Le 5 Emozioni legate agli organi in Medicina Cinese: come si comportano

“Una ragione cresce in me e l’innocenza svanisce …”

Solitamente con “EMOZIONE” si fa riferimento a qualcosa di istintivo, una sensazione che sorge spontanea dalla profondità del nostro essere.  In Medicina Cinese si parla delle 5 emozioni, legate alle 5 costituzioni di base. A seconda della reazione istintiva che abbiamo di fronte ad un imprevisto, o ad un avvenimento che esce dalla routine, possiamo scoprire qual è la nostra costituzione psichica di base!

Immaginiamo che un amico ci proponga improvvisamente di fare un viaggio…

  • Il tipo Legno, legato all’organo Fegato, è già in macchina! senza alcun indugio. I tipi legno sono amanti del movimento.
  • Il tipo Fuoco verrà, ma vuole che lungo il percorso ci siano cose belle da ammirare. Il tipo Fuoco, il cui organo di riferimento è il Cuore,  ha bisogno di vivere con passione ogni momento della giornata.
  • Il tipo Terra, è un goloso. Legato al sistema Milza-pancreas/Stomaco domanderà se ci sono buoni ristoranti dove fermarsi a fare tappa.
  • Il tipo Metallo (organo Polmone), è un pragmatico, ama l’essenza delle cose, via tutti i fronzoli… chiederà di poter seguire il percorso più breve.
  • Il tipo Acqua, in risonanza con l’organo Rene, è cauto per natura. Si informa bene di ciò che accadrà  lungo tutto il viaggio. Si porta la mappa e i panini, perché non si sa mai… E vuole controllare lo stato delle gomme!

Avete scoperto a quale elemento, o costituzione, appartenete?

i 5 simboli elementi della medicina cineseQuando alle 5 emozioni è impedito esprimersi, l’energia nel corpo, che i cinesi chiamano QI, prende direzioni ben precise e ciò si riflette sulla Salute dell’organo con cui è in relazione, come ricorda il sinologo Claude Larre:

“L’impetuosità del Legno tende a diventare collera. La collera fa salire il QI e colpisce il Fegato.
L’allegria, che tende a diventare eccitazione, abbassa il QI e colpisce il Cuore.
Il pensiero che diventa ripetitivo, ossessivo, “annoda” il QI e colpisce la Milza.
La preoccupazione colpisce la Milza e il Polmone.
Il restringimento, che tende a diventare tristezza, la tristezza dissolve, disperde il QI e colpisce il Polmone.
La prudenza che tende a diventare paura, la paura fa scendere il QI e colpisce i Reni
La paura (KONG) e il  timore (JU), legati al Rene, destabilizzano immediatamente il Cuore, è lo shock!”

Emozioni e sentimenti sono ovviamente parte della vita, non sono di per sé causa di disarmonia. Ma tendono a creare turbamento, mettendo continuamente a dura prova l’equilibrio che il Cuore Imperatore auspica per il sano vivere.

Se sono eccessivi o permangono troppo a lungo, o vengono inconsapevolmente repressi, gli stati d’animo diventano tossici! Imparare a conoscerli e riuscire a governarli aiuta a vivere meglio.

Cosa fare?

Ricordiamoci che il fisico si riflette sulla mente e sui sentimenti. Attraverso il mio fisico mi aiuto ad elaborare il vissuto emotivo.

In autunno, il tempo in cui risuona l’energia dell’Organo Polmone, oltre a stare attenti a non raffreddarsi, ricordiamoci che anche il sentimento collegato, la tristezza, potrebbe divenire tossico. L’azione della tristezza sul Polmone avviene per tramite del Cuore: la perdita della gioia di vivere conduce all’indebolimento del Centro, inteso come nucleo vitale, la fonte della vita si inaridisce e ci si lascia volutamente deperire.  La tristezza Bei dei cinesi, in epoca moderna, si trasforma e diventa profonda depressione.

Fortunatamente gli antichi ci suggeriscono le “Ginnastiche di lunga vita” che, grazie allo stretching dei canali energetici, aiutano i processi di auto guarigione di cui ciascuno di noi è dotato. Per esempio, per chi pratica il tiro con l’arco è impossibile non portare in stretching i meridiani di Polmone e Intestino Crasso. Sono i due meridiani dell’elemento Metallo, che risuonano in autunno (sul lato radiale del braccio).

Perle di salute

In autunno, tonifichiamo l’energia del Polmone. Per tonificare l’energia del Polmone, dal momento che non tutti possiamo praticare il tiro con l’arco, bisogna  curare la qualità dell’aria. Per esempio, l’aria che si incontra vicino all’acqua che scorre ha un QI di miglior qualità, è più vitale, di quella della città. Appena abbiamo la possibilità, facciamo delle passeggiate in un bosco, meglio se vicino a un ruscello!

Anche il modo in cui si respira fa la differenza: avete una respirazione profonda, addominale? Aiutatevi immaginando che il respiro, quando scende, va a massaggiare i Reni.

E ricordate che il pragmatico Polmone ama l’ordine, il colore bianco e fare pulizia.

I benefici della Terapia Cranio Sacrale su bambini e neonati

Il trattamento cranio sacrale è una disciplina olistica che utilizza il principio per il quale le ossa del corpo sono animate da micro movimenti ritmici involontari. I benefici della Terapia cranio sacrale sui bambini e i neonati sono perfettamente riassunti in una citazione del Dr. William Sutherland, padre ideatore della disciplina:

“Come il ramoscello è piegato, così cresce l’albero.”

Ovvero: se individuati e gestiti per tempo, quando il corpo è ancora in possesso di un’elevata capacità di reazione, alcuni disturbi possono non trasformarsi in patologie o cronicità.

