonte di condimento
  • la diminuzione di latticini
  • il consumo di pesce e legumi
  • una riduzione importante di prodotti carnei e salumi, oltreché di dolci e prodotti pasticciati o fritti.

Ma la forza di questa dieta risiede anche nel fatto che promuove l’uso di prodotti locali, poco trattati, e favorisce la biodiversità e la stagionalità degli alimenti.

In tutto questo, come già consuetudine delle popolazioni mediterranee, si cerca di favorire la convivialità, la tradizione e la trasmissione alle generazioni successive di questo stile alimentare.

Perle di salute – Applicare la Dieta Mediterranea nella nostra quotidianità

Dobbiamo partire da una buona organizzazione: la spesa intelligente è la prima azione da compiere.
L’ideale sarebbe quello di poterla fare 2 volte a settimana, così da avere in casa prodotti freschi che non vadano a male.
Soprattutto in estate, se acquistiamo troppa frutta e verdura rischiamo che marcisca o che comunque perda parte del suo patrimonio vitaminico.
Se fattibile, si può anche cercare un produttore in zona, da cui acquistare prodotti di stagione e magari con cui concordare una consegna che agevolerebbe chi non ha tanto tempo durante la settimana.

Una volta acquistati i prodotti, giocate con la varietà ed i colori: dalla colazione con le fragole e lo yogurt, al pranzo con riso venere zucchine e pomodori, alla cena con legumi in un’insalata mista.
Il tutto intervallato da frutta e da semi secchi come noci o mandorle negli spuntini!

Vitamine dalla A alla Z

La scoperta delle vitamine

La scoperta delle vitamine è stata una vera e propria rivoluzione.
Già nel periodo storico antico, che arriva fino al 1’500 a.c., sono state trovate descrizioni cliniche del beri-beri, che oggi sappiamo essere una malattia causata da carenza di vitamina B1, in scritti cinesi risalenti al 2’600 a.c.
Cenni di scorbuto, malattia causata da carenza di vitamina C, si leggono già nel 1’150 a.c., nel papiro di Eber (XVIII dinastia Egizia).
In questa era storica, però, non vi era alcuna conoscenza né sospetto della causa eziologica di queste malattie.

Nella successiva epoca, i primi medici intuirono un’interazione tra alcune malattie e sostanze presenti negli alimenti: di fatto, in papiri egizi risalenti al 1’500 a.c. si trovano descrizioni di cure dell’emeralopia (la cecità notturna) con succo di fegato che veniva applicato sugli occhi, anziché ingerito.

In epoche molto più recenti (nel XVI secolo) vi sono descrizioni riguardanti l’utilizzo di alcuni alimenti che, se consumati, possono proteggere dalle malattie, come l’efficacia di decotti di aghi di pino e del succo di limone per trattare lo scorbuto degli equipaggi di navi di lungo corso.

E’ solo alla fine del XIX secolo che i grandi scienziati iniziano a capire che la presenza di agenti esogeni (lavori di Pasteur su microbi e tossine) è responsabile di alcune malattie, tanto quanto l’assenza di alcuni fattori nutrizionali.
Nel 1890 Eijkmann trova il fattore nutrizionale che guarisce il beri-beri nella cuticola del riso; solo nel 1911 Funk lo chiamerà “VITAMINA”, cioè ammina della vita, creando un concetto rivoluzionario: la nozione di fattore nutrizionale indispensabile alla vita.

Nell’era dei chimici, tra il 1910 ed il 1950, gli scienziati isolano le vitamine ottenendo vari nobel in riconoscimento. E’ sempre in questo periodo che avviene il passaggio fondamentale tra la scoperta in laboratorio e la produzione industriale: T. Reichstein propone ad Hoffmann-La Roche di produrre, su scala industriale, la vitamina C.

Nel periodo attuale, le conoscenze relative alle proprietà delle vitamine, alle loro interazioni, ai meccanismi di funzionamento ed ai loro derivati metabolici sono sempre maggiori ed importanti.

Vitamine: due grandi gruppi

Le vitamine sono un gruppo eterogeneo di sostanze organiche, a basso peso molecolare, che:

  • non hanno un valore energetico proprio
  • sono necessarie al nostro organismo in piccole dosi
  • non vengono sintetizzate dal corpo
  • sono fornite dagli alimenti

Possiamo dividere le vitamine in due macro gruppi:

  1. Vitamine liposolubili: A, D, E, K
  2. Vitamine idrosolubili: B1, B2, B3, B5, B6, B8, B9, B12, C

Il primo gruppo, le vitamine liposolubili, è caratterizzato dal fatto che le molecole di cui sono composte si sciolgono nei grassi e di conseguenza vengono assorbite meglio in una matrice alimentare grassa.
Una volta assorbite, seguono la via linfatica e si dirigono verso diversi luoghi di deposito (fegato/muscoli/adipociti/lipoproteine).

Il secondo gruppo, invece, le vitamine idrosolubili, è caratterizzato da molecole che si sciolgono in ambiente acquoso e non sono immagazzinate nel nostro organismo.

Vitamine dalla A alla Z

Vitamina A

Presente in alimenti color arancione e verde scuro, nel fegato e nelle uova.
E’ necessaria per la visione, in particolare quella notturna, ma è stato recentemente scoperto il suo ruolo nella differenziazione cellulare con secchezza della pelle e ipercheratosi (ispessimento della pelle) in caso di carenza.

Vitamina D

E’ presente sostanzialmente nei pesci, ma si può produrre anche sulla cute, con l’aiuto delle radiazioni ultraviolette.
Interviene nel metabolismo del calcio e del fosforo, ma anche sulla differenziazione cellulare, sulla sensibilità all’insulina e sulla difesa immunitaria innata.