Secondo Sutherland “le ossa del cranio e del sacro funzionano come un’unità funzionale che possiede una mobilità involontaria”, il Movimento Respiratorio Primario, una sorta di inspirazione ed espirazione, indipendenti da quelle polmonari, ritmiche e involontarie, armoniose, situate in ogni fibra, ogni cellula, ogni molecola del corpo. La Terapia cranio sacrale sfrutta questi meccanismi per poter individuare e “normalizzare” aree sofferenti o “rallentate”, dando slancio a tutti i tessuti connessi e, quindi, all’intero organismo.

Questo è tanto più vero e possibile nel neonato e nel bambino che presentano strutture dalla grande malleabilità (il processo di ossificazione non è ancora terminato) e alta capacità di innescare meccanismi di auto guarigione. L’azione del terapista non si limita alla correzione del movimento di un osso in rapporto con un altro, bensì cerca di restituire ai tessuti le proprie funzionalità, una delle quali consiste proprio nella possibilità di rispondere alle sollecitazioni circostanti.

Perché sottoporre il nostro bambino a un trattamento di Terapia cranio sacrale pediatrica

Di per sé già il parto può essere considerato un evento “traumatico” per il nascituro: molti fattori concorrono a creare possibili squilibri, a partire dallo Stato di Salute della madre fino alle metodologie e agli strumenti utilizzati in fase di travaglio.

Ma anche durante un parto naturale, senza particolari “problemi”, il neonato è sottoposto a grandi forze di compressione che ne facilitano l’uscita dal canale del parto: le suture del cranio si sovrappongono naturalmente per ridurre le dimensioni della testa. Le ossa della testa e del viso si rimodelleranno nei giorni successivi al parto, attraverso sbadigli, allattamento e pianti; meccanismi innati attraverso i quali i neonati correggono da soli le “lesioni” che si sviluppano, o possono svilupparsi, durante il parto.

Ma quando le forze di nascita sono troppo grandi, possono sopraffare la capacità del bambino di auto correggersi. Diventa quindi fondamentale, tramite la terapia, aiutare i piccoli pazienti ad innescare i meccanismi di auto guarigione o riequilibrio.  Non tutti i bambini possono aver bisogno di correzioni. Questo può essere valutato solo a fronte di una seduta di controllo. A titolo preventivo, è consigliata una visita di Terapia cranio sacrale entro i primi 5 anni di vita.

Con la Terapia cranio sacrale pediatrica è possibile inoltre intervenire su molteplici disfunzioni o patologie che possono colpire il bambino a partire dai primi mesi di vita, che siano di natura organica, strutturale o legate a dismorfismi o anomalie craniche. Le “normalizzazioni” del cranio nel bambino rappresentano pertanto un valido supporto per molte patologie:

  • difficoltà nel sonno
  • sinusiti
  • scoliosi
  • cefalee
  • problemi legati alla dentizione
  • coliche e reflusso …

e divengono un complemento indispensabile nel mantenimento dello Stato di Salute durante tutto il percorso di crescita.

La seduta di Terapia cranio sacrale pediatrica

La Terapia cranio sacrale, con le sue manualità dolci e leggere, è molto ben tollerata, anzi molto apprezzata, dai piccoli pazienti. Le sedute di terapia vengono eseguite solamente in condizione di totale comfort per il bambino e per il genitore, condizioni che possono rientrare anche durante altre attività più o meno ludiche (coccole, gioco, riposo, allattamento …). Questo aiuta inoltre a creare un rapporto di fiducia e sicurezza nel piccolo paziente.

Particolare attenzione si presterà al tono della voce, all’ambiente dedicato alla terapia e soprattutto al tempo impiegato per tranquillizzare e mettere il bambino a suo agio, sempre in presenza del genitore.

 

Perle di salute: “Un cerchietto alla testa”

Spesso sono oggetti o abitudini apparentemente innocue a generare effetti negativi e dannosi per la nostra Salute. Nello specifico, anche acconciature che portano i capelli ad essere particolarmente tesi o l’utilizzo ripetuto e costante di accessori stretti sulla testa, in primis fasce e cerchietti, possono contribuire a rallentare i naturali movimenti cranici, generando disturbi lievi o persino importanti lesioni osteopatiche che, se non gestiti correttamente, possono, nel tempo, sfociare in cronicità.

Un semplice “cambio di stile” potrebbe risolvere mal di testa ricorrenti e “inspiegabili” di alcuni bambini.

L’agopuntura nel contrasto dei disturbi del sonno

Vi addormentate male, vi svegliate spesso o accusate altri sintomi?

Contate spesso le pecore prima di riuscire finalmente ad addormentarvi? O vi svegliate di notte senza alcun motivo, rigirandovi nel letto?

I problemi di addormentamento e mantenimento del sonno sono le forme più frequenti di disturbi del sonno. Spesso sottovalutato, il sonno è uno dei bisogni fisiologici più importanti del nostro organismo. Insieme alla respirazione e alla alimentazione, permette la vita.

La velocità che contraddistingue l’epoca attuale porta spesso a considerare il sonno come una perdita di tempo. Al contrario le ore della notte sono una sorta di “cibo” per il nostro cervello: i circuiti neuronali possono riposare, migliorando l’attenzione e mantenendoci in salute. Non secondariamente, il sonno ha un ruolo chiave ampiamente dimostrato tra i fenomeni anti-invecchiamento.

Mentre dormiamo, infatti, avvengono molteplici processi attivi nell’organismo. Il cervello rielabora quel che abbiamo vissuto durante la giornata ed è in grado di trovare soluzioni creative ai nostri problemi. Le cellule dell’organismo si rigenerano, vengono prodotte proteine e nuovo sangue. Anche il sistema immunitario lavora a pieno regime durante il sonno.

Conseguenze dell’insonnia

Le persone che dormono poco rendono meno. Secondo gli esperti, il loro potenziale può ridursi di oltre il 70%.
Malattie cardiovascolari, diabete, calo di memoria, demenza, deficit del sistema immunitario, sono solo alcune delle complicanze che si possono associare all’insonnia reiterata nel tempo.