Vitamina E

E’ presente in oli e semi secchi come arachidi, mandorle e noci.
E’ un potente antiossidante che protegge le membrane cellulari dal danno ossidativo.
Viene ripristinata dalla vitamina C.

La vitamina K

Presente nei vegetali verdi, interviene nel processo di coagulazione del sangue.

Le vitamine del gruppo B

Sono coinvolte in diverse reazioni metaboliche come cofattori enzimatici ed intervengono in reazioni che coinvolgono il metabolismo dei glucidi, dei lipidi e delle proteine.

La vitamina C

Presente in diversi alimenti di origine vegetale quali arancia, kiwi, cavolfiore, ribes, peperoni, rucola, limone.
Ha molteplici funzioni: necessaria per la produzione di collagene, favorisce l’assorbimento intestinale del ferro, aiuta il sistema immunitario, protegge le cellule dai danni dei radicali liberi, ha un’azione antitumorale.

Alcune vitamine agiscono in sinergia (vitamina A e D, oppure vitamina D e K, oppure vitamina E e C) e sono indispensabili per il corretto funzionamento del nostro corpo.

Oggi, nei paesi sviluppati non sono più presenti evidenti carenze alimentari (beri-beri, pellagra, cecità…) anche se, in alcune situazioni particolari si possono instaurare lievi carenze determinate da:

  • situazioni di stress
  • difficoltà nell’assorbimento
  • privazioni di cibo da diete dimagranti eccessivamente drastiche
  • alimentazione non corretta, carente in cibi freschi, poco trattati e genuini.

Perle di salute – Regola d’oro: variare l’alimentazione

Le vitamine sono presenti in tutti gli alimenti, non solo in frutta e verdura come si è soliti pensare. Ma non esiste un alimento principe che le contenga tutte.
E’ perciò fondamentale applicare la regola più importante di una corretta alimentazione: variare.
In questo modo assicuriamo al nostro corpo tutte le sostanze che ci servono:

  • la vitamina E nei semi e negli oli
  • la vitamina D nel pesce
  • la vitamina B12 si trova solo in alimenti di origine animale
  • le altre vitamine del gruppo B si possono trovare sia in alimenti di origine vegetale che di origine animale
  • vitamina C in ortaggi e frutta.
Buona abitudine sarebbe quella di seguire la dieta Mediterranea (patrimonio Unesco) come esempio di regime alimentare che assicura tutti i nutrienti necessari al nostro corpo!
Il tuo nutrizionista saprà sicuramente consigliarti su come gestire il piano alimentare, partendo da un’organizzazione equilibrata dei pasti della giornata e della settimana. Perché, ricordandoci che la Salute inizia dal carrello, è bene trovare un equilibrio che ci consenta di mantenerci in Salute

Organizzare i pasti, dalla colazione alla cena

Alimentazione: la regola d’oro

Nell’alimentazione vige una regola principe, in assoluto la più importante, che è quella di VARIARE ogni giorno e nella stessa giornata gli alimenti che si assumono.
Perché questa regola? Perché non esiste un singolo alimento che sia perfetto!

Variare significa:

  • introdurre tutti i nutrienti che ci servono
  • limitare gli elementi negativi presenti (come contaminazioni esterne o presenza di nutrienti non salutari)
  • evitare la noia

Una volta le diete dimagranti erano sinonimo di “punizione”, forse ancora oggi c’è questo pensiero (sbagliato!)  legato ad un regime privo di colori e di sapori ed estremamente monotono!

Alimentarsi è un piacere che coinvolge tutti e 5 i nostri sensi: vista, olfatto, gusto, in primis, ma anche tatto ed udito sono importantissimi (se una patatina non “crocchia” la percepiamo come meno buona).
Avere un buon rapporto col cibo è fondamentale per godere di questo piacere, per socializzare, per mantenere un corretto peso corporeo e per non entrare in dinamiche sbagliate con esso.

Ma in questa società in cui manca il tempo è possibile?
La risposta è sì, con una buona organizzazione ed il piacere di farlo.

Prima di tutto: organizzare i 5 pasti

Intanto è necessario cercare di impostare bene la giornata.
I 5 pasti consigliati nascono dalla conoscenza dei ritmi fisiologici di fame e sazietà che ci appartengono:

  • colazione
  • pranzo
  • cena
  • 2 spuntini: a metà mattina e a metà pomeriggio

sono i 5 pasti che dovremmo fare.
Chiaro che se una persona ha tempi molto diversi a causa, per esempio, del lavoro, di turni o altro, i pasti possono diventare 4 saltando uno spuntino, ma mai rinunciando ad uno dei 3 pasti principali.

La colazione

Dovremmo alzarci affamati dopo almeno 8-10 ore di digiuno notturno; se ciò non accade dovremmo provare ad anticipare la cena, renderla più leggera e magari puntare la sveglia 10 minuti prima al mattino per permettere al corpo di fare passare più tempo prima di sedersi e fare la colazione.
Abituatevi ad apparecchiare alla sera la tavola (una bella tovaglia colorata, tazze, cucchiaini, tovaglioli, zucchero, fette biscottate o cereali ecc..).
Se avete figli date il buon esempio e, se compatibile con i tempi lavorativi, fate colazione insieme a loro.

Gli spuntini

Per gli spuntini si può sempre pensare a frutta di stagione, inserita in opportuni contenitori se siete in giro, oppure a frutta secca come noci o mandorle, più pratica da trasportare.

Pranzo e cena

Per organizzare gli altri pasti è fondamentale fare una spesa intelligente che vi permetta di avere tutti i cibi di cui avete bisogno a disposizione, in caso contrario si rischia la monotonia e la noia, di cui si è accennato all’inizio, che non sono amiche della sana alimentazione.