L’utilizzo della farmacologia occidentale per il trattamento dell’insonnia crea spesso dipendenze e fornisce un “sonno artificiale” che frequentemente le persone riferiscono come “non ristoratore”. Inoltre, non è esente da numerosi effetti collaterali come la sonnolenza diurna, l’incremento del rischio di caduta e la dipendenza farmacologica.

punti di agpunturaApproccio della Medicina Cinese ai problemi del sonno

La medicina tradizionale cinese si concentra sul trattamento sia del corpo che della mente, senza l’uso di farmaci, e i praticanti danno particolare attenzione all’energia vitale necessaria per mantenere un corretto equilibrio corpo/mente.

In linea generale, dal punto di vista della Medicina Cinese in caso di insonnia possiamo differenziare tra:

  • condizioni di “Deficit”
  • e condizioni di “Eccesso”

La differenziazione tra queste situazioni può avvenire solamente a seguito di una valutazione energetica basata sulle metodiche della medicina cinese e rappresenta un punto di partenza per impostare un trattamento di riequilibrio energetico che va a migliorare progressivamente la qualità del sonno e il benessere complessivo della persona.

Nessun tipo di insonnia verrà mai trattato esattamente nello stesso modo durante l’agopuntura, ognuno è correlato a un particolare squilibrio.

Trattamento dell’insonnia con l’agopuntura

L’agopuntura mostra un profilo di sicurezza eccellente tanto che oggi sono sempre di più gli specialisti che la consigliano, per aiutare a risolvere i problemi del sonno.

Chiunque abbia provato l’agopuntura, anche per altri motivi, sa benissimo che dopo le sedute di agopuntura spesso si accusa un forte rilassamento e a seguire una condizione di pesantezza del corpo. Durante la pratica clinica capita spesso di vedere pazienti addormentarsi sul lettino o che chiedono di restare altri 5 minuti con gli aghi per la piacevole sensazione di rilassamento.

Perchè accade questo?

Quali sono i meccanismi tramite cui l’agopuntura riesce ad indurre questo stato di rilassamento?

In generale è ormai noto come la stimolazione dei punti di agopuntura abbia numerosi effetti sul sistema nervoso centrale ed endocrino, migliorando la durata e la qualità del sonno. La ricerca clinica ha evidenziato che l’agopuntura può essere efficace nel trattamento dell’insonnia attraverso:

  • Incremento dei livelli di melatonina endogena
  • Stimolazione della secrezione di oppioidi endogeni
  • Incremento dei livelli cerebrali di ossido nitrico che aiuta a promuovere la normale funzione dei tessuti cerebrali e potrebbe migliorare il sonno
  • Incremento del flusso ematico cerebrale
  • Riduzione dell’attività del sistema nervoso simpatico, inducendo il rilassamento
  • Regolazione dei livelli di neurotrasmettitori come la serotonina, dopamina, GABA, noradrenalina, in modo da promuovere il rilassamento e ridurre la tensione

Inoltre, l’agopuntura può essere efficacemente associata ai farmaci occidentali per l’insonnia, potenziandone gli effetti positivi.

Perle di Salute

Una buona igiene di vita come prevenzione e terapia. Se avete un disturbo del sonno, non prendete subito e sempre medicamenti. Nel lungo termine, non vi aiuteranno a risolvere il problema. Concedetevi qualche pausa in più, adottate un rituale rilassante prima di coricarvi e non rimuginate sul problema “sonno”. Piuttosto pensate a cose positive, che vi procurano piacere prima di addormentarvi.

Evitate inoltre tè, caffè, alcool e pasti abbondanti alla sera. E’ importante seguire uno stile di vita corretto, fare attività fisica e ricorrere a metodi di rilassamento come il Training Autogeno, lo yoga e la meditazione.

 

L’agopuntura è una pratica medica che richiede studi approfonditi e molta esperienza, pertanto è fondamentale affidarsi a professionisti specializzati.

La Terapia Cranio Sacrale: Cos'è, Benefici e Controindicazioni di una tecnica olistica

La terapia craniosacrale è una tecnica della medicina olistica, facente parte della tradizione osteopatica; è pertanto una disciplina eziopatica, incentrata, cioè, sulla ricerca delle cause primarie che provocano i disturbi in una persona.

Breve storia della terapia cranio sacrale

La terapia craniosacrale è una tecnica della medicina olistica, facente parte della tradizione osteopatica. Pertanto viene definita una disciplina eziopatica, incentrata, cioè, sulla ricerca delle cause primarie che provocano i disturbi in una persona.

I principi della tecnica

I principi anatomici sui quali si fonda questo metodo sono la presenza di suture fra un osso cranico e l’altro che ne consentirebbero la mobilità; questa mobilità non sarebbe collegata alle azioni dei muscoli, ma sarebbe generata dalla fluttuazione del liquido cerebrospinale, dalla contrazione di alcune cellule del sistema nervoso centrale, dal movimento del cervello e del midollo spinale nonché dalla presenza delle meningi, che collegano il cranio al sacro.

Tutte queste componenti, in condizione di salute, si muovono in maniera armonica alternando fasi di espansione con fasi di contrazione. Sutherland chiamò tutto questo “Meccanismo Respiratorio Primario” o MRP.

La tecnica della terapia Cranio sacrale

La terapia cranio sacrale consta di manipolazioni dolci delle ossa craniche, viste come un mezzo per interagire con la salute della persona e del sistema nervoso, centrale e periferico. Secondo il Dr. Sutherland, con questa metodica è possibile influenzare il sistema ormonale, trattando le seguenti disturbi:

  • disturbi funzionali ginecologici, come ciclo doloroso
  • disturbi funzionali del sistema nervoso, come alcuni tipi di cefalea, nevralgie, disturbi del sonno e disturbi visivi come strabismo
  • disturbi funzionali dell’occlusione o della masticazione come il bruxismo od il morso incrociato, sinusiti, alcune scoliosi funzionali a partenza cranica
  • disturbi funzionali del bambino come traumi da parto, alterazioni della forma del cranio o le tipiche “colichette” gassose o il mal di orecchi.