Pranzo e cena possono includere un primo piatto e/o un secondo piatto in funzione alle necessità ed al tempo disponibile. Le verdure dovrebbero essere sempre presenti.
Per chi dispone di meno tempo, si possono creare piatti unici, come ad esempio riso venere con verdure e seppioline oppure pasta integrale e fagioli rossi.

Come per gli spuntini, è sempre possibile portarsi il pasto in opportuni contenitori, per chi non ha possibilità di avere una cucina a disposizione.
Per coloro che hanno, invece, a disposizione una mensa o un ristorante è consigliabile scegliere un secondo piatto semplice, in modo che non sia troppo condito e pesante da digerire.

Per rendere agevoli, piacevoli e varie le diverse giornate, ogni sabato ritagliatevi il tempo necessario e stabilite sommariamente cosa vi piacerebbe mangiare durante la settimana.
Buttate giù un elenco dei pranzi e delle cene tenendo liberi i giorni del weekend ed eventuali inviti a cena

Perle di salute – L’organizzazione settimanale

Partire dall’organizzazione settimanale per avere una buona gestione giornaliera dei pasti è fondamentale.

Quando create la vostra lista settimanale di alimenti tenete sempre in considerazione queste cose:

  • non esagerate con le frequenze di formaggi ed affettati tenendoli a disposizione in quei giorni in cui si ha meno tempo a disposizione
  • garantite almeno due – tre pasti in cui sia presente il pesce
  • usate frequentemente (se non creano disturbi) i legumi come secondo piatto che può essere anche una scelta molto veloce in quanto disponibili legumi precotti
  • variate il tipo di primo piatto (non solo pasta o riso, ma anche farro, orzo, grano saraceno, quinoa…)
  • variate, sfruttando i colori, frutta e verdura (dal radicchio viola al finocchio bianco ecc…)

e ricordate: mai la stessa cosa ogni giorno!

Squilibrio energetico? Una questione di Yin-Yang

Le origini del concetto Yin-Yang

È sorprendente a pensarci, ma il concetto di yin-yang risale al libro Dào Dé Jīng (道德 經) di Lǎozi, scritto circa 2600 anni fa, in Cina.
In questo testo si dice che gli uomini, la loro armonia, l’evoluzione che compiono e la possibilità di preservarsi in salute sono regolati dal medesimo meccanismo: lo yin-yang, l’alternanza armonica di contrazione/ espansione, di azione/ riposo.

Il punto bianco (lo yang) in campo scuro (lo yin), così come il punto scuro in campo bianco, raccontano che nulla esiste in senso assoluto, tutto è già presente a livello embrionale, proprio all’apice del suo opposto. Come l’amore con l’odio o il bene ed il male.

Eraclìto, l’eminente filosofo greco presocratico, scrive: “Ciò che è opposto si concilia, dalle cose in contrasto nasce l’armonia più bella e tutto si genera per via di contesa”. E ancora: “l’universo non è il prodotto di dei o uomini, ma un ordine universale unico ed eterno”.

Yin-Yang in Medicina Cinese

“L’origine della purezza risiede nell’impurità.
Il movimento è il fondamento della quiete.”

Tutto è pervaso dall’idea di yin-yang nella cultura taoista, in tutte le arti: dalla danza alla pittura, dal Feng shui, l’arte di arredare, alle arti marziali. E, naturalmente, anche in medicina.
I canali energetici che attraversano il corpo umano e che ospitano i punti di agopuntura, si suddividono in canali yin e canali yang.
I primi scorrono, come linfa, dal basso, dalla terra, verso l’alto.
I secondi, come pioggerella rinfrescante, dal cielo muovono verso terra.

Ma cosa significano nella vita di ciascuno?
Per il praticante di Medicina Cinese, se un punto porta il termine “yin” nel proprio nome, come il Punto SAN YIN JIAO SP6, avrà una spiccata funzionalità sullo yin. Per esempio fa salire il sonno agli occhi, o l’appetito allo stomaco.

Benessere: la capacità di adattarsi

La salute ed il benessere, la prosperità del nostro stato immunitario passano dalla capacità di adattarsi.
Il continuo mutamento e adeguamento a ciò che succede nella nostra vita, emotiva e psichica, ma anche esternamente con il cambio di clima meteorologico o sociale intorno a noi, richiede il nostro adattamento.
Si provi ad immaginare una persona che si trova ad essere sospinta dagli altri e pressata a prendere decisioni … altro che mal di testa!!! È come essere accerchiati dai quattro venti.
L’alternarsi di yin yang garantisce di rimanere in contatto con il proprio centro, la nostra integrità di persone.

 

Praticare il “non attaccamento”

Si può fare solo mantenendo il “Cuore Vuoto”; è la via attraverso la quale è possibile mantenere la propria salute. L’equilibrio dinamico dello Yin Yang è il manifestarsi di tutto ciò. È l’organismo che continuamente mantiene il suo equilibrio dinamico.Come una mongolfiera la parte aerea rappresenta le componenti yang dell’organismo, la zavorra rappresenta tutte le componenti yin.

Ogni momento è dedicato a compensare la variazione di temperatura (yang) del pallone e le controparti pesanti (nel corpo umano le ossa, i liquidi, ecc.) al fine di mantenere l’altezza prefissata.
Piccole oscillazioni intorno a questa linea possono essere controbilanciate dall’attività omeostatica dell’organismo, ma quando queste oscillazioni diventano troppo ampie è necessario intervenire con dei metodi di riequilibrio energetico, prima di vedere la mongolfiera volare via o precipitare.

Significato letterale del termine Yin


YIN è un termine formato da tre pittogrammi (collina, persone sotto un tetto, nuvole). Insieme danno vita all’ideogramma che indica il lato buio (in ombra) della collina. La parola, nella lingua cinese, è un concetto.
Per analogia YIN significa quindi oscurità, freddo, passività della notte, polo negativo, la terra (rispetto al cielo), la luna, i demoni, la sfortuna.
La femmina yin è la possibilità di concretezza, grazie all’ovulo.

Significato letterale del termine Yang


L’ideogramma YANG è composto dai due pittogrammi (collina e sole).
Indica il lato soleggiato della medesima collina.
È l’opposto da quanto espresso con lo yin, ma attenzione: si tratta pur sempre della medesima collina!
Il Giorno, o il sole, fa riferimento all’attività, al movimento, al calore.
Yang è luce, sole, giorno, attività, aria, fortuna, fuoco, positività…
Il maschio yang è potenzialità, quale portatore di spermatozoi.

L’universo è un continuo fondersi di forze, l’alternanza yin-yang bilanciata dà vita alla totalità del mondo, in modo armonico, come nelle arti marziali, dove la tecnica si affina nel rapporto tra tensione e flessibilità.

Allo stesso modo opera il terapista di tecniche orientali:
bilancia i vuoti e i pieni, gli yin e gli yang.

LA SALUTE È UN EVENTO DINAMICO:
È L’ARMONICO ALTERNARSI DI YIN-YANG

Valutare lo stato dello Yin Yang

Deficit dello Yang

Le caratteristiche del deficit di Yang sono sovrapponibili a quelle del deficit di energia: stanchezza, sonnolenza, debolezza, voce fioca.
Nel deficit di Yang si manifesta la sensazione di freddo in un’area o in tutto il corpo.

  • Lentezza nei movimenti e nell’ideazione
  • Introversione, depressione
  • Arti freddi, sensazione di freddo al corpo o in alcune sue parti
  • Desiderio di cibi caldi
  • Indolenzimento lombare
  • Dolori che migliorano con l’applicazione di caldo
  • La lingua è pallida

Deficit dello Yin

Nel corpo lo Yin è rappresentato dai liquidi, dalle strutture più compatte: denti e ossa; dagli ormoni e dai minerali. Dalla possibilità di rinfrescarsi.
Nel deficit di Yang si manifesta la secchezza.

  • Sete e gola un poco asciutta, mucose un poco asciutte, urine scarse
  • Lieve sudorazione notturna, risvegli notturni, un certo iperattivismo ed estroversione
  • Segni di falso calore: guance rosse, calore ai 5 centri (palmi, piante e fronte), febbre serotina
  • La lingua è rossa.

Perle di salute – Prevenzione: autoregolare lo Yin-Yang del corpo

Il RENE è l’organo che, da un punto di vista energetico, in Medicina Tradizionale Cinese rappresenta “la radice”, sostiene tutta l’impalcatura energetica, è origine e garante dello yin-yang nel corpo.

Lo Yang è l’aspetto funzionale, attiva Energia, riscalda (Fuoco del Rene).
Lo Yin è nutrimento (l’aspetto legato al Sangue) e raffreddamento (Acqua del Rene).

Se sei freddoloso tonifica lo yang!
Il pollo tonifica il Jing, l’Essenza Vitale, oltre alla Milza, l’organo, con i Reni, preposto alla prosperità dello Yang.

Se soffri il caldo, tonifica lo yin! per esempio con i frutti di bosco! Dal sapore acido e con natura tiepida, hanno impatto sugli organi Fegato e Reni. Utili contro le infiammazioni, sostengono il mantenimento dello Yin.

Affrontare positivamente la menopausa con la Medicina energetica

Menopausa, perimenopausa e Sindrome Climaterica

La menopausa inizia quando è trascorso un anno dalle ultime mestruazioni ed è un naturale e fisiologico processo che si verifica nella vita delle donne.
La menopausa è preceduta da un periodo di assestamento, la perimenopausa. Per la maggior parte delle donne, quest’ultima fase dura parecchio, dai 4 anni fino ai 10 anni.
Durante questo periodo i cicli mestruali diventano irregolari e iniziano a manifestarsi alcuni dei sintomi tipici quali:
  • sbalzi d’umore
  • disturbi del sonno
  • modificazioni dell’umore
  • ansia o palpitazioni, depressione
  • secchezza delle mucose, in particolare all’apparato genito-urinario
  • cali della libido e dell’attenzione
  • e… le maledette vampate, quella sensazione di aumento della temperatura corporea improvvisa e immotivata!
Questi sintomi, che caratterizzano la Sindrome Climaterica e la menopausa, hanno una grossa influenza sulla qualità della vita delle donne ed hanno un impatto sociale non indifferente, considerando che colpiscono le donne nel pieno della loro attività lavorativa e sociale.

In un’ottica energetica

Da un punto di vista energetico, i periodi della menopausa e della Sindrome Climaterica sono connotati da eccesso del Fuoco, da bilanciare tonificando l’Acqua per controllare la temperatura corporea ed inumidire gli occhi, gli organi sessuali, le articolazioni e i muscoli.
Dal momento che l’Acqua è associata ai Reni, le vampate sono un sintomo della carenza di Qi, di energia vitale renale.
La Medicina Tradizionale Cinese consiglia di sostenere l’organo Rene soprattutto in questo periodo, in quanto i tessuti governati dal Rene subiscono un’involuzione (ossa, denti, orecchie, capelli, cervello, capacità riproduttive e sessualità).
Per tonificare l’Organo Rene si possono anche usare degli accorgimenti nella dieta quotidiana, utilizzando, ad esempio, delle erbe leggermente salate come le alghe.