I benefici della terapia Craniosacrale

Dato che con questa metodica si interagisce con quello che il Dr. Sutherland definì il Meccanismo Respiratorio Primario, bene si può comprendere come i benefici possano essere rivolti a tutto il corpo. Molte persone che si sottopongono ad un trattamento di terapia craniosacrale riferiscono, in seguito, di sentirsi molto rilassate, con la mente più lucida.

Questa tecnica può portare beneficio anche a chi soffre a causa di stress, difficoltà di apprendimento e di concentrazione, iperattività e dislessia. È un’ottima metodica per ripristinare l’equilibrio e distendere il fisico.

 La terapia cranio sacrale è delicata e sicura. Per questo motivo viene spesso consigliata in circostanze considerate “rischiose” come in gravidanza e dopo un’operazione. La leggerezza del trattamento lo rendono elettivo per i bambini, anche neonati.

Le controindicazioni possibili

Nonostante la terapia cranio sacrale sia una tecnica non invasiva, mirando a migliorare la funzionalità di un sistema fisiologico, presenta delle controindicazioni quali l’epilessia e le emorragie craniche ed i tumori (se a livello dell’asse cranio-sacrale).

Compito del terapeuta della Terapia cranio sacrale

Il compito del terapista cranio sacrale è molto delicato in quanto consiste nel facilitare il meccanismo respiratorio primario, la cui funzionalità è di grande importanza per il benessere della persona considerata nella sua interezza. Ogni trattamento è diverso ed esclusivo, perché rispetta l’unicità della persona e la continua metamorfosi di ogni paziente. 

Poiché il ritmo cranio sacrale è molto sottile, l’abilità a percepirlo costituisce una delle principali qualità di un buon terapeuta cranio sacrale e il presupposto essenziale per mettere in pratica le numerose possibilità offerte da questa tecnica olistica.

Curiosità

Forse non tutti sanno che tutte le fasce del corpo originano dal cranio, pertanto, se paragoniamo queste fasce ai fili che muovono un burattino, facilmente si intuisce come con la terapia cranio sacrale si possa influenzare tutto il corpo di una persona. Inoltre, alcune manovre cranio sacrali possono favorire il parto e ridurre i gonfiori in tutto il corpo.

 

 

 

Distorsione della caviglia: intervenire tempestivamente con il linfodrenaggio

La distorsione della caviglia è uno dei più frequenti traumi dell’arto inferiore. Differentemente da quanto si pensi, non avviene solamente in ambito sportivo. Ogni individuo ne vive quotidianamente il pericolo, accentuato soprattutto dai fattori di rischio tipici della deambulazione: terreno disconnesso o sdrucciolevole, scarpe inadatte, tacchi troppo alti, squilibri muscolo-scheletrici, fretta o disattenzione, uso improprio dello smartphone…

Effetti della distorsione della caviglia

Gli effetti della distorsione sono variamente indimenticabili, come potrà confermare chiunque ne abbia subita una. Si va dal semplice, lancinante, passeggero momento di dolore alla improvvisa ed interminabile sensazione che il mondo sembri letteralmente capovolgersi sotto di noi, mentre una valanga di imminenti problemi di ordine logistico ci affossa la mente: andare al lavoro, portare e prendere i propri figli, la spesa, i corsi di ginnastica, il compleanno della suocera, la gara di domenica… come fare tutte queste cose saltellando su un piede solo?

La distorsione provoca danni di vario tipo ed entità, che il nostro organismo provvede immediatamente a riparare dando il via al processo infiammatorio (rossore, calore, gonfiore, dolore, funzione lesa). Questo fondamentale strumento innato richiede ed impone al corpo umano un tempo di “fermo macchina” indispensabile per evitare l’aggravarsi della situazione e per risolvere completamente e correttamente il danno.

Tempo che l’uomo moderno non si concede più … e qui viene in aiuto il Drenaggio Linfatico Manuale.

Intervenire con il drenaggio linfatico manuale

Il Drenaggio Linfatico Manuale sfrutta le sue manualità lente, leggere ed indolori per rimuovere dalla zona interessata dal trauma gli irritanti ed i residui cellulari da smaltire e riportarvi gli elementi nutritivi utili alla rapida ricostituzione dei tessuti lesi.

Diminuire l’edema è il primo obiettivo per accelerare il recupero della propria indipendenza ed il Drenaggio Linfatico Manuale è la tecnica elettiva per tutti i casi in cui il ristagno dei liquidi crei gonfiore. Imparare a gestire il post-traumatico con il DLM è dunque fondamentale per aiutare le persone a muovere nuovamente i propri passi verso il raggiungimento dei tanti obiettivi quotidiani, piccoli o grandi che siano!

CICATRICE: NASCONDERLA O "SVELARLA"?

“Ogni cicatrice racconta una storia”, recita un detto popolare.
Le cicatrici non sono solo un comune inestetismo.

Che siano causate da un intervento chirurgico, o da una lesione accidentale, è di estrema importanza intervenire e trattarle, per evitare che causino:

  • squilibri neurologici, circolatori e linfatici
  • l’impedimento di un normale movimento
  • o addirittura, che alterino la postura.

Il tessuto cicatriziale intrappola vasi e comprime nervi e spesso trattiene anche le emozioni che lo hanno creato.

Con il trattamento della cicatrice ci prendiamo cura, attraverso i tessuti alterati, dell’individuo e della storia che lo lega alla lesione.
Sempre più chirurghi oggi prevedono il trattamento degli esiti cicatriziali per garantire la buona riuscita del loro intervento ed aumentare le possibilità di ripristino della corretta funzionalità della zona lesa, oltre che per migliorare il risultato estetico.

Per tutto questo, diventa fondamentale per ogni terapista conoscere le cicatrici, le metodologie e le tempistiche di intervento, così da restituire elasticità, mobilità e funzionalità al tessuto danneggiato.

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Dolore al piede: cause, sintomi e rimedi naturali

Dolore al piede: cause, sintomi e rimedi naturali

Il dolore al piede, o il “mal di piedi”, rappresenta un disturbo molto diffuso, più di quello che si pensi.

E’ determinato da cause diverse, anatomiche o funzionali. Nella maggior parte dei casi, può essere risolto efficacemente in maniera autonoma, a casa, intervenendo con piccoli e semplici rimedi. Tuttavia, se il dolore si intensifica o diviene persistente, è sempre consigliabile consultare il proprio medico curante o il proprio terapista, per approfondire il quadro sintomatologico.

Il piede è un elemento fondamentale nell’uomo: le sue funzioni principali sono quelle di governare costantemente l’equilibrio dell’uomo quando è in piedi, di adattare le sue forme alle asperità del terreno nella deambulazione e di scaricare correttamente a terra le forze discendenti conseguenti al peso del corpo superiore.

Questa molteplicità di funzioni prevede una condizione comune fondamentale in natura: il piede nel suo appoggio al terreno dovrebbe essere libero, non rinchiuso in una calzatura. Se si pensa alle scarpe indossate ogni giorno, ad esempio a quelle con il tacco, viene dunque naturale comprendere come le abitudini dell’uomo moderno comportino oggi frequenti rischi a carico della fisiologia e del benessere del piede, con conseguenti possibili deformazioni, callosità e perdita di efficienza non solo del piede, ma di tutta la struttura scheletrica in generale.

Il “dolore ai piedi”: possibili cause, sintomi e rimedi

Distorsione o Stiramento: dolore al piedeLe cause del dolore ai piedi possono essere molteplici: si va dall’evento traumatico, come la distorsione o lo stiramento, alle condizioni tipiche dell’invecchiamento come l’artrosi o l’artrite. Senza dimenticare le problematiche legate all’equilibrio dell’appoggio del piede, come la fascite plantare, la spina calcaneare o l’alluce valgo, e disfunzioni sistemiche come il diabete o a carico di tessuti nervosi o vascolari.

I dolori più frequenti sono quelli manifestati sulla pianta dell’avampiede, nella zona delle teste dei metatarsi, o sul calcagno, ma sono possibili manifestazioni anche alla pianta o alle dita, associabili a sintomi come parestesie e perdita di sensibilità conseguenti a compressione nervosa.

Vediamo molto brevemente solo alcune delle più comuni cause di dolore al piede e qualche utile rimedio:

1# Fascite plantare

E’ causata da un’infiammazione alla fascia di tessuto (fascia plantare) che si estende dalla base delle dita del piede al tallone: provoca dolore intenso, spesso crampi e può evolvere fino a formare una calcificazione nota come spina calcaneare.
Il dolore, generalmente, è localizzato al tallone, ma spesso si irradia verso l’avampiede; tende a svilupparsi gradualmente nel tempo e peggiora la mattina al risveglio e a fine giornata.
Stare a riposo, fare regolarmente esercizi di allungamento, applicare impacchi di ghiaccio, indossare scarpe adeguate sono strategie che possono spesso alleviare il dolore.
Molto utile praticare un auto massaggio del piede.

2# Alluce valgo e dito a martello

L’alluce valgo consiste in una deformazione e deviazione dell’alluce verso l’esterno. Tipica è la presenza di una zona infiammata e gonfia posta alla base dell’alluce, questa viene popolarmente chiamata “cipolla”. Spesso si accompagna a deformità anche del secondo dito che tende a sollevarsi per fare spazio al primo.
Nella fase infiammatoria, come rimedio domestico, il ghiaccio risulta essere molto utile.
Può essere almeno in parte prevenuto con esercizi e con il riequilibrio del piede.

3# Gonfiori o edemi

Si tratta di accumuli di liquido nei tessuti che provocano gonfiore, pesantezza e dolori nella zona interessata. Gli edemi hanno varia origine, pertanto occorre rivolgersi al medico curante per porre la diagnosi corretta.
Spesso con un drenaggio linfatico manuale, quando indicato, si ottengono ottimi risultati.

4# Neurinoma di Morton

E’ una neo-formazione, una specie di cisti, che si forma su un nervo interdigitale, provocando dolore o sensazione di “scosse elettriche” alle dita dei piedi.
Calzature non adeguate, tacchi alti, alluce valgo, piede piatto o cavo, particolari forme del piede o della lunghezza dei metatarsi possono esserne la causa.

5# Verruche, funghi o micosi

Sono parassiti, di origine differente, che attaccano la cute o le unghie dei piedi. Possono essere dolorose e molto lunghe da curare.
Il dermatologo è lo specialista dedicato.

6# Vesciche, calli e duroni

Le vesciche sono piccole tasche ripiene di liquido che si formano nello strato superiore della pelle, spesso sono causate dallo sfregamento di calzature non idonee.
Spesso il problema è risolvibile con semplici modifiche delle calzature.
I calli e i duroni sono ispessimenti della pelle dovuti ad un sovraccarico locale: a volte provocano dolore.
Bisogna trattare il callo ed anche individuare ed eliminare il sovraccarico che lo provoca.

E’ interessante sapere che le cause di dolori al piede appartengono a diverse discipline fra cui l’osteopatia, la dermatologia, la neurologia, l’ortopedia e l’angiologia.

Come alleviare facilmente il mal di piedi e i gonfiori

Per togliere pesantezza ai piedi dopo una giornata di lavoro è indicato immergerli 3 minuti in acqua fredda e successivamente altri 3 minuti in acqua calda, ripetendo il ciclo 2 o 3 volte, terminando in ogni caso con quella fredda. Questo semplice esercizio riattiva la circolazione.

È possibile praticare un auto massaggio del piede utilizzando una palla da tennis come mostrato in figura, così da rilassare la muscolatura del piede.

massaggio ai piedi con palla tennis

È possibile rendere nuovamente elastici i nostri piedi facendo dello stretching come indicato in figura.

stretching ai piedi

Cervicalgia: Cause, sintomi e possibili rimedi del dolore al collo

Che cos’è la cervicalgia

La cervicalgia è uno dei disturbi più diffusi nel mondo occidentale. Si stima infatti che circa il 60% della popolazione europea ne soffra, specialmente a causa di sedentarietà, posture scorrette, fattori traumatici e stress.