Altre buone abitudini da considerare

Altre buone abitudini da prendere in considerazione per sostenere questo periodo di trasformazione sono:
  • smettere di fumare: il fumo è calore, indebolisce le ossa e può irritare ulteriormente la vescica
  • ridurre alcol e caffeina
  • dedicarsi ad un esercizio fisico regolare: fare delle belle camminate sostiene il metabolismo che tende a rallentare e può aiutare a tenere sotto controllo il peso
  • dedicarsi ad attività rasserenanti: la meditazione, gli esercizi di consapevolezza, lo yoga, ma anche il ballo o la musica in genere.
Come sempre, è importante adottare un atteggiamento emotivo psicologico positivo rispetto ai cambiamenti che stanno avvenendo al corpo e all’identità sociale, abbracciando la nuova stagione della femminilità con ottimismo.
Possiamo imparare a rallentare i ritmi, riducendo la presa in carico, e provare a sbarazzarci del mito della giovinezza da mantenere a qualsiasi costo!
Consideriamo la menopausa come un’opportunità di rilancio, per riappropriarci del nostro corpo, con maggiore amore e rispetto per ciò che siamo!

La Medicina Tradizionale Cinese a sostegno del cambiamento

Nella fisiologia femminile, un valido supporto è indubbiamente fornito dalla Medicina Tradizionale Cinese e dalle pratiche attuate in tutta l’Asia orientale.
Indispensabile, per tutti gli operatori della salute, è saper offrire il più rapido sollievo ai vari sintomi che si manifestano, via via, nei periodi della premenopausa e menopausa, che possono perdurare per parecchi anni.
Fondamentale risulta quindi conoscere come effettuare la diagnosi energetica che consente di scegliere fra le varie proposte di trattamento.

La fame emozionale: di cosa si tratta e semplici strategie per gestirla

Se ci fosse un “conta calorie” nel nostro corpo, sarebbe molto semplice gestire il peso corporeo ed i pasti della giornata.
Purtroppo nessun sensore sulla quantità di cibo che ingeriamo è presente. Ed il nostro corpo si attiva sempre per digerire ed assorbire tutto ciò che viene introdotto. Non esiste la possibilità di scartare, dal processo digestivo, ciò che è in eccesso.

Le regolazioni del bilancio energetico

Il nostro corpo ragiona ancora in modalità ancestrale, quando il cibo scarseggiava ed era fondamentale fare “incetta” e trattenere il più possibile l’energia derivata da pasti scarni e saltuari.

Il nostro organismo può contare però su due sistemi fisiologici che regolano il bilancio energetico:

  1. la regolazione a breve termine
  2. la regolazione a lungo termine

Il primo sistema regola la quantità e la frequenza dei pasti della giornata ed è legata, per esempio, alla distensione dello stomaco, alla produzione di alcuni ormoni quali grelina (che stimola l’appetito), colecistochinina ed incretine (che inibiscono l’appetito).

Ormoni quali leptina ed insulina, invece, intervengono sul lungo periodo determinando una sensazione di sazietà.

Questi meccanismi fisiologici, se correttamente seguiti, porterebbero ad avere un’alimentazione regolare seguendo i ritmi biologici di fame e sazietà legati ai 5 pasti della giornata (colazione, pranzo, cena e due spuntini).

La fame emozionale

Meccanismi volontari/psicosociali ed ambientali si uniscono agli stimoli fisiologici, alterando a volte i corretti bioritmi.

Se la “fame” è il meccanismo che regola l’introito calorico della giornata, rispondendo a stimoli biologici per soddisfare il bisogno primario di nutrirsi,l’appetito” o “la voglia di” rappresentano il desiderio di assumere cibi ben precisi, spesso ipercalorici e che appaghino il gusto, legato ad uno specifico stato emotivo.

Questa fame emozionale, non legata ad un reale fabbisogno, è più difficile da controllare, porta alla ricerca di particolari categorie di cibo, dolce o salato, morbido o croccante ma la cui funzione sia consolatoria oppure gratificante oppure calmante.
Di solito si accompagna a sensi di colpa ed appare in momenti specifici della giornata: più frequentemente serali o quando ci si rilassa.

La fame emozionale riesce a non tenere conto dei segnali di sazietà che il corpo invia al cervello. E’ come se abbassasse questa soglia per poter introdurre altro cibo fino, a volte, a non sentirsi molto bene quando la situazione va tanto oltre.

Programmare gli “sgarri” durante la dieta

Gli sgarri determinati dagli attacchi di fame nervosa portano, in alcuni casi, ad un aumento di peso e sono spesso riferiti come la causa principale di fallimento di diete dimagranti.
Quando si segue un regime dietetico è dunque consigliabile attivare degli sgarri che diano soddisfazione e che vengano fatti con consapevolezza e piena gratificazione: non aiuta “rubare” un pezzetto di una brioche integrale di nascosto; è meglio mangiarne una intera che piaccia (quindi anche al cioccolato) gustandola fino all’ultima briciola.

Ricordo che un pasto extra, come può essere quello di Natale, fa ingrassare di 200-300 grammi effettivi di grasso, mentre spizzicare continuamente può portare ad aumentare di qualche chilogrammo all’anno senza accorgersene.

Godiamoci l’attacco di fame nervosa

Si mangia non solo con la bocca, ma anche con la vista ed il cervello: provate, quando si presenta l’attacco di fame nervosa, a sedervi ed a gustare il cibo che avete cercato in quel momento.
Toglietevi lo sfizio e non sentitevi in colpa!
Questo servirà a diminuire la frequenza con cui questi attacchi si presentano, perché anche la vostra mente ne è appagata.

Come intervenire quando non è fame fisiologica ma fame emozionale?

Un percorso integrato, con il supporto psicologico che renda consapevoli del problema accompagnato da tecniche di rilassamento, può essere sicuramente di aiuto.

L’altro supporto è assecondare i propri bioritmi: seguire la fame fisiologica ed i ritmi circadiani di fame e sazietà impedisce di arrivare anche affamati al momento dell’attacco di fame nervosa.
Quindi…

  1. Cercate di fare i 3 pasti principali più 2 spuntini: essere affamati amplifica la fame nervosa.
  2. Scegliete alimenti ad elevato potere saziante (verdure, legumi, cereali integrali): una sazietà che dura più a lungo placa la fame fisiologica, che non si sovrappone alla fame emozionale.
  3. Non fate la spesa a stomaco vuoto: nel carrello entrerebbero tanti prodotti “fuori lista” che, se tenuti in casa, stimolano il pensiero dello “sgarro”.
  4. Toglietevi gli sfizi in modalità consapevole, gratificante e serena: non è il singolo evento che crea problemi, ma il susseguirsi quotidiano.

Il tuo nutrizionista saprà sicuramente consigliarti su come organizzare il tuo piano alimentare, partendo da un’organizzazione equilibrata dei pasti della giornata e della settimana. Perché, ricordandoci che la Salute inizia dal carrello, è bene trovare un equilibrio che ci consenta di mantenerci in Salute!

Sonno e sogni nella Medicina Tradizionale Cinese

Le tue ore di sonno sono adeguate all’età?

La quantità di sonno necessaria varia in base all’età: generalmente diminuisce gradualmente nell’arco della vita; è massima nei neonati e minima nelle persone anziane. Pertanto bisognerebbe tenere conto dell’età per valutare se il sonno di una persona è appropriato oppure no.
Quel che è certo è che un sonno ristoratore è un indicatore vitale della nostra salute generale e del nostro benessere.
Dormire bene è una sensazione soggettiva. In realtà si considera insonne la persona che riferisce di “non dormire bene” o “non dormire a sufficienza”.
Solo tu puoi dire: “non ho dormito abbastanza!”.

Il sonno deve portare ristoro

In ogni caso le persone devono avere la sensazione che il sonno porti ristoro, relax, serenità e, non ultimo, rigenerazione, ricreazione.
È così anche per la Medicina Cinese, la funzione di una bella dormita è duplice:

  • disintossicare l’organismo da tossicità e dai catarri mentali, ovvero dai pensieri che avvelenano la mente
  • ri-creare il pensiero: anche in estremo oriente si conferma che… “la notte porta consiglio”!

Neonati e bambini dormono di più primariamente perché il sonno influisce sulla loro crescita, favorendo lo sviluppo cerebrale, soprattutto il sonno nella fase REM, quello più leggero. Ed è proprio durante il sonno che si consolida la memoria e l’esperienza di tutto ciò che il neonato apprende durante il giorno.

Dormire è un’attività

In Medicina Tradizionale Cinese (MTC), tante cose succedono quando lo Yang (il regno dell’attività, della veglia, la solarità) indietreggia al subentrare dello Yin (la fase del riposo e dell’introiezione, lunare).

Dormire è una vera e propria attività da cui dipendono:

  • la memoria ed il consolidare le esperienze
  • lo stimolo della secrezione dell’ormone della crescita a rinforzo del sistema immunitario
  • la pulizia del cervello: “riordinare le idee” e “rassettare”, sgombrando da tossine, dal superfluo, dal sovraccarico.

Chi comanda un buon sonno?

In MTC tutti gli organi partecipano al processo di avvio dello Yin-sonno. E tutti gli organi affidano alla possibilità di dare forma ad un sogno, il messaggio del loro stato di salute, affinché, grazie alla consapevolezza e all’interpretazione del sogno, la coscienza ne venga informata.

I sogni raccontano

Secondo la MTC è possibile riconoscere le malattie e capire le relazioni attraverso i sogni che a loro volta vengono collegati alle principali turbe globali dell’energia:

  • troppo Yin: si sogna di attraversare spaventose distese di acqua
  • troppo Yang: nei sogni ci sono incendi, ustioni, bruciatura

Troppo Yin è una condizione che si verifica quando una persona è estremamente freddolosa, o con edemi (troppo liquido); mentre il Calore, come eccesso di Yang, corrisponde a  febbre, agitazione, impossibilità di stare fermi, viso arrossato e sete, con consumo, oltre che di liquidi, anche di yin e di Qi, che portano alla sudorazione.

Oppure:

  • eccesso di Energia nella parte alta del corpo: si sogna di volare
  • eccesso di Energia nella parte bassa del corpo: si sogna di cadere, precipitare nel vuoto
  • vuoto di Qi a livello delle gambe: si sogna di correre senza avanzare

Sono indicazioni molto utili per i terapisti energetici che sapranno quali meridiani vanno sostenuti in un trattamento e quali, invece, vanno dispersi!

Il Cuore è l’Imperatore

Il Cuore è l’Imperatore, il Papa che fa da ponte tra il Cielo e la Terra.
Il sonno è il momento in cui gli Shen, i vari aspetti della coscienza, tendono a manifestarsi e questi sono intimamente collegati al sangue.
Ogni alterazione del movimento Cuore (il Cuore è il maestro del sangue) determina l’insorgere dell’insonnia.

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, le attività mentali e la coscienza risiedono nel Cuore, che influenza le nostre emozioni, alloggia lo Shen, il responsabile dell’affettività, del pensiero, della coscienza, della memoria per gli avvenimenti lontani nel tempo, del sonno, della consapevolezza.La storiografia classica cinese insegna che i sogni che parlano di uno squilibrio del Cuore saranno:

  • montagne, fuoco e fiumi; in estate, sogni di ustioni: è uno stato di cuore/Vuoto
  • risa o risa di fronte a pericoli, timore: è uno stato di cuore/Pieno

Anche gli altri Organi dialogano attraverso i sogni

Non solo il cuore la canta chiara, anche gli altri Organi dialogano attraverso i sogni.