Con cervicalgia (da: cervic(ale) + algia (dolore) = dolore cervicale) si definisce una condizione di dolore a livello del segmento cervicale della colonna vertebrale. Noto anche con il nome di rachide cervicale, costituito dalle sette vertebre che formano l’asse di sostegno del collo e della testa. Quindi, quando si parla di cervicalgia si intende generalmente un dolore a livello del collo.

Il dolore irradiato

Ma la cervicalgia può talvolta irradiarsi in altre parti del corpo ed essere associata a problematiche in altri distretti quali le spalle, il cranio, gli arti superiori (in questo caso si parla di cervicobrachialgia) o addirittura ai visceri.

Questo è dovuto dal fatto che dal segmento cervicale, che collega il cranio con il resto della colonna vertebrale, dipartono molti dei rami nervosi che si occupano di compiere le principali funzioni motorie del corpo umano e le funzioni sensitive di importanti organi come il cuore, il diaframma e il fegato.

Cause del dolore cervicale

Le cause della cervicalgia possono essere di varia natura. Il rachide cervicale ha caratteristiche anatomiche e fisiologiche totalmente differenti dal resto della colonna vertebrale, giustificate dalla specificità del suo compito primario: garantire costantemente la verticalità e l’orizzontalità dello sguardo, sia nella statica che nella dinamica quotidiana.

Oltre a questo, il rachide cervicale possiede sia una funzione puramente meccanica di sostegno del peso del cranio che una funzione di protezione del midollo spinale, contenuto nel canale midollare posteriore.

Ecco perché il rachide cervicale, con la sua grande mobilità, rappresenta oggi al contempo un punto di forza e un punto di debolezza dell’uomo: le abitudini dell’uomo moderno tendono ad accentuarne la fase statica, a discapito di quella mobile, costituendo un vero e proprio squilibrio a livello della muscolatura cervicale.

Nella maggior parte dei casi quindi, all’origine del dolore cervicale troviamo un’alterazione, non grave, che interessa proprio le strutture meccaniche: muscoli, legamenti, dischi intervertebrali e articolazioni, che garantiscono sia il movimento che il sostegno. Basta uno sforzo non adeguato a livello del collo, o una postura non corretta a creare una lesione di queste strutture.

Alcuni sintomi della cervicalgia

sintomi cervicalgiaIl dolore percepito dai pazienti affetti da cervicalgia è di entità variabile e la sua localizzazione e natura aiutano spesso a capire l’origine del problema. Gli effetti più comuni legati al dolore cervicale possono essere:

  • Mal di testa
  • Difficoltà a prendere sonno
  • Intorpidimento o formicolio agli arti superiori
  • Sensazione di debolezza diffusa.

La cervicalgia, nelle sue forme più subdole, compromette seriamente la nostra qualità di vita e può essere pesantemente invalidante nella quotidianità.

Trattamento della cervicalgia

Per eliminare il dolore viene spesso consigliata una terapia farmacologica, ma se si vuol stare meglio nel tempo bisogna cambiare il proprio stile di vita.

Se la cervicalgia è frequente e persiste nel tempo risulta assolutamente necessario intraprendere un percorso riabilitativo per migliorare la funzionalità della zona cervicale.

Tale percorso può comprendere sedute di terapia manuale (ad esempio sedute di massaggio, sedute di terapia manuale osteopatica, agopuntura…), esercizi specifici per il collo, norme educative e comportamentali e l’utilizzo di rimedi naturali (quali impacchi caldi sulla zona, utilizzo di olii essenziali, soprattutto rosmarino e lavanda, conosciuti per le proprietà rilassanti e defaticanti).

Attenzione al text neck!

Il corpo ha bisogno di movimento, l’immobilità è un pericoloso fattore di rischio per la nostra salute. Mantenere una posizione fissa troppo a lungo comporta indubbiamente delle risposte di adattamento da parte delle strutture che compongono il nostro corpo. L’utilizzo prolungato degli smartphone, per esempio, sollecita eccessivamente la parte alta del rachide cervicale, normalmente abituata a sostenere il cranio, di circa 5 kg medi di peso.

La flessione in avanti del capo, tipica di chi sta utilizzando uno smartphone (il cosiddetto text neck), causa un aumento di carico sulle vertebre cervicali di 12 Kg per circa 15 gradi di inclinazione (27 Kg per 60 gradi!). Ne conseguono irrigidimenti muscolari e articolari, eccesso di tensione a carico di spalle e collo, possibile perdita della curvatura fisiologica del tratto cervicale.
È importante utilizzare con moderazione questi supporti, sforzandosi di mantenere una posizione quanto più “naturale” possibile.

Il Massaggio: Storia, benefici e tipi del più naturale sistema di cura

Storia, Benefici e Tipi di massaggio

Breve storia del Massaggio

I massaggi non sono un lusso, ma una pratica di derivazione antichissima che si declina in molti modi a seconda della provenienza della tecnica; è una delle più antiche forme di trattamento medico e di guarigione che l’uomo abbia mai utilizzato. I primi riferimenti si trovano in manoscritti cinesi che risalgono al 2700 a.C., ma anche nei testi di medicina indiana, quasi 2000 anni più tardi, questa tecnica viene consigliata per ritardare l’insorgere della fatica e, ancora oggi, in India, praticamente chiunque è in grado di eseguirla.

E’ con i greci che si sviluppano due diverse tecniche di massaggio: la prima riguarda il massaggio sportivo legato ai giochi, la seconda, invece, è curativa e connessa alla medicina. Durante il Medioevo, in occidente la pratica viene abbandonata: ogni forma di palpazione del corpo viene, infatti, considerata come peccaminosa.