Per esempio, se il Polmone non sta bene invierà un sogno fatto di oggetti bianchi e ferite sanguinanti, massacri e sangue, sogni di oggetti meravigliosi, d’oro o di ferro. In autunno, sogni di guerra. È un Polmone che racconta di uno stato di Vuoto.
Sognare di essere in lutto, di pianti e di paura, sogni di volare, sogni inquietanti, di spavento, ondeggiare come portati dal vento, sogni di soldati … sono sogni di Polmone/Pieno.

Perle di Salute – Bagno caldo e lavanda per favorire il sonno

Un bagno caldo prima di andare a dormire è una buonissima abitudine: rilassa e favorisce il sonno.
Se poi si vuole potenziare l’effetto rilassante del bagno, si può aggiungere nell’acqua della vasca un cucchiaio di sale grosso (meglio se integrale o rosa dell’Himalaya) e 6 gocce di olio essenziale di Lavanda.
In alternativa anche un batuffolo di cotone posizionalo sotto il cuscino, in modo da inalarne gli effetti durante la notte, è una buona soluzione

L’agopuntura nel trattamento delle emicranie e delle cefalee

Cefalea, un problema contemporaneo

La cefalea, termine che comprende in realtà un ventaglio di patologie diverse fra loro fra le quali l’emicrania, la cefalea muscolo tensiva, l’emicrania a grappolo, la nevralgia trigeminale, sta diventando un problema molto diffuso nel mondo occidentale.

La qualità di vita dei pazienti che soffrono di cefalea è gravemente intaccata: la loro vita sociale, familiare e professionale ne viene gravemente influenzata.
Inoltre, le terapie proposte per controllare le crisi o per prevenirle, purtroppo non danno ancora i risultati attesi e spesso comportano la comparsa di effetti collaterali che ulteriormente complicano la quotidianità di queste persone.

Origine delle cefalee

Di fronte ad una persona che soffre di mal di testa, occorre ricercare tutte le patologie organiche che possono nascondersi e quindi escludere una “cefalea secondaria“.
Una volta stabilito che non si tratta di cefalea secondaria, bisogna individuare la causa determinante.

L’origine delle cefalee è a tutt’oggi misteriosa, anche se sono stati fatti passi avanti nella comprensione dei meccanismi biologici che portano all’instaurarsi dell’episodio doloroso e alla sua cronicizzazione, come anche nello studio dei fattori di rischio e di quelli scatenanti l’attacco acuto

Cefalea tensiva ed emicrania

La cefalea tensiva è la forma più diffusa di mal di testa. È dovuta alla contrazione dei muscoli del cranio e del collo e si manifesta come una morsa che stringe la testa a casco; è il famoso “cerchio alla testa”.

L’emicrania è un tipo di cefalea, tra le forme morbose più invalidanti in assoluto, caratterizzata da attacchi ricorrenti di dolore della durata di 4-72 ore.
Il dolore tipicamente è unilaterale, pulsante, di intensità media o forte, viene peggiorato dall’attività fisica di routine e si associa a nausea e/o ipersensibilità alla luce e ai suoni.

Le cause dell’emicrania

Diversi sono i fattori che possono scatenare o aggravare un attacco di emicrania nei soggetti predisposti e tra questi rientrano:

  • fattori psicologici
  • fattori ormonali
  • fattori alimentari
  • fattori ambientali
  • fattori farmacologici

Anche se non se ne conoscono esattamente le cause, il meccanismo più frequente che scatena la crisi è la variazione del calibro dei vasi cranici.

C’è quello che viene definito il “meccanismo a due tempi”:

  • nel primo tempo si determina una contrazione delle pareti vasali del cranio
  • nel secondo tempo c’è la loro dilatazione, con liberazione di sostanze che scatenano, a loro volta, la crisi.

Questo è il meccanismo più “accreditato”, tuttavia non si conosce attualmente quali siano le cause che lo determinano.

Per queste ragioni si parla di “cefalee primarie”, un tempo chiamate “cefalee essenziali”, tutti termini che vogliono dire: cefalee senza causa conosciuta.

Terapia non farmacologica: l’agopuntura

Tra le diverse terapie non farmacologiche disponibili, l’agopuntura è stata oggetto, nel corso degli anni, di numerosi studi scientifici che ne hanno documentato l’efficacia nel trattamento e la profilassi delle cefalee, dell’emicrania ed in genere di tutti i tipi di mal di testa contrastando, inoltre, lo stress e l’ansia che ne sono spesso la causa principale.

Questa antica tecnica rappresenta una efficace opzione terapeutica non farmacologica per ridurre la frequenza, la durata e l’intensità degli episodi dolorosi.

L’agopuntura, quindi, non solo si dimostra un valido strumento terapeutico nei casi in cui non si raggiungano risultati soddisfacenti dalla terapia farmacologica, ma anche nei casi in cui sia auspicabile limitare l’impiego di farmaci o in cui l’assunzione di farmaci sia controindicata.
La Medicina Tradizionale Cinese considera le cefalee come la conseguenza di squilibri energetici e fisiologici “generali”.
Il dolore cefalico diviene quindi, l’ultimo anello di una catena di eventi che lo precedono e lo determinano.
La terapia, piuttosto che aderire ad un protocollo standardizzato, sarà pensata per agire sul particolare tipo di disequilibrio energetico responsabile della comparsa della cefalea in quella persona e in quel momento.
Infatti, in questa visione, l’intento non è tanto di curare la cefalea, quanto di prendere in carico la persona nella sua interezza

Perle di Salute – Consigli per limitare gli episodi dolorosi

Una moderata attività fisica aiuta ad allentare la tensione psicofisica e migliorare il sonno, fondamentale per il riequilibrio psicofisico.
Inoltre, dato che una delle cause più comuni del mal di testa è la disidratazione, è indicato bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno.
In caso di emicrania, l’assunzione di determinati alimenti ricchi di istamina come il cioccolato, i formaggi, gli agrumi, gli alcolici, i crostacei, le banane e i salumi insaccati è da evitare.