Verrà “riscoperto” solo nel Rinascimento, per poi aumentare la sua popolarità nel XVII secolo grazie all’intervento di un medico svedese, Henrik Ling, che decise di codificare le diverse tecniche. Verso la fine del XIX secolo, la tecnica del massaggio cominciò ad essere usata pressoché regolarmente come trattamento medico.

Oggi le tecniche di massaggio codificate sono numerose. Tutte hanno un’efficacia ed un campo di azione specifici. Ad esempio, possiamo ricordare le seguenti:

Il massaggio è anche una delle prime tecniche di cura che si sperimentano almeno una volta nella vita. Quando ci si fa male o si prova dolore, il primo istinto è quello di massaggiare la zona interessata per tentare di trarre un beneficio dalla stimolazione del massaggio. Si tratta di un gesto inconsapevole in grado di provocare piccoli benefici, ma che in generale fa proprio parte dei primi meccanismi terapeutici che l’uomo adotta.

I Benefici del massaggio

I benefici fisici e psicologici di questa pratica sono stati riconosciuti fin dall’antichità, tanto che si può senz’altro affermare che l’arte medica abbia avuto inizio proprio coi massaggi.

Sebbene ogni massaggio sia destinato a un particolare tipo di risultato, possiamo tranquillamente affermare che le diverse tecniche di massaggio consentono una larga serie di benefici  che vanno dal rilassamento al vigore muscolare, dall’annullamento dello stress al ripristino dell’energia, dalla rieducazione del muscolo alla cura del benessere psicofisico globale.

Benefici del MassaggioAlcune tecniche consentono anche una valida forma di prevenzione, suggerendo un intervento di contatto finalizzato alla correzione di un disequilibrio organico.

In generale, gli effetti positivi sono molteplici e non tutti ben compresi. Attraverso studi approfonditi sono stati dimostrati scientificamente gli effetti meccanici, biochimici e psicologici. Il massaggio è una tecnica olistica ed in ciò risiede la sua forza. Porta quindi al benessere fisico, psichico e sociale.

Controindicazioni

È anche vero che vi sono tecniche di massaggio dolci e meno dolci, estetiche o terapeutiche, a volte dolorose, che molti non conoscono. Per questo motivo esistono, anche per le tecniche di massaggio, una serie di controindicazioni, generali e/o localizzate, e casi in cui è totalmente sconsigliato, in quanto potrebbe addirittura portare ad un’accentuazione dei sintomi.

Ogni tecnica ha delle proprie controindicazioni, più o meno definite e specifiche, che il terapista deve tenere conto in alcune situazioni, fondamentali per agire con cautela e correttezza professionale. Questo è uno dei motivi per cui è sempre consigliato affidarsi alle cure di un professionista del settore.

Tipi e Tecniche di Massaggio

Massaggio OrientaleCome abbiamo visto, le tecniche di massaggio diffuse sono tantissime, stili differenti che sono finalizzati a volte al benessere, all’estetica, alla terapia … insomma tante risorse per ogni tradizione.

Si parla molto delle evoluzioni del massaggio orientale fino all’occidente e, sicuramente, le manipolazioni che arrivano dall’India, dal Giappone e dalla Cina (Shiatsu, Ayurvedico, Thailandese, TuiNa, etc.) esercitano un forte fascino e hanno avuto una grande espansione negli ultimi decenni. Ma sono svariate anche le tecniche di tradizione occidentale (classico, linfodrenaggio, fascia terapia, massaggio svedese, etc.) che vengono oggi sapientemente eseguite da professionisti.

Scopo del terapista

Lo scopo del terapista, nel processo di cura, è cercare di ridare al paziente il massimo dell’indipendenza, tenendo ben presente la storia personale, lo status sociale, il retroterra culturale: tutti fattori che influenzano il trattamento e gli esiti.

La ricerca della miglior condizione di vita è, per un terapista, una vera e propria missione, un traguardo da far comprendere ai propri pazienti. Un elemento di fondamentale importanza nella terapia risulta quindi la relazione, basata sulla comunicazione instaurata tra terapista e paziente ; bisogna prendersi cura del paziente e per fare questo è necessario sviluppare ottime capacità di dialogo, ma soprattutto capacità di ascolto.

La medicina olistica, la terapia olistica, ma soprattutto l’approccio olistico al paziente

medicina olistica

Rispondere alla domanda “Cos’è la medicina olistica?” è allo stesso tempo semplice e complesso. Bisogna argomentare la risposta per portare chi legge, o chi ci ascolta, oltre preconcetti e muri culturali. Nonostante l’uso inflazionato e fuorviante che ne è stato fatto negli ultimi decenni, il termine “olistico” resta la definizione più appropriata per definire ai pazienti un approccio globale alla salute. La visione olistica considera il nostro organismo come uno e unico e come tale va curato.
La parola olismo, insieme all’aggettivo olistico, è stata coniata negli anni venti da Jan Smuts, politico, intellettuale e filosofo secondo cui le proprietà di un sistema non sono date dalla somma dei singoli componenti, bensì è il sistema che influenza le parti che lo costituiscono.
Negli anni, i fronti di sviluppo di questo paradigma si sono moltiplicati, trovando oggi applicazione in medicina, psicologia, fisica, filosofia, pedagogia e perfino nel marketing. Il tipico esempio di struttura olistica rimane tuttavia l’organismo biologico, poiché l’essere vivente in quanto tale va considerato come un’unità-totalità non esprimibile con l’insieme delle parti che lo costituiscono.

Cos’è la medicina olistica?

Cos'è la medicina Olistica?La corrente di pensiero dellolismo può essere applicata a molte discipline. Il termine olismo proviene dal greco όλος, olos, che sta per “totalità”, “intero”. L’olismo in medicina rappresenta uno stato di salute globale, l’unione di corpo, mente, ambiente e società in cui fattori biologici, psicologici e sociali sono fortemente interconnessi.