 


L’agopuntura è una pratica medica che richiede
studi approfonditi e molta esperienza, pertanto è
fondamentale affidarsi a professionisti specializzati.

Allergie e stanchezza: l'altro lato della primavera

La primavera è la stagione dove la natura si risveglia, le giornate si allungano, le temperature diventano più miti e passiamo volentieri tempo all’esterno. Ci sentiamo carichi di nuova energia e pronti ad affrontare nuove sfide!
Se questo è vero per alcuni, per altri l’inizio di questa stagione porta con sé alcuni sintomi spiacevoli.

Le allergie e la stanchezza primaverile sono due dei grandi problemi che possono colpire molte persone in questo periodo dell’anno.
Insonnia, difficoltà a concentrarsi, mal di testa e sbalzi d’umore sono sintomi che accompagnano entrambe le condizioni, che spesso sono presenti in contemporanea nelle persone predisposte.

La stanchezza primaverile

Ogni anno, circa metà della popolazione svizzera riferisce di soffrire di stanchezza primaverile.
Il cambiamento di temperatura e la quantità di ore di luce hanno un effetto sui ritmi del nostro corpo. In particolare, agiscono sulla melatonina e la serotonina: la prima regola il ritmo sonno-veglia, mentre la seconda è conosciuta anche come ormone della felicità.
La melatonina viene prodotta quando cala la luce, per conciliare il sonno e consentire i processi di riparazione del nostro corpo.
La serotonina, invece, viene prodotta in presenza di luce. Durante l’inverno, il livello di questo ormone si abbassa e si rialza quando le giornate si allungano.
Il nostro corpo fa una grande fatica a compensare i disequilibri dati dalla modifica della produzione di queste due sostanze, e questo può far insorgere i sintomi della stanchezza primaverile.Lo stress a cui è sottoposto il corpo si riflette anche sul sistema immunitario che è per questo più predisposto agli attacchi esterni. Questa è una delle ragioni per cui è più facile ammalarsi durante il cambio di stagione.

Le allergie da pollini e la rinite allergica

Nei mesi di marzo ed aprile, chi soffre di allergie al polline inizia un periodo di particolari fastidi.

Il sintomo più noto è la rinite allergica, la fastidiosa congestione nasale che porta ad avere continui starnuti e grande produzione di muco oppure, al contrario, la sola difficoltà nella respirazione a causa dell’ostruzione delle vie nasali.
A questo si sommano altri sintomi come sinusite, mal di testa, otite, asma bronchiale, congiuntivite allergica, dermatite, orticaria, disturbi sonno, difficoltà a mantenere la concentrazione, stanchezza generale e depressione.

La sintomatologia è provocata da un allergene, una particella generalmente innocua per l’organismo umano che, in alcune persone, è in grado di scatenare una risposta del sistema immunitario, anche di notevole intensità. Le cellule che si occupano della difesa vanno ad attaccare i tessuti che vengono a contatto con l’allergene. In questo modo le vie respiratorie superiori, ovvero naso, bocca, gola e tutte le strutture vicine (occhi e seni paranasali), subiscono una fase infiammatoria che provoca una forte irritazione. Aumenta quindi la quantità di produzione del muco, anche della lacrimazione (congiuntivite allergica) e questo, a volte, rimane intrappolato ostruendo alcune strutture (sinusite).
Oltre alla predisposizione personale, recenti studi hanno evidenziato un aumento di intensità dei sintomi nelle persone che sono più esposte agli allergeni. In pratica, chi respira più polline è più predisposto a diventarne allergico, oppure a peggiorare la sintomatologia.
Anche per questo motivo, risulta fondamentale ripulire il sistema immunitario e quello linfatico, che si occupano della gestione delle sostanze tossiche e di scarto del nostro corpo, in modo tale che non siano già troppo carichi quando incontreranno i nuovi allergeni.

Come evitare questi fastidiosi disturbi?

Di assoluta importanza: non dobbiamo farci trovare impreparati!
Dobbiamo consentire al sistema immunitario di lavorare sempre al meglio, senza essere provato dall’aumento degli allergeni o dallo stress della stanchezza primaverile. Proprio per questo è necessario agire in anticipo.

Le terapie manuali, in particolare il drenaggio linfatico manuale, hanno grande efficacia sul sistema immunitario.

Il drenaggio, infatti, consente di aumentare l’attività dei linfonodi, particolari ghiandole in grado di filtrare, trattenere ed eliminare le impurità o le particelle dannose per il nostro corpo, come pollini, ma anche batteri e virus, proprio come dei filtri. Mantenendoli puliti ed efficaci è possibile aumentare l’efficienza delle nostre difese immunitarie diminuendo la sintomatologia allergica in maniera molto veloce, o addirittura impedendole di presentarsi.

Le manovre lente e leggere del drenaggio linfatico manuale aiutano, inoltre, a rilassare e migliorano la qualità del sonno, fondamentale per chi è vittima della stanchezza primaverile.

Per non arrivare impreparati è bene iniziare il trattamento già prima dell’insorgere dei sintomi.
E’ possibile sottoporsi a sedute di linfodrenaggio anche in fase acuta, per alleviarne i fastidiosi sintomi, con ottimi risultati.

Perle di Salute: un po’ di sollievo

Per trovare sollievo dalla rinite allergica è possibile massaggiare, con movimenti circolari estremamente leggeri e delicati, le zone indicate in figura.
Per avere un’idea dell’intensità da utilizzare prendete una bilancia da cucina, e provate ad esercitare una pressione di circa 200 grammi.
Ripetete i circoletti circa una decina di volte per ogni punto.
È possibile eseguire il massaggio anche più volte al giorno.