La ricerca della salute in medicina olistica è orientata alla persona e non alla malattia, alla causa che ha generato una disfunzione e non al sintomo, al sistema e non all’organo, al ripristino della funzione stimolando il naturale processo di auto-guarigione del corpo (ci basti pensare alla capacità di auto-rigenerazione delle cellule, dei tessuti, degli organi…). L’obiettivo che la medicina olistica si prefigge non è quello di curare un singolo organo o tessuto, ma è quello di riportare equilibrio e benessere all’individuo nella sua totalità e di ristabilire l’equilibrio con l’ambiente circostante.

Un altro aspetto importante da sottolineare riguarda la prevenzione (intesa come un corretto stile di vita) che è fondamentale per mantenere uno stato di salute. L’atteggiamento di ciascuno di noi dovrebbe essere quindi responsabile e volto a prevenire la malattia, sia sul piano fisico che su quello mentale e spirituale.

Qualche esempio di terapia o disciplina olistica

La parola “olistico” viene spesso accostata a massaggi di varia natura. Ma fino a che punto è corretto utilizzare questa parola per descrivere determinati trattamenti?

Esistono tantissime terapie olistiche e ognuna ha regole proprie. Tutte quante però hanno in particolare una cosa in comune: far raggiungere al paziente il benessere a livello globale, ognuna con un approccio proprio e specifico. Alcune tecniche sono più orientate al lavoro sul piano fisico, altre su quello emozionale e altre ancora su quello energetico e spirituale. Le discipline olistiche hanno alla base del loro sistema una ricerca atta a individuare le vere cause del problema, senza soffermarsi sul sintomo.

Le grandi tradizioni mediche orientali, come la medicina tradizionale cinese con le sue emozioni e la medicina ayurvedica, contengono nel proprio corpus medico una vasta gamma di terapie olistiche. Qui la visione dell’energia è fondamentale, così come di rilevante importanza è l’aspetto spirituale, che sfocia nella meditazione, più o meno specializzata. Vi è inoltre un’altra serie di discipline olistiche, come la chiropratica e buona parte dell’osteopatia, che si soffermano sulla componente fisico-strutturale e ancora, la Terapia Funzionale Globale e la Terapia cranio-sacrale, che si focalizzano sulle tre aree, struttura-biochimica-psiche, del paziente.

L’approccio olistico al paziente o alla disfunzione

Approccio olistico al pazientePiù che di terapie olistiche risulta quindi fondamentale parlare di un approccio olistico al paziente, che non deve essere visto come esclusivo e lontano dalle metodologie di intervento della medicina tradizionale o “scientifica”. Innanzitutto, perché l’approccio di tipo olistico non è finemente terapeutico, cioè non si limita a curare il sintomo. Vi è anche una importante dimensione di prevenzione e un’altrettanto importante componente di conservazione e miglioramento dello stato di salute.

Inoltre, la medicina olistica non si contrappone a quella tradizionale e non esclude le cure mediche necessarie per ogni tipo di patologia, ma va ad aggiungersi per la ricerca di un equilibrio che possa migliorare lo stato generale della qualità di vita del paziente.

Quando si parla di “olistico”, non si può parlare di singole tecniche, ma di “arti intellettuali”, di “forme di pensiero”, questo perché per comprendere un determinato aspetto, alla base c’è un lavoro di ricerca che raccoglie aspetti fisiologici, psicologici, sociali, emozionali, comportamentali… Da qui deriva la “totalità” descritta nell’olismo. L’approccio olistico alla malattia vuole che non si consideri solo il disturbo che il paziente lamenta, considerato come il sintomo della malattia, ma ciò che produce il sintomo, ovvero le cause della malattia, che vanno ritrovate nel mondo intero, generale, della persona, nelle sue relazioni con il complesso (l’insieme) di cui fa parte.

Una volta individuata la causa primaria, potremo curare il disturbo fisico a partire dalla sua origine e non dalla sua manifestazione.

Ma l’olismo non si applica solo alla concezione del “paziente”, bensì anche al tipo di intervento: per “approccio olistico” si intende infatti un intervento “integrato”, in grado di sfruttare i punti di forza di diverse discipline.

Curare il paziente e non la malattia: l’importanza del coinvolgimento

Dal punto di vista clinico, un elemento di fondamentale importanza è la relazione: bisogna prendersi cura del paziente nella sua globalità e per fare questo è necessario sviluppare una capacità di dialogo, ponendo al paziente le giuste domande, ma soprattutto una capacità di ascolto. Il paziente ci offre importanti notizie sulle sue condizioni fisiche purché lo si sappia ascoltare. Inoltre, il paziente può fornire indispensabili informazioni se lo si osserva con attenzione: nel volto, nello sguardo, nei gesti, nella posizione del corpo, nel tono della voce.

Nella cura olistica, il paziente non risulta un soggetto passivo, ma deve essere coinvolto in modo attivo e collaborativo nella gestione della disfunzione, già a partire dalle prime fasi del suo iter terapeutico. Deve essere motivato continuamente al mantenimento di un adeguato stile di vita. Occorre supportarlo nello sforzo da lui compiuto riconoscendo i progressi ottenuti. Questo aumenta il suo coinvolgimento nella terapia.

“Il medico del futuro non somministrerà medicine, ma coinvolgerà il paziente nella cura della struttura e delle funzioni dell’organismo umano, nell’alimentazione, nelle cause e nella prevenzione delle malattie”. (Thomas Edison)

Il CSTM Centro Studi di Terapie Multidisciplinari, da sempre, mette al centro delle sue formazioni l’approccio olistico. Gli studenti e i professionisti sono accompagnati allo studio e all’apprendimento di tutte le tecniche manuali con particolare attenzione al ragionamento/pensiero olistico. Un approccio centrato sulla persona nel suo insieme e una cura mirata al ripristino del disordine fisiologico, focalizzata alla ricerca del benessere in una condizione di omeostasi (equilibrio), in grado di eliminare gli “ostacoli” che impediscono all’organismo di svolgere al meglio la sua funzione.